Rosaria non smetteva di pensare a quello che era successo: Umberto Capuano l'aveva baciata.
L'idraulico di Villa Gargiulo le aveva messo gli occhi addosso fin dal primo giorno in cui lei e le figlie avevano messo piede lì dentro, e non gliene era mai importato niente del fatto che fosse non solo sposata con Calogero, ma ancora follemente innamorata di lui.
O almeno così la Salina credeva; da quel bacio in poi, infatti, stavano pian piano crollando tutte le sue certezze: il piano per riprendersi il marito fuggiasco, il matrimonio tra la figlia Marta e Gennaro Esposito, i disegni, le macchinazioni... Ne valeva davvero la pena?
Poi però ripensava allo scandalo che aveva suscitato la fuga di Calogero con Azzurra tra la gente di Aci Trezza; ripensava ai pettegolezzi e alle umiliazioni che avevano travolto lei e le figlie, mentre si dirigevano alla stazione di Aci Castello come ladre.
E ricordava quali fossero le sue priorità.***
Ma non era l'unica con l'animo in subbuglio: anche Marta, a pochi giorni dal matrimonio, si sentiva come se si stesse dirigendo invece verso il patibolo.
Gennaro le piaceva molto, l'aveva letteralmente strappato alla fidanzata ufficiale Ambra, ma stava realizzando che forse era solo un'infatuazione, che l'amore fosse un'altra cosa: aveva delle insicurezze che la divoravano dentro, mentre il matrimonio era una decisione definitiva che sarebbe durata per tutta la vita.
E la fonte di tutte quelle insicurezze era Alfonso Capuano, che era sempre stato innamorato di lei, ma non aveva tardato a riconsolarsi con Ambra, e questo Marta non riusciva proprio ad accettarlo.
Quel giorno decise di provare l'abito da sposa, a cui mancavano gli ultimi ritocchi: quando si specchiò nel salone, una voce alle sue spalle la fece trasalire.
《Siete bellissima, donna Marta!》era Alfonso.
《Alfò, ma si scimunitu? Lo sai che porta sfortuna vedere la sposa prima del matrimonio?》ribattè lei.
《Ma io non sono lo sposo, o sbaglio?》le ricordò lui.
《No, non sbagli, lo sposo Gennaro è》fece la ragazza convinta.
《Uno sposo fortunato, per sposarsi a te...》commentò il giovane.
《Che vuoi dire?》chiese la Salina in tono sospettoso.
《Che io al posto suo vivrei ogni istante della fortuna che mi è capitata...》si avvicinò Capuano, baciandola.
Incredibilmente lei rispose al bacio ma poi lo respinse subito.
《Un grandissimo sbaglio è!》esclamò scappando dal salone.
Alfonso rimase solo e pieno di domande a cui non trovò risposta.***
Nel frattempo Rosaria e Calogero si erano incontrati a Villa Gargiulo per parlare del matrimonio di Marta e Gennaro; la Salina sperava di far leva sulla nostalgia del marito per quando erano loro i giovani e novelli sposi, al fine di riprenderselo.
《Dovresti vedere che bedduzza che è Marta nostra con l'abito da sposa!》esclamò lei.
《Non gli regalasti mica il tuo, vero?》fece lui.
《No, macché. Marta ne volle un altro più moderno, che lo fece cucire Marisa》rispose la donna.
《Tu che accetti le cose moderne?》domandò l'uomo incredulo.
《Sapessi quante cose che ho dovuto accettare, Calò》ammise la Salina come a volergli lanciare un messaggio subliminale.
《Eh lo so, ma le cose cambiano》si affrettò a dire il marito.
《Avrei voluto tanto che si sposasse nella chiesa di Santa Maria della Provvidenza, la stessa dove ci sposammo noi, ti ricordi?》commentò la nobildonna.
《Sì, mi ricordo. Anzi, sai che ti dico?》fece il pescatore.
《Cosa?》chiese curiosa l'una.
《Sono contento che ci siamo ritrovati. Non finì molto bene tra di noi, ma abbiamo molta vita in comune, è bello che rimaniamo amici e abbiamo una certa intesa》sorrise l'altro.
《Anche io》rispose Rosaria sorridendo. "E certo, con idda, la svergognata, l'intesa la puoi tenere sulu in du lettu, invece cu mia vent'anni passasti!" pensò.***
Aveva fatto una follia: questo pensava Alfonso quel pomeriggio.
Era uscito con Ambra per chiarire le idee e cercare di dimenticare quel bacio che aveva dato a Marta.
La ragazza lo aveva respinto dicendogli che avrebbe sposato Gennaro, ma la verità era che, nonostante con Ambra si trovasse bene, non gli bastava.
Chiunque gli avrebbe detto che era un pazzo a pensare ciò: Ambra era la fidanzata perfetta, dolce e comprensiva, sempre pronta ad ascoltare e ad elargire una parola di conforto; Marta invece era dispotica, doppiamente, umorale e tre quarti di parole che rivolgeva agli altri erano ordini.
Ma era anche forte e coraggiosa: in poco tempo aveva saputo affrontare non solo una tragedia familiare, ma anche un vero e proprio cambiamento di vita, passando dalla realtà paesana di Aci Trezza a quella cittadina di Napoli, e da una piccola casetta vicino al mare a una villa che si affacciava sul Golfo e con vista Vesuvio.
Ed era per questo che si era innamorato di lei.
《Amò, ma si può sapere che tieni?》volle sapere Ambra.
《Ma niente, tesò, è l'autunno...》menti lui.
《L'autunno... Ma se chist è un ottobre chiù caldo della lava del Vesuvio!》fece lei.
《Appunto amò, ti pare autunno chist accà? Io volevo stare accanto al fuoco co 'e castagne, e invece possiamo benissimo farci il bagno a mare...》si lamentò il giovane, sperando che la sua fidanzata ci cascasse.
《Ehhh... Ma ma c'amm a fa? 'O camino nun 'o tenimm, e 'e castagne, co chista calura, fanno schifo... Che t'ha fatto 'o bagn a mare?》replicò giustamente la ragazza.
《Niente, tieni ragione tu》tagliò corto lui.
Gli pesava di mentire ad Ambra, ma al momento non riusciva a fare altrimenti.***
《Allora, si pronta?》chiese Rosaria a Marta. Le aveva chiesto di indossate l'abito da sposa davanti al padre.
《Arrivo, mammà!》rispose la ragazza uscendo.
Calogero rimase a bocca aperta.
《Madonna della Provvidenza, quando si bedda, figlia mia!》esclamò con le lacrime agli occhi.
《Grazie, papà... Solo che però adesso non ti mettere a piangere che sennò ti vengo appresso...》fece la figlia altrettanto commossa.
《Certo, rimasi un poco spiazzato dal fatto che Gennaro te lo prendesti per forza, ma se siete felici allora anche io lo sono!》replicò l'uomo abbracciando Marta.
Rosaria osservava la scena sentendosi in colpa, una cosa che non le era mai successa fino a quel momento: magari Calogero aveva ragione, non potevano semplicemente rimanere amici, cercando l'amore altrove, lui con Azzurra e lei con Umberto?
Non poteva deporre l'ascia di guerra, troncando col passato e abbandonandosi definitivamente a quella sua nuova vita cominciata un mese prime?
In quel momento maturò una decisione che stava spiazzando perfino lei stessa, ma che le sembrava quella giusta. Presto l'avrebbe comunicata anche al resto della famiglia.
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Il canto del mandolino [Saga del Boom Economico]
Historical FictionNapoli, 1958. L'energica Rosaria Salina e le sue tre figlie Marta, Teresa e Angela, lasciano la natìa Aci Trezza per cercare il marito e padre, fuggito con l'amante, e al tempo stesso vengono a sapere dalla benestante ed eccentrica zia Marisa che ha...