Chapter fifteen.

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————mind————

Taehyung.
Il grigio si continuava a tormentare, come lo avrebbe capito se a malapena sapeva il suo nome.
Purtroppo Taehyung non nutriva gli stessi sentimenti del corvino, perciò non avrebbe mai capito come provare a sistemare le cose.

ogni volta che il ragazzo provava a pensare a qualcosa di diverso che Jungkook, finiva col maledirsi mentalmente per aver respinto questàultimo cosi bruscamente.
Probabilmente se gli avessi dato una possibilità mi avrebbe detto tutto.
Ormai il grigio era arrivato a questa conclusione a forza di disperarsi.

Nessuno si e accorto che Taehyung stava lacrimando come un bambino.
Con una mano sul cuore, che sentiva stringersi sempre di più, e i singhiozzi soffocati per non provocare rumore.
Proprio quando il ragazzo, sfinito dall'ennesimo pianto, alza la testa, si ritrova un Namjoon confuso al di là della sbarra.

"ehi Kim, che succede?"
"Nam, non ti preoccupare niente di importante"
"ah, ma che dici nessuno piange per niente"

Taehyung sapeva di aver bisogno di qualcuno con cui sfogarsi, e il rosa era un buon ascoltatore.
"È dura da raccontare così, vedi,  i miei genitori odiano Jeon, il padre di Jungkook.
Da quando sono nato mi tengono nascosto quello che sono, cosa mi e successo, motivi di tutta questa sofferenza, della loro, della mi, di quella di Jungkook..
Io so che ta me e lui c'era qualcosa, ma sono stato vittima di un incidente stradale e non ricordo nulla, me la sono presa con lui perché è arrivato cosi, dal nulla,  probabilmente se gli avessi dato anche solo una possibilità i avrebbe spiegato quantomeno una parte di quello che non so, ma quella maledetta sensazione, mi fa impazzire."
Taehyung si sentiva sollevato ad aver detto quello che gli passava per la testa.

"credi di provare qualcosa per lui." Namjoon lo guarda, conosceva quella sensazione.

"Il problema è che non lo so, non ci capisco molto dell'amore."
"una volta incontrai un ragazzo, molto speciale per me.
Seokjin. Ogni volta che lo vedevo, sentivo calore nel mio corpo, ero completamente assorto da lui ed a ogni cosa che diceva, oppure se non parlava, io lo fissavo e facevo pensieri che si alternati, ci coccolavamo sul divano, oppure me lo sbattevo violentemente a letto- ridacchia-
Questo ragazzo era molto stronzo con me è più mi imponevo di odiarlo, più lo amavo. Inutile dire che ora siamo sposati da quasi due anni." Sorride il rosa.
il grigio da canto suo, aveva amato questa storia, e avrebbe tanto voluto conoscere il ragazzo che aveva fatto innamorare il suo amico.

"È davvero una storia bellissima."
"anche noi abbiamo avuto i nostri alti e bassi."
"il consiglio migliore che ti posso dare è quello di seguire il tuo cuore, perché la mente sta sulla difensiva, il cuore capisce, e ti farà stare bene con te stesso."
"sei veramente un grande amico Nam, ti ringrazio."

A quel punto il minore intravede la figura di Jungkook che mi fa sobbalzare.
Cazzo.
Namjoon li guarda divertito.
"Tanto ho fa fare" ridacchi, per poi sparire negli infiniti corridoi del piano.

"chi è lui?" chiede il corvino, leggermente spazientito.
"Un amico"
"Dobbiamo parlare non credi?"
il maggiore a questo punto annuisce.

"Sono di turno stasera, l'unico modo è che tu ti metta nei guai almeno io ti porto in isolamento"
"Sei pazzo, e se non mi capitassi tu di guardia? Sprecherei la mia buona condotta"
"Taehyung per favore, ho bisogno che tu mi capisca." Lo guarda negli occhi il corvino.

In quel momento taehyung avrebbe detto no, ma poi, guardando la cella davanti a lui, ricorda le parole del menta che ora dormiva ignaro, e poi quelle di Namjoon, seguirò il mio cuore questa volta.

"va bene"

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Ora i due si ritrovano in una stanza da soli, faccia a faccia.
"parla" Taehyung non avrebbe mai perso il suo carattere arrogante, nemmeno per amore.
"ieri sono stato dalla mia vecchia proprietaria dell' orfanotrofio"
"Orfanotrofio?!" Il grigio era shoccato.
"Non sono il vero figlio di Jeon, mi ha adottato, comunque non è questo il momento di parlarne"
Taehyung annuisce ancora leggermente scosso dalla scoperta appena fatta.

"Lei ti conosce, le ho parlato di te talmente tante volte" sorride il minore.
"Mi ha dato alcuni consigli, infine io ho deciso.
Quando eravamo piccoli ci conoscevamo Tae, eravamo migliori amici e stavo diventando qualcosa di più, ci amavamo oserei dire, tu una sera me lo dissi, mi dissi quelle parole.
Io, che ero perso di te, mi sentii finalmente libero, ma purtroppo, mio padre o meglio, Jeon ruppe le ali ad entrambi.
Il giorno del mio compleanno, quando mi baciasti, Jeon mi portò via, lasciandoti solo.
Dopo quel famoso incidente ci perdemmo di vista.
Custodisco con cura tutti questi ricordi, e in un certo senso ho sempre sperato in un tuo ritorno.
Ma sai, non mi sembri più il Taehyung di una volta. So che è lì dentro al tuo cuore, e soffro a vederti in questo stato, ma ho bisogno di vedere il Tae di una volta, e so come farlo tornare"

Taehyung era stranamente contento dal discorso del corvino.
"Jungkook io- grazie. Ahh non riesco più a trattenermi"
Il maggiore si avvina velocemente a lui, il suo corpo sembra controllare tutto e il cervello è in stand by.
Appoggia altrettanto velocemente le labbra su quelle del minore, che dal canto suo, moriva dalla voglia di sentirlo suo.
I loro sentimenti sono chiari.
Il corvino appoggia le mani sui fianchi del grigio e lo solleva da terra.
Nessuno dei due si vuole staccare, ognuno è per l'altro una droga.
Poi per mancanza d'aria si stancano, arrossiti dall'imbarazzo.

"non riesco a staccarmi da te" esclama il minore, che tremava dall'emozione.
Non avrebbe nascosto il fatto di essere chiaramente spaventato da quelle sensazioni, perché sapeva l'avrebbero reso vulnerabile agli occhi del grigi, e sperava che donandosi a lui avrebbe saputo prendersene cura, e non fargli del male.
Doveva fidarsi.

"dio santo che imbarazzo" ridacchia il maggiore.
"ti amo" il corvino senza pensarci due volte, fa uscire queste parole, che non usava da troppo tempo.
"c-cosa?"
"ti amo Tae, non lo nascondo più, non sono mai stato bravo con le parole, però ti amo"
taehyung odiava se+cogliere tra amore o orgoglio, ma era da tutta la vita che aspettava spiegazioni, e prima di lasciare spazio a quei forti sentimenti che provava per jungkook, doveva sapere.

"Dimmi quello che dovevi dirmi" avrebbe dovuto dirglielo si, ma era testardo.

"o-ok"
"Quando eravamo piccoli abbiamo dato dei nomi alle nostre cicatrici, se sei ancora il Taehyung che conosco se l ricorderà"
"Nn mi deludere"

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Spazio me
ok e sto capitolo è orribile per i miei gusti, butt vabbè.

i love in spite of everithing [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora