Finalmente riesco a trovare il mio posto. Mi siedo e allaccio la cintura. La mia insegnante avrebbe aspettato tutti gli alunni che avevano aderito a questo progetto all'aereoporto di Parigi. Non conosco gli altri studenti perchè appartengono ad altre classi oppure ad altre scuole. Da San Francisco sono esattamente 10 ore e 45 minuti di volo. Per fortuna ci sono una varietà indiscussa di film da vedere. Mentre continuano a salire gli altri passeggeri prendo il cellulare e vedo 15 messaggi di Nick, che ignoro completamente, li elimino tutti ed elimino il suo numero. Non voglio avere distrazioni, voglio dedicarmi il più possibile al viaggio. Un ragazzo con dei jeans, una maglietta bianca e un giubbino di pelle si siede accanto a me. Lo guardo bene e riconosco immediatamente quegli occhi stupendi. Era lui. Era il ragazzo che mi aveva steso sulla panchina.
Lo fisso come un idiota. Non so se devo ringraziarlo oppure no per non avermi portato in ospedale. Decido di stare zitta, ma a quanto pare mi riconosce.
" Guarda un pò chi si rivede" dice con faccia compiaciuta.
Diamine se è bello. Ha una dentatura perfetta.
"eri ridotta maluccio quando ti ho salvata". Guarda che faccia tosta. "salvata? Mi hai abbandonato su una panchina con delle fratture e un giubbino di pelle" dico abbastanza infastidita. "Abbandonata? Ma cosa stai dicendo? Io.....vabbè lasciamo stare. E comunque non avevi fratture ma solo qualche graffio, mio padre è un medico, non avendo portato lesioni non ho ritenuto obbligatorio dover andare in ospedale.
Riguardo il giubbino di pelle puoi tenerlo ne ho altri 5 a casa" mentre finisce di dire questa frase apro lo zainetto e gli porgo il giubbino " Grazie ma non mi serve".
"Lo hai portato con te?" mi dice sorridendo.
Ineffetti non so perchè l' ho portato con me. Forse perchè infondo infondo lo avrei voluto incontrare.
Sto zitta e mi giro dall'altra parte.
"Dai tienilo, così ti ricorderai di me, ti ricorderai di quel ragazzo figo e bellissimo che ha evitato ti facessi male".
Dice alzandosi per andare in bagno.
Certo che è proprio egocentrico e vanitoso. Però non ha tutti i torni sul fatto di essere figo. Moro, occhi azzurri, la maglietta bainca che incorniciava il fisico palestrato (strutturato molto bene), avrebbe fatto cedere qualsiasi ragazza.
A quanto pare dovrò passare quasi 11 ore insieme a lui. Non appena torna dal bagno l'aereo parte e inizio a scegliere un film. Per fortuna trovo il mio film, "io prima di te". Aziono e inizio a vederlo.
"non posso credere ti piaccia questo film" commenta disgustato.
Evito di rispondergli.
Dopo un' oretta finisce e decido di ascoltare un pò di musica. Cosa che a quanto pare stava facendo anche lui. Appoggio la testa sul cuscino del sedile e non riesco ad evitare di guardarlo. I suoi lineamenti sono così perfetti. "smettila di guardarmi, so di essere bellisimo, ma vorrei dormire, e gli occhi puntati addosso lo rendono molto difficile".
Non so come abbia fatto a vedermi visto che aveva gli occhi chiusi.
Li chiudo anche io e finalmente riesco quasi a prendere sonno, tanto che la mia testa si affloscia e mi metto, senza farlo apposta, con il collo storto, lui mi prende delicatamente il capo e mi fa appoggiare sulla sua spalla.
Sono immersa nel sonno mentre lo fa e quindi mi addormento direttamente senza poter fare nulla. Dopo un pò mi sveglio. " Ben svegliata" mi sussurra all'orecchio. "non ce ne era bisogno" gli dico. "Grazie Jason! Sei il mio eroe!" risponde imitando la mia voce . "sai che non dirò mai una cosa del genere?" rispondo avvicinandomi al suo viso. " ne sono totalmente sicuro" mi dice avvicinandosi ancora di più. I nostri sguardi si incontrano e il mio respiro si fa sempre più veloce. " lo so che muori dalla voglia di baciarmi. Vado al bar vuoi qualcosa?" mi dice alzandosi. "no grazie" rispondo infastidita. Non ho mai provato quella sensazione. Mi irrita quel ragazzo. Però adesso so il suo nome. Vedo il suo biglietto dell'aereo insieme ad altre carte appoggiate sul sedile e vedo che lì immezzo c'è un foglio dell'iscrizione al mio stesso college. Non posso crederci! A quanto pare alloggerà nel mio college e parteciperà a tutte le mie stesse attività. Vorrei suicidarmi. Preferisco non pensarci e cerco di far trascorrere il tempo leggendo un libro. Nel frattempo Jason torna con un caffè in mano. Mentre si siede mi chiede dove alloggerò a Parigi.
" al Paris College" dico ad abbasa voce. Mi guarda e sorridendo mi sussurra all'orecchio
"sai, credo che passeremo molto tempo insieme.
Perchè non mi lasci il tuo numero?"
a questa richiesta scoppio a ridere. "certo! " dico sarcasticamente. Ci sta provando spudoratamente.
Ma io non gliela do vinta. Le ultime 6 ore passano velocemente e finalmente arriviamo a Parigi. Scendo dall' aereo e inizio a cercare l'insegnante. Finalmente la trovo e vedo anche Jason vicino gli altri compagni. In relatà lo vedo in mezzo alle ragazze. Lo sapevo, evidentemente ci prova con tutte. " Ciao ragazzi, io sono la vostra accompagnatrice, farete un'esperienza indimenticabile. Se qualcuno deve andare in bagno è meglio che ci vada ora perchè ci metteremo un'oretta prima di arrivare al college".
Ne approfitto, e mi dirigo verso il bagno. Entro e a quanto pare sono sola. Entro nella cabina e faccio pipì. Dopodichè esco e mi lavo le mani. Vedo la porta aprirsi. È Jason.
" cosa diavolo ci fai qui? Questo è il bagno delle ragazze". "non mi importa!" dice sbattendomi al muro.
"sul pullman ti metti vicino a me"
mi dice avvicinandosi.
"perchè dovrei farlo?" gli chiedo avvicinandomi sempre di più.
" perchè te l ho detto io, e perchè altrimenti ti bacio, e per quanto possa essere bello so che adesso non vuoi" mi sussurra. "non lo farai!" lo sfido.
A quanto pare invece si. Mi da un bacio a stampo veloce, si gira e se ne va. Non posso credere che io non abbia fatto niente per impedirglielo. Mi sciacquo il viso e mi dirigo verso l'uscita. Vedo i miei compagni salire sul pullman e li seguo. Non appena salgo noto Jason già seduto. Pronta a superarlo mi dirigo spedita verso gli ultimi posti ma lui per i fianchi e mi fa sedere affianco al suo posto. " mi dispiace ma non l'hai scampata!".
A quanto pare mi toccherà fare anche il viaggio sul pullman con Jason.

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I Need You
RomantizmClaire, 16 anni, vive a San Francisco e decide di trascorrere le vacanze estive in un college a Parigi dove incontra Jason, moro occhi azzurri, il quale prova spudoratamente ad avvicinarsi a lei, ma sarà il solito ragazzo senza scrupoli che vuole av...