L'unica forza che ho

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22/12/18

Se tu segui tua stella, non puoi fallire a glorioso porto

Dante Alighieri

A Jaemin tremavano le mani. In realtà tremava tutto e non era solo per via del freddo, o comunque non del tutto. Era agitato e spaventato. Non vedeva l'ora di incontrare Fa#, ma aveva anche paura, paura di rimanere deluso nel caso non si sarebbe presentato. Si era fatto mille e mille film nella sua testa, pensando a come sarebbe stato il ragazzo misterioso. Voleva incontrarlo, anche se dopo non sapeva nemmeno lui cosa avrebbe fatto. Ringraziarlo non sarebbe stato il caso, e nemmeno iniziare una relazione d'amicizia. Così seduto sul freddo marciapiede continuava lentamente a sfregarsi le mani, in cerca di un calore che non arrivava. La Luna piena era la sua unica compagnia, anche lei sola nel buio della notte. Un po' di compagnia le facevano le stelle, ma da quando aveva imparato di più su di loro, e da quando aveva realmente considerato il fatto che fossero lontane lontane, si era convinto che la Luna era davvero sola, forse la cosa più sola dell'universo. "Com'è starsene tutto il tempo lì?" Jaemin domandò alla Luna. Lei non gli rispose. "Com'è sfiorare il Sole al tramonto e non riuscire a rivolgergli un sorriso?". Di nuovo il satellite non gli rispose, ma la sua luce sembrò affievolirsi. Jaemin si sentiva così stupido a parlare con la Luna, che si mise a ridere. "Com'è non essere ammirata da nessuno?". Dopo quella domanda sembrò che tutto fosse immerso in un silenzio surreale, quasi l'universo volesse dirgli che quella che aveva fatto era la domanda più sbagliata di sempre. Il frinire delle cicale si era fatto assente. Il bubbolare della natura in generale non si sentiva più. Jaemin si sentiva leggermente a disagio in quel momento. "Non è bello, te lo posso garantire.". Jaemin perse un battito per lo spavento. Una figura nera uscì dall'ombra dell'albero sulla quale era appoggiato Jaemin. Presto quella figura, alla flebile luce della Luna, prese le sembianze di Jeno. A vederlo in quel momento Jaemin, sentì tutti i ricordi, ormai lontani, delle giornate passate in malo modo dopo la loro interruzione dei rapporti. Sentì delle lacrime che scendevano fredde bloccandosi sulle sue labbra. Era così felice di vederlo lì davanti a lui. Jeno gli sorrise, e Jaemin pensò che sotto quella luce era ancora più bello. "Non è bello esistere e avere la consapevolezza che nessuno lo sa. Non so se anche a te succede, ma ci sono quei giorni, nella quale mi sembra di essere l'unica persona al mondo a cui manca qualcosa, e mi sento di conseguenza così inutile e solo. Guardare poi quello che desideri da lontano avendo la consapevolezza che nemmeno nei tuoi sogni riuscirai ad averlo, è la peggior condanna che un essere vivente può avere.". Il silenzio piombò in quel momento tra i due. Jaemin si perse a ripercorrere le parole di Jeno. E per un attimo, un piccolo pensiero di speranza, gli fece credere che quello che desiderava Jeno fosse lui. E così pensò che non era vero che non avrebbe potuto averlo nemmeno nei suoi sogni, perché a Jeno sarebbe bastato chiedere e Jaemin si sarebbe concesso a lui, con tutto quello che aveva, con tutta l'anima che portava in core. "Magari un po' di coraggio sarebbe utile in questi casi. E né io né la Luna ce l'abbiamo sai? Non so se conosci la leggenda del Sole e della Luna." Jaemin scosse la testa. "Quando il Sole e la Luna si incontrarono per la prima volta, si innamorarono perdutamente, e da quel momento cominciarono a vivere un grande amore." iniziò a raccontare Jeno "Dopo la creazione del mondo, Dio si accorse che mancava qualcosa di essenziale, completò la sua opera donando la Bellezza. Decise quindi che il Sole avrebbe illuminato il giorno, e la Luna la notte, obbligandoli senza volerlo a vivere separati. I due si rattristarono molto quando compresero che non si sarebbero mai più incontrati. La Luna diventata sempre più triste malgrado lo splendore che Dio le aveva donato, poiché lei soffriva di solitudine. Il Sole a sua volta si era meritato il titolo di "re degli Astri" ma anche questo non lo rendeva felice. Allora Dio li chiamò e disse loro: "Non avete nessun motivo per essere tristi. Voi possedete una radiosità che vi distingue l'uno dall'altra."."Tu, Luna, illuminerai le notti fredde e calde, sarai motivo di poesia per molti innamorati."."Quanto a te, Sole, porterai questo nome perché sei più importante di tutti gli astri, illuminerai la Terra durante il giorno, sarai fonte di calore per gli esseri umani e la tua semplice presenza renderà le persone più felici." La Luna si era incupita ancora di più per il suo terribile destino. Trascorreva le notti piangendo e gemendo. Il Sole soffriva per la tristezza della Luna, ma non poteva lasciarsi andare perché doveva darle la forza di accettare il compito che Dio le aveva riservato. La sua preoccupazione era tanto grande che pensò di chiedere un favore a Dio. "Signore, aiuta la Luna per favore: lei è più fragile di me, non sopporterà a lungo la solitudine." E Dio, nella sua infinità bontà, creò le stelle per tenere compagnia alla Luna, che da quel momento le chiamò sorelle, confortandosi della loro presenza. Ancora oggi il Sole e la Luna vivono così. Separati. Il Sole finge di essere felice. La Luna non riesce a nascondere la sua tristezza. Il Sole è ancora caldo di passione per la Luna. La Luna vive ancora nell'oscurità della sua solitudine. La Luna e il Sole seguono ancora il loro corso, Il Sole solitario nel cielo. La Luna circondata dalle stelle. Però Dio decise che nessun amore in questo mondo sarebbe stato impossibile, neanche quello della Luna per il Sole. E fu allora che creò l'eclissi. Adesso il Sole e la Luna vivono nell'attesa di questo istante. L'unico raro momento che è stato loro concesso. Quando guarderemo il cielo e vedremo la Luna nascondere il Sole, è perché è iniziato un un lungo abbraccio... il Sole e la Luna si amano intensamente, per poi abbandonarsi ancora, e proprio da questo gesto d'amore è stato coniato il termine eclissi, dal greco "abbandonare". Però per me l'eclissi non avverrà mai, ne sono consapevole.". Jaemin spostò il suo sguardo da Jeno alla Luna e con un po' di tristezza la guardò. "Con chi vorresti avvenisse l'eclissi?" chiese flebilmente il rosa. Jeno abbozzò un sorriso sornione "Con te Jaemin vorrei avere la mia eclissi.".

E vedi quanto costa poi parlarne
Dirti che ti voglio veramente
Che non ho visto mai occhi più grandi
Blu come il cielo che avevo davanti
E dimmi dimmi perché sei l'unica forza che ho
E dimmi dimmi perché sei l'unica forza che ho
L'unica forza che ho  

L'unica forza che ho, Ultimo. 

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