Qualche giorno dopo Teresa fece l'esame di licenza media da privatista, passandolo a pieni voti: fu festeggiata dalla famiglia e dai fratelli Capuano, e anche la madre dovette ammettere che la sua figlia di mezzo avesse qualcosa di speciale.
Intanto Marta non faceva che pensare a Gennaro Esposito, ai suoi occhi, al suo sorriso e alla sua arte che la ragazza trovava insolita ma anche affascinante.
Quando l'aveva raccontato a Rosaria, lei aveva fatto i salti di gioia: la sua idea era che la figlia guastasse il fidanzamento dell'artista con Ambra Filangieri per vendicarsi di come sua madre Azzurra aveva guastato la loro, di famiglia, portandosi a Napoli Calogero.
Ma la ragazza non sentiva il peso di questa macchinazione: aveva trovato piacevole il tempo passato con Gennaro, e inspiegabile la reazione infastidita di Alfonso.
《Non ci devi fare caso. Solo un dipendente è 》l'aveva rassicurata sua madre.
Marta aveva rimuginato un po' su quella risposta: la reazione di Alfonso era stata eccessiva, come se fosse geloso; ma forse aveva ragione sua madre, forse tra dipendenti e padroni c'era davvero una linea indivisibile che li divideva.***
Il primo giorno di scuola Teresa e Angela furono accompagnate in limousine all'Istituto del Sacro Cuore, e subito attirarono una folla di curiosi: la contessa Elisa Gargiulo era stata una donna molto in vista quando era viva, e vedere le sue pronipoti in giro per Napoli dava alla gente l'idea che la buonanima non fosse mai morta, ma che si fosse reincarnata in quelle ragazzine tutte pelle e ossa ma dal sangue più blu di mezza nobiltà partenopea.
《Io adesso devo andare al piano di sopra. Ci vediamo dopo 》disse Teresa ad Angela.
《Miii, come ci guardano però! Animali del circo siamo?》domandò stizzita la più piccola.
《Passerà, vedrai》la rassicurò la sorella maggiore, poi si salutarono e la ragazza si incamminò verso la sua aula, sempre con gli sguardi di tutti addosso.
Era una classe mista, una delle poche dell'Istituto dove erano presenti sia maschi che femmine, qualcosa che lei ad Aci Trezza non aveva mai visto e che anzi, sarebbe stato considerato blasfemo.
《È libero qui?》chiese ad un ragazzo con gli occhiali, i folti capelli scuri e la corporatura magra.
《Sì. Tu sei la pronipote di donna Elisa Gargiulo?》rispose il ragazzo.
《Sì, mi chiamo Teresa Salina》si presentò la ragazza, stringendogli la mano.
《L'unica cosa che importerà a tutti è che tu sia una Gargiulo più che una Salina. Comunque piacere, Arturo Di Castro》fece il ragazzo.
《È vero che qui fate il greco e il latino?》domandò la ragazza.
《Sì, e anche l'inglese》disse lui.
《E allora spero di essere preparata con tutte queste lingue...》sorrise lei.
《Perché, hai fatto l'esame da privatista?》domandò il primo.
《No, quello lo feci solo per la licenza media. Le lingue da sola le imparai》raccontò la seconda.
《Hai imparato il greco, il latino e l'inglese da autodidatta?》si stupì l'uno.
《Sì 》fece l'altra.
《Guagliù, sta arivann la Bagli!》esclamò all'improvviso uno dei ragazzi della classe, e tutti si sbrigarono a prendere posto.
《E chi è la Bagli?》chiese Teresa ad Arturo.
《La nostra insegnante di latino e greco. Una pazza...》spiegò il giovane di Castro.
Maddalena Bagli era una donna sui cinquant'anni, alta e piuttosto in carne, con occhiali rettangolari, capelli castani con la ricrescita evidente e un po' di baffetti: gli studenti del Sacro Cuore la chiamavano "La Zitellona".
《Buongiorno, ragazzi!》esordì.
《Buongiorno, professoressa Bagli!》risposero gli studenti in coro, alzandosi tutti assieme.
《Vedo che quest'anno qualcuno ha abbandonato, e qualcun altro è arrivato...》osservò la donna, volgendo lo sguardo al primo banco centrale, dove sedevano Teresa e Arturo.
《La contessina Teresa Gargiulo, vero?》domandò poi, guardando la ragazza.
"Mi chiamo Salina!" fu tentata di rispondere, ma poi ci ripensò e disse: 《Sì, sono io》.
《Ho saputo che hai fatto l'esame integrativo con la media del dieci. Immagino non sarà difficile per te metterti in pari...》commentò la Bagli.
《Io... spero di no...》rispose la ragazza.
Si prospettava essere un anno interessante, pieno di nuove scoperte e conoscenze. E lei adorava conoscere e scoprire.***
Le classi elementari invece erano al piano di sotto rispetto a quelle del liceo. Angela entrò nella sua aula con la consapevolezza che sarebbe stato tutto diverso dalla scuola di Aci Trezza, dove c'erano solo un maestro, una maestra e cinque classi, le elementari.
La ragazzina continuò a sentire gli sguardi di tutti puntati su di sé, come all'entrata.
《Ciao!》fece una voce alle sue spalle.
《Chi sei?》domandò la bambina.
《Mi chiamo Emanuele Cerulli》rispose un bambino con i capelli biondo cenere e gli occhi verdi.
《Io sono Angela Salina 》si presentò lei, scordandosi completamente di sottolineare che era una Gargiulo come le aveva detto la zia Marisa.
《Sei la contessina Gargiulo?》chiese il bambino. Aveva l'aria di qualcuno a cui non sfuggiva niente.
《Sì, sono io. Ma è strano cambiare cognome. Mi sono sempre chiamata Salina...》fece Angela.
《Però tieni un bel nome》decretò Emanuele.
《Anche tu》decise la ragazzina.
《Ti vuoi sedere vicino a me?》propose lui.
《Sì, volentieri》rispose lei sorridendo.
Non era poi così diversa, la scuola, nella grande città.***
Marisa aveva dato appuntamento a Calogero Salina al suo atelier, quando lui le aveva chiesto di incontrarlo.
《Non mi seguì nessuno, vero?》si sincerò lui.
《No, siamo da soli》lo tranquillizzò lei.
《La notizia di Rosaria e delle ragazze su tutti i giornali mi terrorizzò... Ma perché sono venute?》esordì Salina.
《Perché la prozia Elisa ha voluto così 》spiegò la Ferrante.
《Scappai a Napoli per liberarmi di lei, e proprio a Napoli me la ritrovai...》si lamentò l'uomo.
《Rosaria ancora non arrivò a te. Ma tua figlia Marta scoprì che Ambra, la figlia di Azzurra, è fidanzata con Gennaro Esposito》rispose la donna.
《E come lo scoprì chi erano e che erano fidanzati?》domandò l'uno.
《Al Mandolino Rock lo vide》fece l'altra.
《Marta al Mandolino Rock?》domandò sbigottito il primo.
《Ce la portò Alfonso, uno dei nostri dipendenti. Le tue figlie giovani sono, ti aspettavi che rimanessero chiuse dentro casa?》replicò la seconda.
《Se incontrano me o Azzurra o Ambra è finita!》esclamò Calogero disperato.
《Prima o poi le dovrai affrontare. È vero, ti soffocavano e ti sminuivano, ma anche tu te ne sei andato da un giorno all'altro senza una spiegazione. E loro ne hanno diritto》gli fece notare Marisa.
《Hai ragione. Ma non subito》la pregò il siciliano.
《E va bene, vi coprirò ancora, ma prima o poi ricordati di fare l'uomo》conclude la stilista.
Quando il cognato se ne andò, Marisa pensò che il poveretto non poteva nascondersi per sempre: prima o poi Rosaria lo avrebbe scoperto, e allora si sarebbe scatenata una vera e propria tempesta.
STAI LEGGENDO
Il canto del mandolino [Saga del Boom Economico]
Historical FictionNapoli, 1958. L'energica Rosaria Salina e le sue tre figlie Marta, Teresa e Angela, lasciano la natìa Aci Trezza per cercare il marito e padre, fuggito con l'amante, e al tempo stesso vengono a sapere dalla benestante ed eccentrica zia Marisa che ha...