I suoi pensieri erano confusi, la musica a palla dalle cuffiette economiche gli scombussolava la testa, la luce del vespro illuminava la stanza, l'odore dell'erba inebriava quel piccolo angolo di paradiso, le bottiglie di birra sparse sul pavimento.
Nella testa di Falco rimbombava quella canzone che da anni non faceva altro che ascoltare, che ogni volta gli ricordava di lui e della sua storia, che lo faceva emozionare e che gli rubava il cuore e l'anima.
Sulle sue guance scorrevano silenziose lacrime salate e i suoi occhi, neri come la pece, sembravano più luminosi a causa del pianto. Non si sentiva solo, essere in compagnia o no non gli aveva mai cambiato nulla, era difficile anche per lui spiegare come si sentisse. Forse perso. Forse confuso.
Ma è da vigliacchi mentire a se stessi e non affrontare i propri sentimenti e le proprie colpe, in quel momento, lui, era confuso, perso e solo.
Si sentiva solo dopo che lei l'aveva abbandonato.
Guardò le bottiglie vuote sul pavimento, accanto a lui, e gli sembrava che lei fosse ancora lì. Tutto iniziò da quella storia su Instagram, che poteva definire dannata, visto dove erano finiti.
Successe due settimane dopo quella risposta, ciò che avrebbe fatto incrociare le loro strade.
Ma cosa sarebbe successo se non l'avesse fatto? Se non si fosse fermato su quella storia? Sua sorella sarebbe morta comunque? Lei avrebbe scoperto che sarebbe successo per mano sua?
Non si erano mai parlati, non avrebbe mai dovuto raccontarle di lui con quella poesia. Non sarebbe mai dovuto tornare. Alla fine, non riuscirono a rimanere separati, lui non fu in grado di stare lontano da lei, aveva trovato, in quella ragazza, una confidente, qualcuno che finalmente era capace di capirlo, di ascoltarlo.
Aveva trovato qualcuno di cui fidarsi e la loro relazione era destinata a... questo.
Si sentiva morto dentro e più beveva, più fumava, più si sentiva avvolto in una bolla asfissiante, vedeva il suo passato tornare a galla, quello che gli aveva lasciato segni indelebili nella sua anima; gli scorreva davanti agli occhi come una pellicola, era quello che si provava prima di morire? Oppure era solo colpa della marijuana?
«Mamma»
Si stupì nel vedere il volto giovane e sorridente della donna che lo aveva supportato durante la sua fanciullezza e adolescenza, morta a causa di una terribile malattia in quella misera stanza d'ospedale.Allungò una mano verso di lei e la chiamò di nuovo, provò a toccarla, ma quando il suo palmo sembrava sfiorare la donna, si accorse che era solo aria, non c'era niente davanti a lui, solo illusione.
«Mamma, scusa»
Iniziò a singhiozzare ritirando la mano per coprirsi la bocca, le lacrime scendevano a fiumi sulle sue guance
«Scusa se sono un bastardo»
Fece una pausa
«Perché sono un bastardo?»
Continuò
«Cosa farò adesso? Come potrò prendermi cura di Chip e Skip? Come potrò farli crescere senza preoccupazioni? Spensierati, come dovrebbero essere i ragazzini della loro età?»
Il suo pianto si fece più intenso
«Che senso ha vivere ora?!».Urlò, un urlo straziante rotto dal pianto, la canzone suonava senza fermarsi e quando finiva ripartiva in loop.
«Ma io devo vivere»
Mormorò dopo un po'
«Devo farlo per loro, i miei fratelli... loro non hanno nessuno oltre me»
Continuò
«Io... devo vivere per loro»
E lo avrebbe fatto.
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Giovane Disorientato-Falco Flashman (Reader Insert)
Fanfiction||Falco Flashman x Reader|| Storia ispirata all'omonimo singolo del rapper Rocco Hunt. La lettrice avrebbe dedicato una canzone a chi avesse risposto alla sua storia di Instagram con una specifica emoji, Falco, suo conoscente e compagno di squadra...