Capitolo 21

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Non c'era una cura, una soluzione. Potevo solo aspettare che la mia ora giungesse.

-Quindi tutto bene?- disse Steve sorprendendomi mentre ancora leggevo le schermate

Con un balzo cambiai immagine voltandomi nervosamente verso di lui

-Steve ehm, sisi tutto normale... Friday sostiene che abbia avuto solo un vuoto di memoria dovuto alla stanchezza..-

-Oh beh meglio così, torni su a darmi una mano con la moto?-

-Certo arrivo.- dissi abbassando notevolmente il tono di voce

Guardai per l'ultima volta la schermata di spalle, per poi salire con Steve al piano di sopra.

Anche se d'impulso, anche se senza pensarci avevo deciso proprio in quell'istante di non dire nulla a nessuno.

Volevo che loro credessero che la mia ora non dovesse giungere, volevo credessero che la mia vita fosse al sicuro.

L'indomani tornai al laboratorio, dovevo tenere sotto controllo questo drastico problema ma con descrizione.

-Friday, analizza nuovamente il mio cervello e dimmi la situazione.-

Spuntò subito dopo lo scanner la nuova schermata, molto più macchiata di giallo.

-Signorina Lance il livello di stabilità del suo cervello è ad un punto critico. Cancellerà sempre più ricordi rivolti al passato, ricorderà solo gli avvenimenti recenti... le restano circa tre giorni, prima che si spenga totalmente.-

-Grazie Friday.-

Continuai ad eseguire scanner ed analisi senza far sapere nulla a nessuno per altri due giorni, alla sera del secondo, pochi minuti prima che scattasse il terzo modificai il messaggio che registrai a Tony qualche giorno prima, chiedendo a Friday di non consegnarglielo prima di giorno 20.

-Tesoro noi andiamo in missione, tu dormi pure quanto vuoi okay?-

-Okay?- risposi a bassa a voce a Tony, mentre andava via

Io stavo ancora sotto le coperte del nostro soffice letto, pensando a quanto fosse ingiusto che proprio quel giorno, il 12 Febbraio loro dovessero andare in missione.

Restai ancora qualche minuto a letto, poi mi alzai ed eseguii l'ultimo scanner della mia vita.

L'aera gialla era così estesa nel mio cervello che sembrava essere più una fetta di formaggio che altro ormai.

Ero triste e spaventata, ma felice di averlo saputo in tempo per potermi godere ogni ultimo istante della mia vita.

La missione dei ragazzi durò più del solito, si fecero le 19:00 e ancora nessuno era tornato.

Nella giornata persi i sensi più volte, caddi senza un reale motivo fin che non fui costretta ad uscire fuori in un attimo di lucidità per chiedere aiuto, ma invano.

Caddi sul giardino della grande Torre Stark, in fin di vita...

Sentivo il mio corpo cedere, sentivo che stavo per andarmene e sentivo anche di essere sola.

Pochi attimi dopo vidi le luci del Jet atterrare sul tetto della torre, sorrisi.

I ragazzi rientrarono felici e soddisfatti del loro lavoro, il primo ad accorgersi del mio corpo, fu Clint.

-Virginia!- quasi urlò vedendomi all'esterno, per terra

Il corpo di Tony si precipitò verso la porta e non appena fu fuori mi prese tra le sue braccia

-Tesoro, Vir cosa ti è successo?-

-P-pensavo di avere più tempo, m-ma la vita aveva questo in servo per me.- dissi a fatica

In The Past ||Tony Stark||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora