Capitolo 37

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«Ma mamma-» provo a dire, ma mi interrompe alzando la mano.

«Niente ma, Jocelyn. I Dallas verranno a cena qui e non puoi uscire per andare chissà dove da sola.»

Ebbene sì, mia madre vuole Cameron e la famiglia a cena da noi stasera.

E sì, ho provato a dire che non ci sono.

«Perché stiamo sempre con loro oramai, mamma?» incrocio le braccia al petto ed inarco un sopracciglio.

Mia madre alza gli occhi al cielo, ma poi sorride. «Nash e Sierra stanno per avere un bambino insieme. Siamo una famiglia. E poi...» non mi sono mai piaciuti i poi di mia madre. «...tu e Cameron ultimamente andate d'accordo. Mi fa davvero piacere questa cosa.»

Se mia madre sapesse come è la realtà, dubito le farebbe ancora piacere.

Non voglio vedere Cameron, ho ancora le sue parole che mi rimbombano nelle orecchie.

"Tanto perché tu lo sappia, quella canzone è dedicata a te."

Non poteva tenerselo per sé? L'ho lasciato, perché non può accettarlo? Perché deve rendere le cose così difficili?

«Noi non ci sopportiamo.» provo a dire, ma mia madre scoppia in una fragorosa risata.

Senza smettere di ridere, si incammina verso il corridoio, ma non prima di avermi lanciato un'occhiata.

«Ah, e mettiti un vestito, sai che se non lo fai ci saranno brutte conseguenze, Jocelyn Abigail Grier.»

Cerco di non sbuffare. Odio il mio nome intero.

Comunque, dato che è ancora presto per prepararmi, mi butto sul letto e mi vedo un paio di episodi di Pretty Little Liars.

Ultimamente non è più tanto seguita, anche perché è uscita qualche anno fa, ma io continuo a vederla.

Mi piace tantissimo, credo sia una delle mie serie preferite, se non la prima.

La settimana prima di partire per New York, quando la scuola era già finita, io e Hay abbiamo fatto le maratone di pretty little liars.

A proposito di Hayes, il suo rapporto con me è sempre un gran bel punto interrogativo.

Mi cerca di parlare il meno possibile, ma ci sono momenti in cui mi abbraccia o mi dà i baci sulla testa.

Ed io rischio sempre di scoppiare a piangere.

Mi fa male il petto per tutto il dolore che sto accumulando.
Non ho neanche il tempo di risolvere un problema, che se ne presenta subito un altro.

So che la vita non è tutta rosa e fiori, ma ad Austin non c'è mai stato tutto questo caos.

E non intendo in famiglia o fra amico, ma nella mia testa.

Sento che potrebbe scoppiare da un momento all'altro.

Decido quindi di alzarmi e andarmi a prendere un bicchiere d'acqua, per poi scioglierci dentro la Tachipirina.

Mentre attraverso il corridoio, sento provenire da una delle stanze dei miei fratelli musica a tutto volume.

Probabilmente è Hayes: è rap, e lui lo ama.

Mi viene voglia di andare lì da lui, salire sul suo letto e ballare come dei pazzi scatenati, come facciamo sempre.

Ma so, dall'altro lato di me, che ha bisogno dei suoi spazi.

Ho tradito la sua fiducia, ed ora devo avere pazienza.

Quando scendo le scalinate la musica si attutisce sempre di più, fino a che non sento solo un ronzio.

Aggrotto le sopracciglia appena noto la porta della cucina socchiusa. In genere la lasciano sempre aperta.

Ti odio Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora