[Apro una parentesi per avvisarvi di un mio errore fatto nei precedenti capitoli, avendoli riletti con calma fortunatamente sono riuscita ad accorgermene. La maggior parte di voi potrebbe averci fatto caso, purtroppo come una cretina ho fatto un casino con i mesi, in questi giorni vedrò di rimediare al mio errore in qualche modo. Nel frattempo fate pure finta che questo non sia successo, ovvero, se nell'anime è il 20 di Aprile e io ho ambientato le ultime scene il 15 di Dicembre tenete in conto i tempi originali. Per i periodi importanti come il Natale ho in mente di inserirli come flashback, in questo modo eviterò di fare ulteriori casini facendo uscire anche qualcosa di carino. Scusate ancora per la testa che ho, ora vi lascio al capitolo 11]
il pomeriggio seguente
Mi trovo allo Chateau, seduta sul letto della mia stanza, tra non molto dovremo prepararci per l'operazione di questa sera, tutto questo mi riporta alla mente i bei momenti di quando utilizzavo ancora questa spada."Principessa. Posso entrare?" mi chiede bussando alla porta che avevo lasciato semi aperta.
"Ehi. È successo qualcosa?"
"No. Volevo solo vederti." sorride sedendosi di fianco a me e facendomi sorridere a sua volta.
"Come mai quella spada?"
"La utilizzavo qualche anno fa, quando mi hanno presa alla CCG. Avresti dovuto vedere l'espressione degli altri investigatori."
"E la quinque?"
"Beh è questa ovviamente." gli rivolgo un occhiolino.
"Sai, ero molto affezionata a lei e la sono ancora. Usarla in combattimento per me significava molto, tanto che tenendo presente i risultati che riuscivo a portare si sono arresi all'idea di lasciarmela usare. Probabilmente se avessi utilizzato un altra quinque mi sarei fatta ferire dal nemico con più probabilità." sorrido accarezzando la spada che tengo tra le mani.
"Però, certo che sei strana come principessa."
"Beh, l'hai scelta te questa strana principessa."
"E non mi pento di averlo fatto." sorrido nel mentre mi stringe una mano e mi bacia la fronte.
"Perché non torni ad usarla?"
"Intendi questa?" rispondo io sollevandola leggermente.
"Perché no, è la tua quinque."
"Dici che me lo lascerebbero fare?"
"L'importante è che li ammazzi no? Che sia una spada o una padella non ha molta importanza." mi sorride ancora facendosi scappare una breve risata, le sue parole sono riuscite a convincermi ancora una volta.
Dopotutto non ho mai smesso di fare di testa mia no?"Sei pronta per stasera?" mi chiede, nel mentre ci avviciniamo alla fine delle scale.
"Ormai non c'è più nulla che mi spaventi."
"Stai mentendo." mi risponde vedendo la mia espressione triste, accarezzandomi il viso con un dito facendomi appoggiare poi al muro per guardarmi da ancora più vicino.
"Non hai paura per te stessa. Hai paura per le persone che ti stanno a cuore."
"Come lo sai?"
"Ho imparato a conoscerti principessa." sorrido, avvolgendo le braccia attorno al suo collo.
"Devi stare tranquilla. Non morirò prima di averti fatto quella proposta."
"Lo spero."
"Te l'ho promesso no? Questa sera una volta finita l'operazione ti porterò in quel posto dove volevi tanto andare." mi avvicino col viso facendogli un altro sorriso, mi sento una ragazzina ad avergli chiesto di portarmi a vedere le stelle.
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Tokyo Ghoul:re, tra la vita e la morte.
Fanfiction«sai, avresti proprio bisogno di innamorarti» «io, innamorarmi?» «ti vedo sempre così solitaria, non credi che se un ragazzo entrasse nella tua vita ti sentiresti meno sola?» un innocente sorriso le appare in volto, come se sapesse di aver ragione...