Capitolo 6

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Tae's pov
Mi sveglio all'improvviso, sudato e con il fiatone.
Un incubo.
Mi tranquillizzo solo quando sento la mano di qualcuno accarezzarmi dolcemente i capelli.
"Tutto bene? Hai avuto un incubo?" dice preoccupato Jungkook.
"S-si." dico riprendendo fiato.
È così dolce a preoccuparsi per me.
È sempre stato cosi tra noi due.
Io mi prendo cura di lui e lui si prende cura di me.
A volte sembra lui il più grande.
È cosi bello.
Mi accoccolo sul suo petto lasciandomi cullare dal suo respiro caldo e dalle carezze sulla schiena e sui capelli.
Saranno le 5 del mattino. Alle 7 dobbiamo essere tutti in sala prove e alle 6 suonerà la sveglia.
"Non hai proprio dormito?" chiedo dispiaciuto a Jungkook, ricordando che era sveglio quando mi sono svegliato d'improvviso.
"No, ti agitavi e poi mi piace guardarti mentre dormi." dice accennando un sorriso.
Per colpa mia non ha chiuso occhio.
"S-scusami. N-non ti ho fatto dormire mi disp-" cerco di dire ma mi interrompe.
"Ho detto che mi piace guardarti mentre dormi. Non mi pento di non aver dormito, anzi ne sono felice." dice sorridendo per poi abbracciarmi.
Ricambio l'abbraccio stringendolo forte.
"Adesso riposa ancora un po." dice dandomi un bacio sulla fronte.
Mi sento cosi piccolo tra le sue braccia.
Mi metto comodo sul suo petto e cado di nuovo tra le braccia di Morfeo.
.
.
Un suono mi costringe ad aprire gli occhi, è la sveglia.
Ammetto che vorrei restare qui da solo, ma non posso.
La morte di mia nonna mi ha scombussolato. Mi è stata sempre accanto in ogni momento della mia vita.
Ricordo che una volta mi parlava della sua prima cotta e le sensazioni che provava quando lo vedeva. E ricordo che a sentire quella storia pensai subito a Jungkook.
Fu più forte di me pensarlo e pensare le bellissime sensazioni che ho quando sono con lui.
"Buongiorno hyung." mi dice stiracchiandosi.
"Buongiorno. Sei riuscito a dormire un po?" chiedo. Non potrei sopportare vederlo sfinito alle prove.
Lui che mette cosi tanta passione e amore in ciò che fa.
Lui che il ballo e il canto lo sente dentro.
Lui che è così dolce ma anche cosi sensuale nel ballo.
Lui che ha una voce angelica, da far invidia al più bello degli angeli.
"Si, più o meno." dice sorridendo.
"Scusa.." sussurro dispiaciuto.
Mi prende le guance tra le sue mani.
"La smetti? Non devi chiedermi scusa mai. Farei di tutto per te Taehyung. Di tutto." dice guardandomi fisso negli occhi.
È in questi momenti che capisci l'importanza di una persona e quanto tieni ad essa.
Quella persona potrebbe fare di tutto per farti star bene e sorridere, non accorgendosi che l'unica cosa che a te serve è semplicemente che esista.
"Non so perché la vita mi abbia fatto incontrare te, ma so che 5 anni fa ho fatto qualcosa di veramente bello per ricevere te come regalo dal destino." gli dico sinceramente.
Vorrei dirgli tante di quelle cose.
Non mi sento pronto però a dirgli la cosa più importante.
Due maledette parole che ne valgono mille.
Due maledette parole che potrebbero cambiare molte cose.
"Sono io quello fortunato, non sai quanto." mi dice sorridendo. Un sorriso strano, quasi triste.
Cosa mi stai nascondendo Jungkook?
"Ragazzi scendete o faremo tardi alle prove." dice Namjoon bussando alla porta.
"Arriviamo, siamo svegli." rispondo.
I ragazzi, sopratutto Namjoon, sanno che se non sono in camera mia sono in quella di Jungkook.
Abbiamo passato cosi tante notti insieme.
Anche mattinate.
A volte giocavamo ad Overwatch per cosi tanto tempo che non ci accorgevamo di saltare la colazione o il pranzo. O a volte entrambi.
Scendiamo al piano di sotto e facciamo colazione, questa volta tutti in silenzio.
I ragazzi hanno saputo tutto dal manager, che è stato avvertito per primo dai miei genitori per riferirmi la notizia.
Nessuno evidentemente ha il coraggio di dire qualcosa, tranne Jungkook che prova a farli parlare come non fosse successo nulla. Lo apprezzo davvero. Lui da bambino ha perso il padre e sa cosa vuol dire sentire quel vuoto dentro. Come ti mancasse un pezzo di cuore, una parte di te. La parte più importante forse.
"Ragazzi è tutto ok, potete parlare." dico rassicurandoli.
"È solo che non sappiamo cosa dire, ci dispiace davvero tanto." dice piano Namjoon.
Annuisco come per ringraziarli e abbasso lo sguardo sulla colazione, che non ho toccato molto.
Una mano stringe la mia da sotto il tavolo, quella mano che vorrei stringere per sempre. Quella di Jungkook.
Mi accarezza la mano con il pollice per poi rivolgermi piccoli sorrisi che malinconicamente ricambio.
"Mangia o ti sentirai male." mi dice infine.
Non posso dargli torto, cosi metto qualcosa nello stomaco per riempirmi sufficientemente.
Dopo aver finito la colazione andiamo allo studio della BigHit per fare le prove.
Durante le prove mi sento cosi triste.
Provo a tramutare questo sentimento in energia sufficiente per dare il meglio di me.
Metto dentro il ballo la rabbia, la tristezza, la malinconia.
Ogni passo un'emozione diversa.
Jungkook non fa a meno di controllare cosa faccio, come sto e cerca di capire come mi sento.
Lo vedo.
Mi dispiace cosi tanto farlo preoccupare per me.
"Taehyung, no. Devi fare punta, tacco, punta e giro. Te lo mostro" dice Namjoon facendomi vedere il passo.
"Si, scusami. Grazie." dico rivolgendogli un sorriso sforzato.
Ricambia il sorriso in maniera dispiaciuta.
Riprovo il passo, riuscendoci finalmente.
Dopo alcune ore torniamo a casa e mi precipito a fare una lunga doccia calda per rilassarmi.
Quando esco dalla doccia, dopo essermi asciugato e vestito, vado in camera trovandomi Jungkook seduto sul letto.
"Ti stavo aspettando..." dice.
"Lo vedo." dico sarcasticamente.
Accenna una risata per poi farmi cenno di sedermi accanto a lui.
"Vuoi parlarne vero?" chiede.
"N-no.." dico guardando giocare i miei pollici.
"Lo so che vuoi parlarne. Tenerti dentro questo dolore non serve a niente. Io sono qui per te." dice costringendomi a guardarlo mettendomi due dita sotto il mento.
"U-una volta chiesi a mia nonna il perchè Dio prendesse sempre le persone più buone. Lei mi rispose dicendomi "se tu fossi in un giardino con un mucchio di bellissime rose da un lato e tanti fiori vecchi ed appassiti dall'altro, quale prenderesti?" e con questa metafora capii." dico iniziando a sentire le lacrime pungermi gli occhi.
"Mi ha insegnato tanto. Mi ha parlato di tutto. Della sua prima cotta, di quando ha incontrato mio nonno, del loro matrimonio. Mi ha detto che la cosa più straziante è vedere la vita svanire pian piano guardando gli occhi do una persona. Ricordi, c'eri anche tu quando ci raccontò che mio nonno le morí tra le braccia. Lo spararono." dico non riuscendo a trattenere le lacrime che intanto scorrono sul viso.
"Mi diceva che avevo un grande futuro avanti. Che avrei dovuto sempre lottare per ciò che volevo e credimi Jungkook, lo farò." concludo.
Detto questo, mi giro verso il maknae che piange silenziosamente con me.
"Sei così carino quando piangi." dico sorridendo mentre lacrime scorrono copiose anche dai miei occhi.
"Anche tu. Ma lo sei ancora di più quando sorridi." dice.
Dopo ciò mi abbraccia, dandomi ripetutamente dei baci sulla guancia.
Una volta separati mi asciuga le lacrime, sorridendo appena.
"Sembri tu lo hyung qui." scherzo.
"Si lo penso anche io qualche volta." ride.
E dopo le lacrime i sorrisi non mancano mai sui nostri visi.

~So close~ |•Taekook•|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora