Erano nati durante una notte buia due bambini, un maschio ed una femmina.
Non avevano nome, non esistevano.
❝𝖯𝗈𝗇𝖾𝗇𝖽𝗈 𝗅𝖾 𝗆𝖺𝗇𝗂 𝖿𝗈𝗋𝗍𝖾𝗆𝖾𝗇𝗍𝖾 𝗌𝗎𝗅𝗅𝖾 𝗈𝗋𝖾𝖼𝖼𝗁𝗂𝖾, 𝖿𝖺𝖼𝖾𝗏𝖺 𝖼𝗂ò 𝖼𝗁𝖾 𝗊𝗎𝖺𝗅𝗌𝗂𝖺𝗌𝗂 𝖺𝗅𝗍𝗋𝖺 𝗉𝖾�...
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Dopotutto i suoi sorrisi non erano stati così futili. Soprattutto per lui. « Dovremmo andare al funerale, non credi Nana? » chiese RenJunal minore. Si sedette pesantemente sul divano rovinato che dimora a la sala più grande della casa di Jae Min. Poggiò poi i piedi su un tappetino posto proprio sotto di lui, dal colore simile a quello del divano stesso, sul verdognolo.
« Vacci tu. A me non me ne può fregar di meno. » fermamente gli rispose. Jae Min non battè ciglio. La risposta era concisa e precisa: il ragazzo non aveva intenzione di muoversi. Sarebbe rimasto a casa, probabilmente guardando il soffitto e chiudendo gli occhi di tanto in tanto, riposandosi. Il comportamento del sedicenne era incomprensibile anche agli occhi dell'amico: neanche lui dunque poteva essere considerato umano come Jae Min? Eppure quest'ultimo non lo odiava, lo vedeva tale e quale a se stesso.
« Io ci vado da solo, ma poi non metterti a piangere per tutti i casini che hai fatto. » disse RenJunsenza neanche pensare. Tutto era sgorgato fuori come sangue da una ferita profonda, come acqua da un fiume in piena, così, senza preavviso.
« Avanti Jun, non dirmi che ti piaceva... » disse Jae Min questa volta quasi in un sussurro, a denti stretti. Guardava terra, i capelli ponevano il suo viso in penombra e rendevano impossibile per Ren Jun notare il suo sguardo nello stesso tempo assente e sgradevole.
« E anche se fosse? »
Ren Jun non era umano. Lo aveva capito adesso. Era proprio come sua sorella: completamente diverso da lui. Ancora una volta aveva riposto fiducia nel genere umano, e quest'ultimo aveva miseramente fallito nel compiere il suo lavoro e riportare la speranza nella vita delle persone, nella vita di JaeMin. Ancora una volta avrebbe avuto a che fare con qualcuno così diverso, che magari vedeva la realtà ed il mondo in modo differente.
Perché non potevano tutti essere come lui? Perché non potevano tutti vedere il mondo come era, accettarlo, bruciare le loro maschere e dalle ceneri aspettare che qualcuno facesse il primo passo per dare inizio a qualcosa? Un qualcosa di splendido...
Yu Yan era certa del fatto che qualcosa sarebbe cambiato, bastava solo attendere. " Peccato che tutto questo tuo pensare ti abbia portata alla morte. Ti sbagliavi Yu Yan, non si può aspettare e nel frattempo far finta di essere felici... Sprechi le tue forze da mortale e poi te ne vai senza aver fatto nulla, senza aver visto nulla, ma solo falsità... "