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m o n e t
n a  j a e m i n

« Signorino Huang, cosa preferisce scrivere sulla lapide? » chiese un uomo sulla quarantina, che si trovava proprio di fianco a Ren Jun

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« Signorino Huang, cosa preferisce scrivere sulla lapide? » chiese un uomo sulla quarantina, che si trovava proprio di fianco a Ren Jun.
« I-io? »
Ricevette un semplice annuire. Era lì al posto di Jae Min, giusto per fargli un favore. Non era uscito di casa sin da quel giorno e Ren Jun aveva paura anche solo a bussare a quella porta lignea, la quale gli appariva così debole e disperata che ve a paura di poterla sfondare con un misero e vano sfiorare.

Ci fu un silenzio insormontabile. Le foglie parlavano agli alberi e forse erano finite col sussurrare qualcosa al sedicenne seduto di fronte a uomini vestiti di bianco.
La quiete venne rotta nel momento in cui il ragazzo parlò.

« 语笑嫣然 (yu xiao yan ran) »

Aveva letto questa frase in un libro che gli aveva prestato Jae Min; era sottolineata ed alcune note incomprensibili contornavano la pagina giallastra. Magari l'amico aveva completamente dimenticato di aver lasciato scritto qualcosa di così importante su quella carta.

ʏᴜ xɪᴀᴏ ʏᴀɴ ʀᴀɴ
-ᴊɪɴ ʏᴏɴɢ
ᴡᴏᴍᴇɴ ᴡʜᴏ ʜᴀᴠᴇ ʙᴇᴀᴜᴛɪғᴜʟ sᴍɪʟᴇs.

𝘔𝘰𝘯𝘦𝘵 ✒ 𝘕𝘢 𝘑𝘢𝘦𝘮𝘪𝘯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora