Capitolo 1

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La villa era la costruzione più bella che Rosaria e le sue figlie avessero mai visto nella loro vita.
《Meglio di quella dei baroni Palmieri giù ad Aci!》esclamò Marta.
《Bedda di zia, vuoi mettere quei provinciali con la prozia Elisa?》commentò divertita Marisa.
Le Salina seguirono la stilista per le varie stanze della casa, osservandone ogni angolo con stupore e curiosità.
《E tutti questi soldi, con nessuno li divise?》chiese Rosaria.
《La prozia Elisa ebbe molti amori, ma nessuno la portò all'altare》rispose sua sorella.
Intanto Angela s'era avvicinata ad un'armatura medievale posizionata nel salone.
《Ma questa vera è?》domandò.
《Sì cara, è verissima, risale al medioevo》rispose Marisa.
《Più precisamente all'alto medioevo》aggiunse Teresa.
La zia la guardò stupita, ma Angela la rassicurò: 《Teresa sa tante cose che nessuno di noi sa》
《Ha studiato fuori Aci Trezza?》domandò allora Marisa.
《Macché, alla quinta elementare si fermò. Papà la voleva mandare a fare le medie e il liceo a Palermo, ma mammà disse che non sta bene se una femmina sa troppe cose. Grilli per la testa sono》spiegò la più piccola.
La stilista scosse la testa: sua sorella aveva una figlia così brillante e invece di valorizzarla, la mortificava con un'ovvia futura vita di moglie e madre ad Aci Trezza.
《Miii, che beddu!》fece Marta, quando vide il Golfo di Napoli dal terrazzo.
《Questo era il posto preferito della prozia...》spiegò Marisa.
《Tutto il mare si vede... E il vulcano... È più beddu della processione della Madonna della Provvidenza!》continuò la figlia maggiore di Rosaria.
《Non è male, ma lo vuoi mettere col mare siculo?》ribattè scettica sua madre.
《Dai, andiamo dentro, che vi presento il personale...》fece Marisa, per evitare un altro paragone col paese da parte della sorella.
                        
                                ***

Quando tornarono dentro, tre figure maschili vennero loro incontro: si somigliavano molto tra loro, anche se dovevano avere delle età diverse.
《Questi sono i fratelli Capuano, abitano nella dependance 》li presentò Marisa.
《Umberto Capuano, idraulico 》fece il primo, stringendo le mani a tutte le Salina, ma guardando principalmente Rosaria. Aveva una corporatura atletica, occhi verdi e capello castano chiaro.
《Renato Capuano, giardiniere》si aggiunse il secondo, molto simile al fratello maggiore nell'aspetto, anche se più basso.
《Alfonso Capuano, factotum 》concluse il secondo, che diceva essere più o meno coetaneo di Marta.
《Piacere di conoscervi》rispose educatamente Teresa.
《Quindi voi la conoscevate bene la signora?》li squadrò Rosaria.
《Eravamo adolescenti quando Donna Elisa ci ha assunto》spiegò Umberto, non smettendo di guardare la Salina negli occhi.
《Una santa donna!》esclamò Alfonso.
《Buonanima!》aggiunse Renato.
《Era una donna che amava l'umanità e che per questo era molto amata》spiegò Marisa.
《L'umanità tranne i suoi parenti prossimi》commentò Rosaria a mezza voce.
《Ora però vi dobbiamo presentare il resto del personale 》cambiò discorso Umberto.
《Tutta questa gente lavora per noi?》domandò stupita Marta.
《Esatto, e siamo certi che vi adoreranno, come adoravano la buonanima di Donna Elisa 》rispose Alfonso sorridendo.
Le condussero così nella cucina, dove la governante, una donna robusta, con gli occhi celesti e riccioli rossi impartiva direttive a cuochi e camerieri.
《Laura, sono arrivate》la avvertì Umberto. La donna si ricompose e tutta emozionata si presentò alle nuove padrone di casa.
《Molto piacere, mi chiamo Laura Capone e lavoro qui da dieci anni!》esclamò stringendo loro le mani.
《Rosaria Ferrante coniugata Salina. E queste sono le mie figlie Marta, Teresa e Angela 》rispose solennemente la siciliana.
《Vi presento il nostro cuoco, Mariano Aiello》aggiunse la governante, indicando loro un uomo in carne, con capelli e occhi castani, e baffi importanti.
《È un onore conoscervi, donna Rosaria, e anche le sue figlie. Ho preparato un pranzo regale per il vostro arrivo》disse lui sorridendo.
《L'unico pranzo regale della mia vita lo feci quando mi sposai》commentò la donna.
《C'è sempre una seconda occasione 》mediò Marisa.
《Che cos'è questo profumino?》chiese Teresa, indicando le pentole.
《Questo, signorina, è un piatto antichissimo della tradizione napoletana: impepata di cozze》spiegò Aiello.
《E questo? 》domandò Angela.
《Questa è spigola all'acquapazza》rispose sempre il cuoco.
《Sono sicuro che vi leccherete i baffi 》assicurò Renato.
《Ne sono certa anch'io, ma penso che mia sorella e le mie nipoti abbiano bisogno di darsi una rinfrescata 》intervenne Marisa.
《Allora andiamo da Vito. Lui vi guiderà alle vostre stanze 》disse Umberto, uscendo dalla cucina, seguito dal resto dei presenti.

                                 ***

Vito Scognamiglio era il maggiordomo di Villa Gargiulo: capelli grigi, sguardo serio e livrea impeccabile.
《Ben arrivate, signore. Mi chiamo Vito Scognamiglio, e sono il maggiordomo di questa villa da trent'anni. Somigliate molto alla buonanima di Donna Elisa 》fece l'uomo.
《Io tutta questa somiglianza, dai quadri, non la vidi. Lei era elegante 》commentò Rosaria.
《Con un po' di buona volontà potrete diventare eleganti anche voi》fece Marisa.
《Per questo ho dato disposizione di farvi trovare nelle vostre stanze la capo-guardarobiera e le sue assistenti 》puntualizzò Vito, guidandole nelle loro stanze.
Quando entrarono, le quattro Salina rimasero a bocca aperta: abituate a stanze basse, strette e poco luminose, appena videro volte, finestroni e affreschi, sembrò loro di entrare in una reggia.
《Mammà, dici che è più bedda della villa dei baroni Palmieri?》domandò Marta.
《Per me i ricchi sono tutti uguali 》fece la sua granitica madre.
《Io direi che non è proprio così. La prozia Elisa aveva davvero gusto...》rispose Teresa, affascinata da un affresco raffigurante il dio greco Apollo che inseguiva la ninfa Dafne.
《Signore, ecco donna Assunta e le sue assistente 》disse Vito, indicando loro una donna alta e curata, con i capelli biondo miele e gli occhi verdi.
《Assunta Del Carmine, al vostro servizio. E loro sono Anna, Clara, Raffaella ed Elena》rispose quest'ultima.
《E cosa fate?》domandò Rosaria.
《Ci occuperemo del vostro aspetto fisico. Adesso siete signore e padrone, dovete essere impeccabili》rispose la capo-guardarobiera, e battendo le mani richiamò l'attenzione delle assistenti, che nel giro di qualche ora si occuparono di conferire alle Salina un aspetto che si confacesse al loro rango, come aveva espressamente ordinato Marisa.
《Guardatevi un po' allo specchio, donna Rosaria...》fece Assunta appena la donna e le sue figlie furono vestite, truccate e pettinate.
《Miii, neanche più io sembro!》esclamò stupefatta la siciliana, che non si vedeva così sistemata da tanto, troppo tempo.
《Così rosse le devo tenere le labbra?》domandò Marta, notando il rossetto che Anna le aveva messo.
《Il rossetto dà alle vostre labbra grazia e femminilità, donna Marta》rispose la ragazza.
Quando scesero per pranzo, lasciarono i fratelli Capuano, Marisa e Vito a bocca aperta.
《Siete incantevoli!》esclamò la stilista.
《Siamo strane assai》la smontò sua sorella.
Marisa non si scoraggiò: il percorso per raffinare Rosaria e le ragazze sarebbe stato lungo e pieno di ostacoli, ma era sicura che un giorno sarebbero diventate delle vere signore.

Il canto del mandolino [Saga del Boom Economico]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora