1

390 29 0
                                    

m o n e t
n a j a e m i n

ho voluto la perfezione eho rovinato quello che andava bene- monet

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

ho voluto la
perfezione
ho rovinato quello
che andava bene
- monet

Quando il Sole si trova allo zenit tende a bruciare tutto ciò che calpesta con i suoi raggi. Si percepiscono allo stesso tempo sia la sua forza e la sua maestosità, sia la debolezza e la sensibilità della natura. Una natura così prosperosa, così bella...

Eppure grazie al sole l'essere umano può vivere sul pianeta, in mezzo alla suddetta natura; dunque implicitamente si afferma che la natura in qualche modo dipende dal Sole, ed è proprio questo che la rende serva del potere.

Vista da una diversa prospettiva l'uomo assume l'aria dell'antagonista, trasformando la natura e minimizzando il suo valore a tal punto che non viene considerata altro se non misero luogo (anche se nasce come essere vivente al pari dell'individuo stesso). Nel medesimo tempo il Sole viene innalzato al grado di divinità ed ecco che è subito qualcosa di irraggiungibile, di perfetto.

« No, il Sole non calpesta, il Sole dà vita »
Ecco i pensieri contorti degli esseri umani, primi fra tutti soggetti sottomessi al potere.

« Il Sole trasmette calore e vivacità.
Quella speranza che nasce dall'essere uomo »

A 语嫣 (Yu Yan) non piaceva il Sole. Gli era grata, ma non le piaceva affatto. Questa ragazza poteva probabilmente essere considerata un vano oggetto statico, dagli occhi quasi sempre spalancati ed una boccuccia rosea.
Non dormiva la notte, non usciva di casa, ma soprattutto non parlava, e questo non perché lei non volesse.
A quanto pare nella sua vita precedente aveva fatto qualcosa per meritarsi una punizione divina, la quale era approdata sulla terra sottoforma di mutismo e l'aveva privata della vita normale a cui generalmente nessuno aspira.

Yu Yan era muta.
Per lei le note musicali erano irraggiungibili.

Viveva in una casa con suo fratello minore 재민 (Jae Min). Lui era uno di quei ragazzi scansafatiche, uno di quelli che vanno in giro a far baldorie. Jae Min andava fiero di questo suo carattere, così diverso e distante da quello della sorella.
« Probabilmente ho più difetti che pregi - una volta aveva detto, ottenendo un cenno di dissenso da parte della sorella - ma va bene così. Che senso ha essere come te, che fai finta di stare bene, quando viviamo in mezzo a rovi e spine? Che sorridi quando realizzi che il mondo ti odia? Ti rende davvero così felice essere stata maledetta da tutti?! Preferisco di gran lunga vedere la realtà così com'è, piuttosto che evitarla... »
Jae Min era diventato come tutti gli altri, ancora una volta: conformandosi, maledisse la sorella più e più volte.

L'uomo è come il Sole, o meglio, tende ad essere come lui: prepotente nei confronti della natura e dei deboli.
Jae Min stesso credeva di star diventando sempre più umano, sempre più simile al Sole, come avrebbe potuto dunque vergognarsene?
Non è parte della natura dell'uomo essere umano?

Quali vili parole però fuoriescono dalle labbra mortali...
Yu Yan era una di quelle ragazze che la realtà la conosceva veramente. Quella verità che non viene raccontata ai bambini, che viene nascosta sotto le ceneri di un campo di battaglia.
Jae Min, pur dicendo di volerla affrontare quella realtà, sapeva in cuor suo di non essere ancora pronto e rimandava. In realtà non sapeva come descrivere ciò che si trovava attorno a lui o i sentimenti che lo animavano. Sapeva però che la sorella stava sbagliando, sempre e comunque. Era falsa, un burattino della natura, una di quelle persone talmente buone con la vita che finiscono per morire a causa di quest'ultima.
Persone la cui stessa vita, dunque, non poteva essere definita tale.

Perché indossare quella maschera falsa avrebbe maledetto Yu Yan e lui lo sapeva bene.

Lei non viveva a causa di quella maschera.
Lei sopravviveva e continuava a ripetersi e a ripetergli che tutto era perfetto, immutabile.

" Andrà tutto bene " diceva.

Ma come può un mondo così perfetto esistere in una realtà del genere? Non dovrebbe essere la stessa realtà ad essere perfetta?
Forse anche la sorella sapeva che stava mentendo a se stessa, perché non aveva mai definito la realtà in cui viveva giusta o sbagliata, ma cercava di non farci caso ed impartiva a sé e al fratello lezioni che non sarebbero state seguite né ascoltate.

Yu Yan in fondo non faceva nulla di male, semplicemente rendeva tutto intoccabile. Eppure quando si cerca la perfezione ed, in questo caso, si trova in ciò che è imperfetto, si passa dalla parte del torto.
Yu Yan sbagliava forse a far uso di quella maschera, e sbagliando, facendo apparire il mondo perfetto, aveva izzato l'odio del fratello, i suoi vizi e i suoi difetti.
Jae Min non era altro che un figlio di un adulto razionale ed un bambino che deve essere protetto dai mostri sotto il letto.

ᴡᴏɴ (ᴄᴏʀᴇᴀɴᴏ):
ʟᴀ ᴅɪғғɪᴄᴏʟᴛà ᴅɪ ᴜɴᴀ ᴘᴇʀsᴏɴᴀ
ɴᴇʟ ʀɪɴᴜɴᴄɪᴀʀᴇ ᴀ ᴜɴ'ɪʟʟᴜsɪᴏɴᴇ
ᴘᴇʀ ɢᴜᴀʀᴅᴀʀᴇ ɪɴ ғᴀᴄᴄɪᴀ ʟᴀ ʀᴇᴀʟᴛà.

𝘔𝘰𝘯𝘦𝘵 ✒ 𝘕𝘢 𝘑𝘢𝘦𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora