Erano nati durante una notte buia due bambini, un maschio ed una femmina.
Non avevano nome, non esistevano.
❝𝖯𝗈𝗇𝖾𝗇𝖽𝗈 𝗅𝖾 𝗆𝖺𝗇𝗂 𝖿𝗈𝗋𝗍𝖾𝗆𝖾𝗇𝗍𝖾 𝗌𝗎𝗅𝗅𝖾 𝗈𝗋𝖾𝖼𝖼𝗁𝗂𝖾, 𝖿𝖺𝖼𝖾𝗏𝖺 𝖼𝗂ò 𝖼𝗁𝖾 𝗊𝗎𝖺𝗅𝗌𝗂𝖺𝗌𝗂 𝖺𝗅𝗍𝗋𝖺 𝗉𝖾�...
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Yu Yanveramente non capiva il motivo per cui il fratello si comportasse così. Svariate volte aveva ricondotto il suo comportamento alla perdita dei genitori o alla loro situazione economica, al loro immobile antico che piano piano cadeva a pezzi. Eppure non poteva essere nulla di tutto ciò. Forse andava oltre la sua comprensione, e magari andava anche oltre la comprensione del fratello stesso.
Però, perché avrebbe dovuto prendersela proprio con lei?
Spesso l'essere umano cerca un modo, un qualsiasi modo per evitare di guardarsi allo specchio e dire "è tutta colpa mia". Se Dio lo ha creato o una qualsiasi altra entità al pari di potenza ha deciso di donar lui la vita tramite il suo soffio ed il suo respiro, perché l'uomo dovrebbe passare l'esistenza a dare la colpa a se stesso per azioni o fatti che in realtà non dipendono da lui?
Magari Jae Min cercava un capro espiatorio per tutte le sue colpe e tutti i suoi sbagli, ma era troppo simile al Sole, troppo orgoglioso, che tendeva a scansare le sue responsabilità e farle ricadere sulla sorella.
Dopotutto il ragazzo era tutt'altro che temerario. Non aveva maschere, non le usava, faceva finta di comprendere la realtà complessa che disegnava il mondo come fa una matita spuntata. Non era come la sorella, che invece cercava di temperate quella matita con coltelli e sassi, solo per rendere la linea spezzata chiusa, così da creare figure e fantasie.
Jae Minnon vedeva la sorella come un essere umano. Come poteva essere così schiava della natura? Come poteva sorridere? Perché non provava ad essere un po' come il Sole?
« Senti 笨蛋 (bèn dàn, idiota) perché non te ne vai? Non vedi che ci sono persone in casa? » disse il ragazzo alla sorella, guardandola con occhi pieni di disprezzo. « Oh Nana, non sapevo avessi una sorella... » disse uno dei ragazzi che si trovava in sua compagnia. « 黄仁俊(Ren Jun) » lo chiamò il sedicenne, per poi guardare la sorella « lei non è mia sorella »
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ᴡᴀʟᴅᴇɪɴsᴀᴍᴋᴇɪᴛ (ᴛᴇᴅᴇsᴄᴏ): ʟᴀsᴇɴsᴀᴢɪᴏɴᴇᴅɪsᴇɴᴛɪʀsɪ ᴄᴏᴍᴇǫᴜᴀɴᴅᴏsɪ è sᴏʟɪɪɴᴜɴʙᴏsᴄᴏ.