Capitolo 30

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Dopo due giorni dalla "litigata" con Hay continuo a non vedere né lui né Cameron.

Come l'altra volta non esco dalla mia camera neppure per mangiare. Oramai mia madre mi porta un piatto di pasta in camera, anche se ogni volta che entra faccio finta di dormire per non doverle parlare.

New York sta sconvolgendo la mia vita, non smetterò di dirlo.

Mai avrei pensato che avrei avuto problemi più gravi di Liam, eppure eccomi qui.

Uno dei miei fratelli sta per diventare padre, l'altro non mi rivolge la parola ed ho litigato con il mio ragazzo segreto.

Sto anche ignorando Sierra, e questa cosa mi dispiace molto.

Non la vedo da quando ha dichiarato di essere incinta, e sembra quasi che non sia contenta per lei.

La verità è che vorrei pure andarla a trovare, a vedere come sta, ma questo significa vedere Cameron.

Silenziosamente apro la porta di camera mia e sgattaiolo fuori.

Non ho messo le scarpe apposta per non fare più rumore del previsto.

In punta di piedi cammino fino al corridoio al piano di sotto, ma mi maledico mentalmente della mia scelta appena sento delle risate provenienti dal salotto.

Hayes, o Cameron, non stanno così male come sto io?

Perché io mi sento male, e loro sono lì a ridere e scherzare?

Mi mordo il labbro: non devo pensarci.

Le cose sono andate così, e devo farmene una ragione.

Se preferiscono nascondere il dolore dietro a delle risate fatti loro.
Ma sono fermamente convinta che stiano come me, o come minimo Hayes.

Mi allungo sulla punta dei piedi per prendere un bicchiere e poi lo riempio d'acqua fino al bordo.

Voglio solo bere il più velocemente possibile e ritornarmene sopra.

Mentre sono intenta a bere l'ennesimo sorso, inizio a sentire delle voci farsi più vicine e con esse dei passi.

Senza perdere troppo tempo metto il bicchiere nel lavandino. Mi guardo intorno: non ho abbastanza tempo per andarmene, ma non voglio neanche farmi vedere qui.

Così, presa da un'idea che personalmente credo sia geniale, mi butto letteralmente sotto il tavolo, avvicinando le sedie per nascondermi meglio.

Due paia di gambe entrano in cucina e mi abbasso un po' di più per vedere a chi appartengono.

Vedo due visi molto familiari.

Il primo mi ha detto delle cose orribili, ma nonostante ciò continuo a voler sentire le sue labbra sulle mie, l'altro invece mi ha nascosto tante cose da quando si è trasferito.

«Allora Cam, pronto per l'intervista fra tre settimane?»

Il loro manager ha accettato di fargliela fare? I Magcon andranno in TV?

Non parlare con le persone per giorni alcune volte risulta veramente assurdo. È come se fossi rimasta indietro su tutto, ma è stata una mia scelta e non me ne pento.

«Non lo so... Brent mi ha chiesto anche di scrivere una canzone e cantarla, ma non so proprio su che cosa potrei farla.»

Nash alza le spalle e mette le mani nelle tasche dei jeans. «Potresti chiedere a Sierra. È una ragazza, sarà sicuramente brava per questo genere di cose. La maggior parte dei nostri fans, tra l'altro, sono ragazze.»

Il mio ragazzo, o meglio, credo sia ancora quello, annuisce. «Lo so, ma ultimamente ha gli ormoni impazziti.»

«Già... è incinta.»

Cam sbuffa. «Non mi ricordare che sei tu il padre, grazie. Mi sto trattenendo abbastanza per non tirarti un pugno già da tre giorni.»

Nash ridacchia, ma percepisco una piccola venatura di paura nella sua voce. «Mi dispiace Cam, ne abbiamo già parlato. Io... la amo, non ci posso fare niente.»

Il suo migliore amico annuisce, ma resta in silenzio.

Ora la situazione è decisamente imbarazzante, lo percepisco anche da sotto il tavolo.

E tra l'altro, mi sono preoccupata appena Sierra ha annunciato di essere incinta, pensando che Cameron e Nash non si sarebbero mai più parlati.
È per questo che avevo seguito Cam, ma ovviamente anche per capire come stava.
Questi due avevano solo bisogno di tempo.

Ed io mi sono solo presa accuse gratuitamente.

Mi muovo leggermente quando sento la gamba addormentarsi, ma muovendomi urto la sedia e provoco rumore.

«L'hai sentito?» chiede Cameron a Nash, ed io sento la paura assalirmi.

Non so quale saranno le loro reazioni se mi vedessero qui. Si arrabbierebbero? Io e Cameron chiariremmo?

«Sí.»

Cameron fa alcuni passi in avanti, ed io fisso solo le sue scarpe per non farmi vedere.

Per favore non vedermi. Per favore non vedermi.

Ma l'altra parte di me grida:
"Guardami. Guardami."

Solo per fargli capire che mi manca. Solo per cercare di chiarire.

Ma proprio quando Cameron sta per spostare la sedia per guardare, Taylor entra nella stanza richiamando tutta l'attenzione su se stesso.

«Ma che state facendo? Vi volete muovere?»

Si aggiusta la bandana, oggi rossa, mentre scruta i due ragazzi.

Vedo Nash annuire, ma non Cameron dato che é troppo vicino al tavolo.

Mi dovrei sporgere per vederlo, e questo significa essere beccata.

Poi, senza dire niente, tutti e tre se ne vanno lasciandomi da sola in cucina.

Caccio un sospiro di sollievo mentre mi appoggio con la schiena al muro.

Non posso evitarli per sempre, ne sono cosciente. Con due di loro ci vivo, ma anche se così non fosse comunque non dovrei farlo.

Dovrò parlare con loro prima o poi, anche se non sono ancora pronta.

Ti odio Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora