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Jungkook.
"Si sono io Jungkook, arrivo." Esclama il corvino, seguendo il ragazzo che gli farà fare il giro del piano."Allora, questo piano contiene i carcerati dal numero 1 al numero 11.
Il numero uno è arrivato da poco, si chiama Jung Hoseok."
Osserva il prigioniero nominato, ha i capelli rossi fuoco.
Jungkook subito si mette in guardia, odiava quel ragazzo con tutto se stesso."Ma che hai? Lo conosci?" Chiede il moro.
"No no" mente il ragazzo.
"È stato portato qui perché ha fatto un incidente da ubriaco, è molto strano, quasi pazzo.. non dovresti parlarci"
Jungkook annuisce.
Non voglio guai.Il moro gli mostra la cella subito affianco.
"Lui, è il 2 si chiama Choi minho, è qui da tanti anni.. aveva ucciso suo fratello."
Il corvino osserva il detenuto dall'aria annoiata, non avrebbe mai detto che fosse un assassino.
"Lui è anche abbastanza simpatico, apparte che ogni volta che passo fa battute imbarazzanti, si chiama Kim Seokjin, il numero 3"
Circa venti minuti dopo, i due hanno quasi finito tutti i prigionieri, oltrepassando
Im Jeabum, Wang Jackson, Byun Baekhyun, Park Chanyeol, Tuan Mark e l'unica femmina del piano, Kim Jennie.Ognuno ha i propri crimini, omicidi, rapine, trasporti illegali di droga.
"Gli ultimi due, lui è il numero 11, si chiama Min Yoongi faceva parte di una gang che rubava e uccideva, ha perso tutti i suoi compagni"
"Vabbè il 10 l'hai già visto, carino ne?" Jungkook si gira verso Taehyung."Non direi" afferma, freddo, fissandolo.
Una voce femminile interrompe i due."Yougy! Non fare il gay! Lui è etero." Sorride Lisa.
"Perché sei qui?" Chiede scocciato Yougyeom.
"C'è una visita per la guardia Jeon, un ragazzo chiede di te" il corvino capisce subito di chi si tratta.—————————————
"Jimin" Gli corre incontro Jungkook abbracciandolo.
"Jungkookie! Quando me lo avresti che ti hanno assunto come guardia" ridacchia il biondo, con na voce dolce .
"Mio padre" afferma il corvino.
"Va bene, hai già trovato qualcuno di interessante?"
Di certo Lisa è una bella ragazza, ma il corvino non sembrava convinto"Va bene, c'è una ragazza, ma non sono sicuro che mi piaccia"
"Qualcuno per me?" Sempre il solito.
"Yoongi, yougyeom.. non saprei, ma tanto come fai a conoscerli?"
"Non te l'ho detto? Io lavoro qui da poco, mia madre è uno degli agenti ufficiali, e mi piacerebbe seguirla per quando sarò grande."
A Jimin è sempre piaciuto il lavoro di sua madre, l'unica differenza tra il corvino e il biondo è che Jimin ha studiato e si è diplomato questo, mentre Jungkook ha pagato e basta.
"Sono contento per te allora" gli sorride il minore.
"Sono venuto a salutarti ma anche a lavorare, ora che mi sono ripreso, posso tornare" sorride debolmente.
Taehyung.
Il grigio osserva Jungkook parlare con la guardia guardia del suo piano, prima che arrivi una ragazza che sembra tanto provarci con lui.
Taehyung potrebbe giurare di aver sentito fastidio dentro vedendoli vicini.
Forse perché non mangio quasi nulla da settimane.
Pensò il ragazzo.Poi si accorge di non aver ancora aperto la mano da quando i suoi genitori lo avevano lasciato solo, senza sapere più di tanto su ciò che lo tormentava da sempre.
Lentamente e sopratutto di nascosto apre la mano e, resta sorpreso vedendo un ciondolo.Taehyung ricordava che sua madre lo indossava sempre.
Un lungo ciondolo d'oro.
Lo apre e trova una piccola foto raffigurante un uomo ed una donna che tengono in braccio un bambino in fasce.
Taehyung riconosce il volto della donna, com'eri bella mamma.
Papà però era molto diverso da giovane...Girando il gioiello, il grigio nota l'incisione sul retro.
J~k
Il ragazzo va in confusione, ma viene interrotto da una voce roca."Posso farti una domanda?"
Il ragazzo dai capelli menta davanti a lui lo fissava.
"Come vuoi."
"Ti piace quel Jungkook?" Taehyung arrossisce inutilmente.
"N-non lo conosco" risponde imbarazzato il minore ma come si permette?!
"Menti sapendo di mentire." Risponde l'altro con l'aria sfacciata."Ma si può sapere che vuoi?" Chiede il grigio, spazientito.
"Il tuo culo."———————————-
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i love in spite of everithing [in revisione]
Fiksi PenggemarTrascinati ingiustamente nei fallimenti dei loro genitori. Ma non tutto il male vien per nuocere. (IN REVISIONE)