CAPITOLO 33: Volare Via

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Mia sorella scatta in piedi.
Lo fa velocemente, con prepotenza.
Temo seriamente di essere in procinto di un cat fight senza esclusione di colpi.

«Mi prendi in giro? 'Niente di serio'?!» tuona. «Selvaggia... ma cosa diavolo stai combinando?!»

Rimango impietrita, sinceramente non capisco il senso della sua furia.
Sono imbambolata, mentre tento di mantenere il controllo della situazione: sono nell'ufficio presidenziale del Cremlino, dinnanzi a Sergej, impietrito quanto me, e Libera mi sta per rifilare una testata che manco il clan Spada a Ostia beach.

E, ironia della sorte, stavo giusto pensando a questo momento, quello in cui avrei finalmente rivisto la mia famiglia.
E, no... i miei progetti di idillio fraterno sono andati in frantumi senza preavviso.

«No, Libera, che stai combinando te!» mi difendo. «Francamente la tua reazione è... assurda!»

Mia sorella sbuffa, forse dal nervosismo le viene pure da ridere. Volkov, invece, non emette un fiato, rimane seduto oltre la scrivania e, da quello che percepisco, inizia a tamburellare le dita sul tavolo.

"Pure una figura di merda con la sceneggiata annessa di fronte al mio ragazzo! Ci prenderà per bulle di periferia con 'ste piazzate trash!"

«La mia... la mia reazione? Assurda?!» Volpe Senior alza la voce. «Hai idea di quello che stai facendo?! Hai idea che è successo?!»

Spalanco le palpebre.

"Oddio, mica ho attivato davvero, per sbaglio, l'esplosione delle testate nucleari e manco me ne sono accorta?"

«Eh?» è tutto quello che riesco a dire.

«'Eh'?!?» pare un pappagallo kamikaze. «Selvaggia, sei qui da qualche giorno e... ti sposi! Ti sposi!»

«Embè?» bisbiglio.

«Ma dico... sei scema o ci fai?» Libera vorrebbe prendere a cragnate gli affreschi sulle pareti. «Ti sposi col presidente della Russia, l'uomo più potente del mondo, diventerai la First Lady... e tu hai accettato così, tranquillamente, come se fosse la risposta ad un questionario del censimento!»

Continuo a non capire. Mi guardo attorno, forse sto sognando.
No, decisamente è un incubo.

«E cosa dovevo rispondere? 'No'?!» indico Sergej, lo fisso con ardore. «Io... io lo amo...» sussurro, emozionata.

Il Presidente abbozza un sorriso, forse arrossisce pure. E mi ammira, orgoglioso, anche se intravedo un velo di preoccupazione sul suo volto.

Ma Libera non sembra curarsene più di tanto.

«E quando ce lo avresti detto? Quando?» torna alla carica. «Sai come lo abbiamo scoperto, Selvaggia?! Quando ieri sera, per tutta la notte, il ranch è stato assediato dai giornalisti! Si sono pure intrufolati in casa, a Nonna Frida stava per venire un infarto, lo sai che soffre di cuore!» mi sento morire, adesso. «E sei su tutti i giornali, i TG, in Italia non si parla d'altro! Abbiamo cercato di contattarti ma eri irraggiungibile, sia tu che i tuoi amici!»

"Cazzo..."

Mi si stringe lo stomaco al pensiero dello spavento di Nonna e alla notte in bianco che ho fatto passare alla mia famiglia.
E, sì, ora mi sento terribilmente in colpa.

«Ok, hai... hai ragione. Avrei dovuto avvertirvi! Infatti sono venuta qui in ufficio per dirgli che avrei preso il primo aereo per la Versilia! Ero già pronta a partire! Testimoni Noemi e Mirko, sono giù ai giardini, chiedilo a loro che...»

«Ma non l'hai fatto! Lo abbiamo scoperto così! E siamo tutti sotto shock, tutti! Hai idea? Hai in mente che ti succederà? Come cambierà la tua vita? A tutti i rischi ai quali andrai incontro?!» mia sorella mi parla sopra, penso di non averla mai vista così in collera.

COLPO DI STATO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora