capitolo 3 - La scuola

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La Scuola. Nonostante per molti sia questo un tema delicato o scottante per via di delusioni o di inutili sofferenze devo dire che è per me un argomento davvero caro. Ho sempre trovato enorme conforto nella scuola e nello studio in generale. Era per me un'attività piacevole, anche se a volte stressante, da perseguire con dedizione e diligenza. Si lo so "che noia" starai pensando! Dai in fondo neanche tanto perché non pensare che ero la prima della classe buona buona e mogia mogia al suo posto e in silenzio. Anzi, tutt'altro.

Ero brillante e studiosa è vero ma non tenevo la bocca chiusa. Se avevo qualcosa da dire la dicevo (cosa che mi portò a non pochi richiami scolastici). Se non ero d'accordo con qualche cambiamento o decisione scolastica da parte degli insegnanti mi facevo sentire e questo valeva anche per i compagni. Quindi posso dire che il mio è stato un vero e proprio amore e odio nei confronti della scuola.

Amore per tutto ciò che era il sapere, la conoscenza, lo studio, l'odore dei libri nuovi. Odio per via dei miei rapporti interpersonali: più con i miei compagni che con le insegnanti a dir la verità. Per il primo, ovvero la mia passione e il mio amore nei confronti dello studio devo ringraziare mio padre e mia madre che sin da piccola mi hanno spronata a cercare da me le risposte alle domande che gli facevo. Mi incitavano a cercare la parola sconosciuta sul vocabolario, mi dicevano che una persona ha paura solo di quello che non conosce. Questo è stato uno degli insegnamenti più importanti della mia vita che mi ha portato sempre alla ricerca di risposte, quelle vere.

Mi ha portato all'età di 15 anni a leggermi un intero volume dell'enciclopedia sul corpo umano per capire a fondo il funzionamento degli organi genitali di uomo e donna e per essere quindi davvero pronta al passaggio adolescenziale. Ammetto che il divario con i miei compagni di classe era enorme per questo mio essere curiosa e dedita all'apprendimento. Solo le mie compagne più brave e studiose mi comprendevano e mi stimavano. Con gli altri era spesso un problema. Soprattutto non sopportavo i bulli. Quelli che in classe disturbavano, volevano copiare i compiti, non studiavano e pensavano di ottenere tutto in modo facile. Ero a volte una vera oppositrice di bulli, di bullismo in classe e, in particolare, dell'atteggiamento strafottente nei confronti dello studio. Spesso ho deluso i miei compagni quando non facevo copiare i compiti in classe ma davvero, ti sembra giusto? A me no.

A me non sembrava corretto aver studiato la sera prima fino a mezzanotte per poi dover dare le risposte in modo facile, senza nessuno sforzo, a persone che invece il giorno prima avevano bighellonato in piazza o si erano goduti un bel film alla tv. Diciamo che per questo e per altri miei valori e aspetti personali è iniziata una mia vera e propria lotta di sopravvivenza a scuola, dalle medie fino all'ultimo anno di liceo. Era dura a volte sentirsi così soli e dover comunque affrontare la routine scolastica con persone che parlavano male dietro le spalle o che non capivano il tuo punto di vista. Ma, come detto anche all'inizio, è bene vedere sempre l'aspetto positivo e il bicchiere mezzo pieno delle varie situazioni. Così feci.

Ricordo dei miei anni scolastici un vero e proprio amore per la letteratura, per tutti gli aspetti che riguardavano la lingua italiana, la passione con cui realizzavo i temi alle elementari e alle scuole medie così come al liceo. Ricordo il rapporto meraviglioso che ho instaurato sin da piccola con le insegnanti di italiano. Ero una delle loro prime fan, davvero non esagero a dirlo.

Un pensiero in particolare voglio dedicarlo alla maestra Luciana che attraverso il gioco è riuscita sempre a spronarmi a fare meglio, a studiare le poesie, a vincere il gioco dei verbi in classe portando il fiocco rosso a spilla sul grembiule. Un'autostima e una fiducia in se stessi incredibile acquisita per questo. Devo ringraziare davvero questa maestra delle scuole elementari per aver creduto sin da subito nelle mie abilità in italiano e nella scrittura!

Posso dire poi che la scuola molto spesso è stata la mia ancora di salvezza, il mio rifugio in periodi di litigi familiari o di sofferenze. Vedevo la scuola come il mio primo vero obiettivo. Era quella la mia attività principale, il mio "dovere" dicevano i miei genitori, e io mi ci dedicavo con passione, diligenza e costanza. Volevo imparare per essere una persona migliore. Volevo capire e conoscere più cose possibili per trovare le giuste risposte alle mie domande. Volevo stare in mezzo a molte persone per sfuggire alla solitudine che provavo tra le mura domestiche dove così spesso mi trovavo a giocare sola soletta con le bambole aspettando l'arrivo di mia madre per farmi compagnia. Ma non arrivava mai. Lei era sempre impegnata in faccende domestiche o con il lavoro. Così come mio padre. Per questo per me era bello dopotutto andare a scuola. Anche se così spesso bisticciavo con i miei compagni, era comunque un luogo a me caro, dove imparare insieme e giocare. Una famiglia anche quella dopotutto, con cui crescere insieme e svilupparsi come persona.

Posso dire ora, ripensando agli anni scolastici, che è importante non seguire le masse, rimanere fedele sempre ai propri valori e principi. È vero, ciò ti porterà a scontri e litigi, a sentirti solo molte volte ma questo è quello che ho imparato con la mia esperienza a scuola. Rimanere fedele a me stessa nonostante tutto. Non aver paura di rimanere sola, non conformarmi agli altri se non lo ritenevo giusto. Tutto questo mi ha rinforzato, mi ha reso una persona più forte e autonoma, in grado di affrontare le cose anche senza l'aiuto né l'approvazione del gruppo.

Auguro a tutti di provare tale senso di potere e di autodeterminazione. Ma ora continuiamo con un altro periodo della vita tanto intenso e significativo, ovvero...


//spazio autrice//

Ciauu! :)

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