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Camminando arrivo d'innanzi un gruppo di giovani surfisti che stanno sfruttando le onde altissime create dal maltempo, scivolano con una leggerezza sconvolgente sul pelo dell'acqua allargando, alle volte, le braccia per aumentare la stabilità. Mi fermo ad osservarli, il mio sguardo si posa su un ragazzo biondo dalla pelle abbronzata. Sta in piedi saldo sul dorso della tavola, di tanto in tanto prova dei tunnel cavalcando velocemente un'onda che è in procinto di spezzarsi. È veramente bravo, rispetto ai suoi amici prova trick sempre diversi. Un suo amico lo schernisce, richiama la sua attenzione alzando un braccio al cielo.
Basta quel breve gesto per fargli perdere l'equilibrio mentre sta eseguendo l'ennesimo cut back sulla cresta dell'onda. Viene sommerso dal mare perdendo la tavola, che viene scaraventata con violenza verso la battigia. Si avvicina a nuoto per riprenderla ma, non appena i suoi occhi incrociano i miei, sorride.
"Samanta"

Sbarro gli occhi cercando di associare al suo volto un nome.
"Sono il taxista" dice cercando di trattenere una risata coprendosi la bocca con una mano. Non l'avevo riconosciuto, a dorso nudo e con i capelli bagnati sembra totalmente un'altra persona. Mi avvicino a lui immergendo le gambe in acqua fino sotto alle ginocchia. Con lui mi trovo stranamente a mio agio, parliamo per diversi minuti di come abbiamo trascorso gli ultimi giorni finché non mi coglie di sorpresa.
"Ti va di provare?" domanda facendo un cenno verso la tavola che tiene stretta sotto il braccio.

Che dire, è da una vita che aspetto quel momento. Rispondo con un movimento affermativo del capo sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi.
Ributta la tavola in mare e mi fa appoggiare entrambi i palmi sulla parte di Nev che galleggiando fuoriesce dal pelo dell'acqua e, con una piccola spinta, mi aiuta a salirci a cavalcioni sopra. Lui ruba una tavola ad un amico e mi imita. Seguo i suoi consigli e mi distendo a pancia in giù affondando le braccia in acqua.
Quando è il momento iniziamo entrambi a remare muovendoci verso il largo.

Il vento ha smesso di soffiare impetuoso e si è ridotto ad una leggera brezza rendendo il mare più dolce.
"Ti insegno una cosa" esclama Mark attirando la mia attenzione.
"Se vuoi superare un onda devi fare così" lo osservo attentamente, applica una pressione con le mani sulla punta della tavola ed alza una gamba in modo tale da alleviare il peso sul retro, così facendo buca l'onda che si sta avvicinando risalendo in superficie non appena questa è passata.
"Quando sei sotto devi spingere in basso con le gambe riportando la punta verso l'alto, in questo modo torni su" chiarisce non appena ha ripreso fiato.
Scrolla i capelli dall'acqua e se li sistema con una mano, proprio come è solito fare Harry.
"Prova con questa" dice indicandomi una nuova onda che corre nella mia direzione. Mi preparo aspettandola fino a quando non è abbastanza vicina per ripetere i movimenti visti poco prima.
Mi tuffo tenendo ben salda la tavola. Appena sott'acqua sento la gelida corrente a contatto con la pelle, ho addosso solo la maglietta che mi protegge dal freddo dell'oceano.
I suoni ovattati, i movimenti rallentati. Lascio che l'aria trattenuta nei polmoni fuoriesca gradualmente dalle narici attraverso piccole bollicine, che risalendo mi solleticano il viso.
In pochissimi istanti mi ritrovo nuovamente in superficie.
"Impari in fretta" arriccio il naso in risposta alla sua affermazione
"adesso proviamo ad alzarci"
Louis mi aveva già insegnato teoricamente come fare così decido di iniziare senza il consenso del biondo. Comincio a remare a favore di onda fino a quando non sento la tavola sotto di me continuare a muoversi da sola ed alzarsi, quello è il momento.
Mi alzo posizionando la gamba sinistra più avanti della destra cercando di stabilizzarmi ma riesco a resistere solo pochi secondi prima di cadere. Riprovo più volte ascoltando i consigli di Mark e riesco a migliorare, anche se sempre con scarsi risultati.

Passiamo alcune ore in mare, ammollo a parlare ed a provare, salendo e risalendo innumerevoli volte, fino a quando il sole non cala. Ammirare il tramonto distesi sulla tavola da surf che galleggia tra i flutti penso sia l'esperienza più bella che abbia mai vissuto.

Le sfumature dei colori che cambiano dal rosso al giallo, passando per l'arancione, si distendono tutt'attorno illuminando l'intero panorama e rispecchiandosi nell'oceano.
I riflessi sull'acqua ondeggiano seguendo il ritmo dei flutti, sembra di essere in un sogno.
Mark galleggia a pochi metri da me, la sua pelle ambrata è illuminata dai raggi dorati del sole. Si passa più volte il palmo aperto di una mano lungo il braccio, sfregandolo velocemente sulle increspature dell'epidermide che si sono create a causa della temperatura.
Il freddo dell'acqua sommato al vento ed al sole ormai debole ci fa decidere a malincuore di allontanarci verso la battigia.
Sulla spiaggia il ragazzo mi allunga il suo asciugamano, in piedi tra me ed il sole, riesco a delinearne solamente il profilo nero immerso nella luce arancione pastello. Asciugo con il cotone le goccioline che scorrono lungo la pelle e tampono i lunghi capelli mossi scrollandoli a testa in giù. Per mantenere l'equilibrio affondo i piedi nella sabbia candida che si appiccica alla pelle bagnata non appena ne entra a contatto.

Me ne vado totalmente controvoglia, è assurdo come la natura possa creare spettacoli così maestosi. Saluto il biondo solo dopo avergli promesso di partecipare alla tipica festa sulla spiaggia che viene organizzata due volte all'anno dai surfisti della zona.
È così entusiasta nel parlarne che trasmette anche a me la sua stessa allegria.

Quando arrivo a casa è appena spuntata la luna.
Infilo la chiave nella serratura e giro ripetutamente spingendo la maniglia verso il basso.
Buio.
L'appartamento è completamente buio e silenzioso. Accendo la luce e provo a chiamare Niall per accertarmi che non ci sia veramente nessuno. Ancora silenzio. Entro e mi dirigo al piano superiore, verso la mia stanza, scorrendo il palmo aperto sul passamano attaccato alla parete. Non ho fame, è stata una giornata lunga e non vedo l'ora di distendermi a letto. Non appena entro in camera mi lascio cadere a peso morto sulle coperte ed abbraccio il cuscino.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 11, 2022 ⏰

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