◇ Capitolo 2 ◇

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Osservo lo schermo del mio cellulare con le labbra schiuse.
Nulla. Non c'è nessun risultato attinente. Resto abbastanza deluso, ma poco sorpreso, stranamente mi aspettavo un risultato simile.

Scorro un po' sino a trovare una pagina che parla di un ballerino di nome Taehyung vissuto qualche secolo fa. Corrugo la fronte, avendo attirato la mia attenzione clicco sul link ritorvandomi in una pagina normalissima.

Leggo che Taehyung era un ballerino di danza classica vissuto verso la fine dell'settecento, di origini coreane abitante in Francia già dalla nascita.
Era abbastanza noto tra i teatri parigini, ma anche stranieri. Ha avuto modo di conoscere grandi artisti della musica classica.
È sparito misteriosamente all'età di ventitrè anni agli inizi dell'Ottocento.

Osservo il dipinto di questo ragazzo, sembra bellissimo, ma esso non gli rende abbastanza giustizia secondo il mio parere. Il viso sembra porcellana, gli occhi sono due pozze di un marrone scuro, i capelli castani gli formano una frangia piena e mossa sulla fronte, è possibile vedere dietro la nuca qualche ciuffetto spuntare.

Osservo quel dipinto con attenzione, sembra un principe più che un ballerino nei suoi abiti preziosi.

Eppure questo volto mi è abbastanza noto.

Lette queste informazioni osservo il mio carillon posto sul comodino mordicchiandomi un labbro, mi avvicino lentamente per aprirlo e guardo con attenzione il ragazzo circondato da rose;  è molto simile al ragazzo del dipinto se non fosse per i capelli color salmone.

Forse è una coincidenza oppure l'artigiano ha voluto fare un omaggio a questo ballerino oppure ancora...

Questo ballerino chiamato Taehyung ha qualche connessione o legame con i miei antenati che vista la misteriosa scomparsa hanno voluto omaggiarlo.

Non ne ho assolutamente idea e la mia mamma non è più qui con me per darmi risposte.

Sospiro girando la leva e facendo partire la musichetta così dannatamente malinconia, osservo con volto spento il viso delicato della bambola rendendomi conto della sua malinconia, ma forse è soltanto il mio umore e la musichetta che mi stanno influenzando.

Quando la musichetta finisce richiudo la scatola alzandomi per andare a fare colazione non avendola ancora fatta. Controllo l'orario notando essere abbastanza tardi, sospiro.

Mangio velocemente correndo poi fuori di casa diretto alla fermata del bus, per un soffio non rischiavo di perdere l'ultimo mezzo disponibile per non far un enorme ritardo a lavoro.

Per tutto il tragitto non faccio altro che pensare a quel dannato oggetto infernale, sapevo che ripescandolo fuori questo sarebbe successo. Dannato me.

Giunto a destinazione osservo il mio capo che mi guarda con aria di rimprovero con le braccia strette al petto. «Hai l'aspetto di uno che si è svegliato da poco.» mi rimprovera, io lo guardo sentendomi a disagio «In realtà...ho avuto un contrattempo... Mi dispiace, non succederà mai più!» il ragazzo che rispetto a me ha solo cinque anni in più mi osserva con espressione intimidatoria, deglutisco.

È un ragazzo molto simpatico e gentile, ma quando si arrabbia mi mette davvero molta paura.

«Ti perdono per questa volta solo perché non ci sono ancora molti clienti, forza vai al tuo posto, Namjoon non può fare tutto da solo!» annuisco balbettando «S-si vado subito!» sono ridicolo.

Corro dal mio collega salutandolo appena incrociamo le sguardo «Buongiorno Jungkook, come mai questo ritardo di... Tre quarti d'ora?»
Osservo il mio compagno mentre si sistema i suoi occhiali da vista neri, ha una bella presenza ed è un ragazzo molto intelligente, amante di arte, libri e musica.
«Em... Ho fatto una ricerca che mi ha incantato...» il ragazzò sollevò un sopracciglio guardandomi dall'alto verso il basso mentre sistemava dei libri di storia negli scaffali «Cosa hai cercato di così interessante da farti incantare?»
Mi passo una mano dietro al collo guardando il pavimento titubante «Ho cercato un vecchio carillon, ma mi sono imbattuto in un ballerino del Settecento...» il maggiore mi rivolge un sorriso «Oh il settecento che meraviglia! » da dei colpetti ad un libro sull'illuminismo, timido gli rivolgo un sorriso.
«E sentiamo, chi è questo ballerino? È probabile che lo conosca.»
«Taehyung.» rispondo di getto.
Il ragazzo mi osserva meravigliato, mi domando il perché.

Namjoon si avvicina ad un libro di storia sulla rivoluzione francese dicendo «Oh il ballerino che è scomparso poco dopo la rivoluzione francese... Forse cinque anni dopo la fine. Lo conosco per alcune menzioni, ma non so molto a riguardo. Alcune ballerine dicono essere stato il ballerino più bello dell'epoca.» mi rivolge un sorriso mostrando le sue fossette.

Ricambio il sorriso chiedendogli se secondo lui fosse possibile fare delle ricerche più approfondite, lui mi guarda titubante, solleva le spalle sollevando gli occhiali «Onestamente non ne ho idea...non ha avuto una lunga carriera... È noto solo per la sua misteriosa scomparsa.»

Ringrazio il mio collega, ma non so se sono deluso o arrabbiato o meglio rassegnato. Faccio un lungo sospiro iniziando il mio noioso lavoro.

Lavoro in una libreria abbastanza grande della città, oltre ai libri vendiamo dischi, film e strumenti musicali. Il lavoro è molto ogni giorno, fortunatamente la paga è buona così non peso molto a mio padre, non ho mai voluto essere un peso monetario per i miei genitori.
Il mio capo si chiama Kim Seokjin, è molto in gamba e abile, lavora al nostro stesso livello perché come Namjoon ama l'arte e i libri.

So che i due sono abbastanza amici e che spesso e volentieri escono insieme per fare serate al karaoke...
Seokjin dice che Namjoon è davvero terribile col canto e ogni volta si vanta con me e con altri colleghi di quanto lui sia bravo a differenza dell'amico.

Che tipi.

Il lavoro non mi pesa molto, il clima è allegro e piacevole, ma comunque non vedo ugualmente l'ora che finisca il mio turno, oggi più che mai e tutto questo è per colpa di quel carillon.

Carillon||Vkook(Taekook)|| BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora