Capitolo 05

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Mi allontanai più che potevo dal Sig. Stark, tutto d'un tratto per me era diventato uno dei tanti mostri che temevo.

Camminavo per le lunghe vie di New York con le mani strette al petto, un po' per la paura un po' per il freddo.. quelle insopportabili frasi di pochi instanti prima mi ronzavano nella testa senza smettere.

Tutto mi portava a pensare a quelle parole, sentivo solo quelle nella mia mente in quel momento.

Ad un certo punto fermai i miei passi, quasi stufa di tutto quel chiasso dentro la mia testa. All'inizio decisi di tornare indietro, ma vedendo la desolata è buia strada del negozio decisi infine di tornare a casa, e di dimenticare quella faccenda.

L'indomani mattina mi alzai poco più tardi del solito, poiché la notte non avevo dormito molto, per via di quel baccano che continuava a persistere.

Non era tanto paura per me, ma per mia madre. Da un lato ero anche contenta che qualcuno lo sapesse, era l'occasione buona per far arrestare mio zio una volta per tutte, ma non potevo mettere in pericolo la mia mamma per un pazzo fanatico.

Andai a lavoro assieme a lei e conclusi la giornata come tutte le altre, stessa routine, stesso orario di apertura, stesso di chiusura e stesso Tony Stark fuori dal negozio.

-Lei ha deciso di farmi venire un infarto ogni sera che devo chiudere?!- domandai quasi scontrosa, per via dell'ennesimo spavento

-Se davvero fosse così lei sarebbe già morta signorina Lance, comunque, mi farebbe il piacere di venire con me questa sera?- rispose, con quel suo tono da so tutto io che avevo già identificato la prima volta che lo vidi

-Se lo scordi.- risposi immediatamente

-Senta, io non la conosco. So astento come si chiama e che le servono dei farmaci tutto qui! Non posso seguirla a ruota solo perché lei sa il mio segreto.- aggiunsi

-Dovrebbe proprio per questo motivo invece. Se io fossi in possesso di uno straordinario potere e venissi a conoscenza che altre persone, ne sono a conoscenza non ci penserei due volte a seguirle.-

-Lei potrebbe anche essere uno scienziato peggiore di mio zio per quanto mi riguarda, e visto che non mi fido non ho alcuna intenzione di seguirla.-

-Signorina Lance, se verrà con me le spiegherò molte cose che le sono state celate per molto tempo, inoltre le svelerò anche io, uno dei miei più profondi segreti.-

Quella frase, quell'ultima dannata frase.

Che fosse stato un mutante? un alieno? Un altro con poteri magici?

-Uno dei suoi segreti?- domandai, ma il tono della mia voce tremava

-Si. Nessuno è perfetto in questo mondo.. certo ammetto di essere un bell'uomo ma, ahimè anch'io nascondo terribili verità.-

-Me lo riveli adesso.-

-Cosa?- domandò lui, come se avessi interrotto una sua qualche visione.. o semplicemente il so sforzato ed esagerato ego.

-Me lo rivelo adesso il suo segreto, ed io verrò con lei.- risposi, quasi come un ricatto

-Ma non posso farlo adesso..-

-Scelga Stark o così, o io me ne torno a casa.- risposi intrecciando le braccia al petto

Il suo sguardo cedette per qualche instante. Si fermò a guardare il suolo, scettico, sicuramente nel dubbio del da farsi...

-Va bene.- rispose con voce strozzata e con un tono eccessivamente basso

-Ma ti avviso potresti non crederci in un primo momento.- continuò

-Ho dei poteri magici, non mi stupisce più niente Signor Stark.- risposi

-Okay... vengo dal futuro.-

-È una stronzata.-

-Non è una stronzata signorina Lance, se lei venisse con me scoprirebbe che..-

-Signor Stark, davvero ci ha provato ma adesso devo necessariamente tornare a casa. Se può consolarla è stato bello rivederla, arrivederci.- risposi girandomi verso la solita buia e triste strada di casa

La mano di Stark afferrò il mio polso, vietandomi di andare via.

-Mi dispiace Signorina Lance, ma lei aveva promesso di venire con me le se avessi svelato il mio segreto. E adesso lei viene con me.-

-Non può costringermi.-

-Si è fregata da sola Virginia, adesso non si lamenti.- rispose mentre un'enorme Jeep nera arrivò proprio accanto a noi sulla strada.

Lui aprì lo sportello e mi costrinse a salire, più che andarci di mia volontà mi sentivo come se mi avessero rapita.

Mi bendarono per tutto il tragitto, come se in caso nei miei interessi ci stava quello di rivelare la loro posizione..

Che poi la posizione di chi? Non ne avevo idea...

Non appena mi levarono la benda vidi davanti a me un'enorme astronave o qualcosa di simile, era così tanto grande e tecnologica che non potei farei a meno di restare a bocca aperta.

-Adesso ci crede che vengo dal futuro?- domandò Stark superandomi ed entrandovi

Nel mio stupore non potei fare altro che seguirlo a ruota, ed entrare dentro la mastodontica nave che sembrava essere e provenire da tutto, fuor che dagli anni 70.

In The Past ||Tony Stark||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora