Capitolo 1

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// Voglio tutto, Voglio Te \\

-Sarò libera, Emma-

Capitolo 1

L'aeroporto, di Barcellona, è pieno di gente, non si respira. Mia sorella Zaira è accanto a me, e cerchiamo di farci strada, verso l'uscita del Terminal 3.

Fuori ci attende una macchina che ci porterà, alla villa dai nonni, due minuti appena fuori Barcellona.

Zaira ha l'aria sognante

-Hey cosa c'è?- domando dandole una leggera gomitata, alzando e abbassando le sopracciglia velocemente.

-nulla- risponde svelta tutta rossa

- se se- scoppio in un fragorosa risata - non è che c'entra un certo Lionel Messi?- domando ridendo

-shhhh, ma sei pazza Luce? Cosa hai sempre da urlare?- risponde indignata

- e... E poi non è v-vero- dice lisciandosi la giacca di tweed. Che vecchia....

-se vabbe- rispondo scocciata.

Finalmente riusciamo a raggiungere l'uscita del Terminal, inforco gli occhiali da sole, intanto Zaira si avvicina ad un uomo con un foglio in mano con scritto "Zaira e Luce Harris"

È l'autista del nonno, Gonzalo. È uno delle sue persone più fidate.

-signorine Harris, bentornate- dice aprendoci lo sportello.

-salve Gonzalo- dice Zaira entrando

-Bella Gonzà- dico battendogli il pungo, e facendolo rimanere di stucco

Entriamo in macchina, Zaira seduta composta, io stravaccata sul sedile, che animale che sono. Tiro fuori il pacchetto delle Marlboro Rosse. Ne prendo una e faccio per accendere

-No Luce! Non fumare- inizia subito Zaira

-signorina Luce- mi richiama Gonzalo -guardi- mi indica un cartello, vicino al cruscotto, con su scritto "LUCE NON SI FUMA".

Waho ma... Ma questa grande cazzata?

Vabe aspetto di scendere.

Dopo mezz'ora arriviamo nella mega villa dei nonni.

Scendiamo, e vediamo molte macchine nel parcheggio, segno che il nonno sta facendo una riunione del Barcellona.

-chissà chi ci sarà- dico ridendo a Zaira che, immediatamente diventa rossa.

Si liscia di nuova la giacca di tweed, corta grigia, facendola aderire, alla maglietta, i jeans tagliati perfetti su misura di Armani, e le converse rosse basse.

Io indosso un paio di pantaloni stretti beige, un camicia a maniche lunghe rossa a quadri neri, un po sfumati, le Air force e la borsa grande di Louis Vuitton

-ragazzeee- un urlo mi fa girare di scatto, e vedo la nostra nonna sprint, correre verso di noi, in tenuta da Running.

-NONNAAAA- urliamo in contemporanea io e la mia gemella.

Abbraccia prima Zaira, poi vede me, con la sigaretta in mano.

Fa un espressione contrariata, poi alza le spalle, e dice "chissenefrega", e corre ad abbracciarmi

-nonna ma quanto sei in forma?- dico ridendo

-infatti, te li porti benissimo i tuoi anni- interviene Zaira

-nonno?- chiedo

-in riunione, e dove sennò? Mai una vacanza!- borbotta tra se - andiamo Zaira, ho dei libri di psicologia che potrebbero interessarti- continua lei

Sotto braccio si allontanano, parlottando. Poi si girano

-Luce care, vuoi venire?- mi domanda nonna

-cosa??- dico ridendo -io? Nah- rispondo

-sempre la solita- dice Zaira

La lascio stare e mi avvio, verso il retro della casa, dove nonno tiene le riunioni.

Mi appoggio allo stipite della porta, ascoltandolo, finendo di fumare.

Appena mi vede si interrompe e mi fa cenno di avvicinarmi.

Vado verso di lui sempre, con la sigaretta in mano, e lo abbraccio.

-signori, lei è la mia erede.. Un giorno tutto questo, il Barcellona sarà suo- dice mio nonno presentandomi ai dirigenti.

Ed era vero, un giorno, sarò la degna erede di mio nonno, lo renderò fiero di me, porterò il Barcellona a livelli altissimi. Farò la storia.

Football, Psychology and LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora