Capitolo I5

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-È tutta colpa mia-

Ꮳapitolo I5

Mi sveglio col sorriso sulle labbra, ho sognato Neymar di nuovo.

Mi lavo e mi vesto.

Poi lascio l'hotel, per andare a casa dei miei nonni.

Ho tre settimane di vacanza dall'università ed anche Zaira.

Sono nella mia bellissima fuori serie, con Boom Clap a tutto volume.

In meno di un ora arrivo a Barcellona nella casa dei nonni.

Un ragazzo viene a prendermi i bagagli e parcheggio la macchina sotto un albero.

Mi corre incontro Maple (si legge "mepol") la bellissima cucciola di Labrador di nonna.

-hey bella- la accarezzo un po, e mi avvio verso l'entrata seguita da lei.

-buon giornoo- urlo entrando in cucina dove sono seduti intorno al tavolo a fare colazione i nonni e mia sorella.

-ciao Luce- Zaira

-piccola di nonna-

-ciao bella di nonno-

Il solito. Mi siedo sulla penisola e prendo il caffè.

-ti fa male il taglio?- domanda mia sorella apprensiva

-un po- ammetto -vabbe mi vado a fare la doccia-

Salgo in camera mia e mi spoglio, dopo che affronto un lungo viaggio ho bisogno di una doccia.

Dopo essermi lavata, asciugata i capelli è indossato l'intimo. Indosso una tuta grigia stretta, una canotta bianca e sopra una felpa blu senza cerniera del Abercrombie.

Sotto le converse bianche.

Cambio il cerotto pensando alla sera precedente.

Lo disinfetto e rimetto il cerotto nuovo.

Mi trucco giusto un po e metto il profumo.

In quel istante mi arriva una chiamata.James.

-pronto?-

-signorina Luce?-

-chi é?-

-l'ospedale-

Mi cade il mondo addosso

-cosa è successo?-

-James Rodriguez ha avuto un incidente-

Le lacrime cominciano a scendere sul mio volto.

-arrivo-

Scendo giù in lacrime, e trovo Lionel e Neymar.

-oddio Luce che succede?- domandano tutti preoccupati

-James ha avuto un incidente- dico tra i singhiozzi -vado a Madrid-

-vengo con te- si offre Neymar.

-no- mi giro velenosa

Ma non posso obiettare che ha già preso le chiavi e sta in macchina, guida lui.

Salgo metto gli occhiali da sole e cerco di controllare i singhiozzi senza successo.

Neymar mi prende la mano, lo apprezzo tanto che lui mi sta vicino.

Arriviamo al Ospedale de Madrid

Corriamo nella sua stanza, fuori ci sono tutti i giocatori del Real, e la mamma.

-Luce- mi viene ad abbracciare la signora.

-mi dispiace tanto- ammetto abbracciandola -sai qualcosa?-

-ancora nulla- dice in lacrime

-senti vai a casa riposati, ci sono io qui- dico

-sei sicura?- domanda lei agitata

-si si sono sicura- dico mentre asciugo gli occhi.

Dopo un ora vanno via tutti tranne me Neymar, Cristiano, Garreth e il mister Carlo Ancelotti.

Esce il medico, e corriamo verso di lui

-allora dottore?- domanda Carlo.

Attesa, lunga attesa che mi da ai nervi.

-CAZZO VUOLE PARLARE!- urlo in preda al panico

-il ragazzo ora sta bene, certo ha un po' di contusioni, e un braccio rotto, ma si rimetterà presto- dice -ma per il momento non può assolutamente giocare-

Mi sento in colpa, mi siedo su un sedile, e con la testa tra le ginocchia sfogo il mio pianto.

Neymar mi si mette vicino, mi prende la mano, e mi abbraccia.

-è tutta colpa mia- dico tra i singhiozzi

-non dire così- mi consola lui

Football, Psychology and LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora