No sound ▶

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Venne svegliata dai raggi del sole, lei, i quali penetravano dalla finestra aperta e le finivano diritti in faccia.

Emise un grugnito di disapprovazione per il risveglio brusco e si rigirò nel letto per evitare la fastidiosa luce ma mai scelta fu più sbagliata perché, appena si mosse, delle fitte di dolore lancinanti alla testa la fecero pentire di non essere rimasta ferma per la lampada naturale mattutina.

Non ricordava quasi niente della sera precedente, quei pochi ricordi le parevano parte di un sogno, sfocati e confusi. Aprì gli occhi di malavoglia nonostante loro la implorassero di rimanere chiusi almeno per altre tre ore, ma i dubbi, la curiosità di cosa fosse successo la sera prima, erano più forti della volontà delle sue palpebre pesanti.

Sul pavimento vi era una bottiglia vuota di vodka, dei mozziconi e dei vestiti erano sparsi per la stanza, non realizzò subito, quando lo fece, troppo stanca per avere una reazione eccessiva, si limitò a mormorare un "cazzo", con attenzione girò la testa alla sua sinistra e lo vide, ancora dormiente, probabilmente nudo, anzi, sicuramente, accanto a lei e di nuovo: "Cazzo".

Fu colta da un improvviso mal di testa mentre assimilava tutte le nuove informazioni, se davvero lo avevano fatto c'era una cosa sola di cui assicurarsi.

Volse lo sguardo al pavimento e cercava con gli occhi quello che sperava di trovare, la vide vicino ai vestiti quella bustina blu, segno che non c'era nulla di cui preoccuparsi, almeno.

Non si voleva ancora alzare e non sapeva quanto tempo fosse passato prima di sentire dei movimenti accanto a lei
«Falco»
Lo chiamò lei con voce roca, lui mugugnò come risposta
«Ma quindi... lo abbiamo fatto?»
Chiese.

Ci fu un attimo di silenzio in cui l'amico alzò le coperte e le abbassò quasi subito dopo
«Sì»
Rispose semplicemente
«Ti ricordi qualcosa?»
Domandò lei curiosa
«Mah»
Silenzio di nuovo
«Chissà, forse è stato bello»
Disse la giovane
«Spero almeno tu fossi depilata»
L'amica non rispose subito
«Bro, non era previsto»
«Sì, certo, ogni scusa è buona»
Lei sbuffò
«Va' a farti fottere»
«Sempre se non fotto prima io te, di nuovo»
Lei sorrise divertita
«Sei una testa di cazzo».

Passarono le settimane e la relazione tra i due continuava, ogni giorno, ogni sera, si univano in una danza priva di amore con lo scopo di dare e ricevere piacere, non per sentimento ma per divertimento.

Lei aveva perso i contatti con la maggior parte dei suoi compagni di scuola, una delle poche amicizie rimaste era Jade, di un anno più piccola di lei, ex compagna di classe di Falco.

Decisero di uscire insieme una sera e andare in un bar per parlare, raccontarsi qualcosa di nuovo, progetti, pettegolezzi. Tutto.

La ventiduenne aveva già bevuto metà del suo Mojito e la testa iniziava a essere pesante, ma in modo piacevole, era felice, o almeno, l'alcol la rendeva felice e lo si poteva notare dal sorriso che le si era dipinto sulle labbra mentre guardava la rossa intenta a bere il suo Sex On The Beach.

«Jade, te lo ricordi Falco?»
Chiese lei allegra, l'accompagnatrice annuì
«E chi se lo dimentica? Era un coglione»
Rise Bade e l'altra la seguì
«Lo sai che ci vado a letto?»
Disse cantilenante, l'amica quasi si fece andare di traverso il cocktail e la guardò a occhi sgranati.
«Da quando?»
Lei ridacchiò
«Due settimane»
Rispose muovendo due dita per farle presente il numero.
«Cavolo! E com'è successo?»
«Oh, be', sai, eravamo ubriachi, fatti e in astinenza».

Ridacchiò di nuovo, Jade fece uno strano sorriso
«Solo sesso?»
«Solo sesso.»
«Nessuna attrazione romantica?»
«Assolutamente no!»
Bevve un altro sorso di Mojito
«E com'è?»
Chiese la rossa, quella più grande scosse la testa sorridendo
«Porca puttana, è un fottuto Dio del sesso! Ed è un gran fico. Ogni volta che mi sveglio con lui accanto e lo guardo»
Fece una pausa
«mi verrebbe voglia di farlo venire almeno quattro volte di fila».

Jade scoppio in una sonora risata
«Okay, basta alcol per stasera»
Fece per toglierle il bicchiere di Mojito ma lei protestò
«No! Voglio bere, dai!»
«Basta, non fare i capricci, hai ormai più di vent'anni»
L'altra fece una faccia offesa
«Ma io voglio bere»
La rossa la prese sotto braccio e la fece alzare dal divanetto di pelle bianca
«Berrai l'acqua»
Lei le fece la linguaccia
«Ti odio».

Giovane Disorientato-Falco Flashman (Reader Insert)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora