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Il giorno dopo ci ritroviamo a Roma, rientriamo con cautela e prudenza per evitare problemi, ma fortunatamente sembra che le acque si siano calmate. Appena entriamo a casa iniziamo a sistemare i bagagli e faccio un sorriso, riflettendo sui miei pensieri: adesso questo posto lo considero la mia nuova casa. Loro sono la mia mia nuova casa, la mia seconda famiglia se possiamo chiamarla così. E non mi sono mai sentita davvero così bene come adesso.

«Insomma Dalila? Prima mi hai detto che dovevi dirmi qualcosa.» Mi guarda interrogativa Azzurra e io faccio un sorriso imbarazzato. «Ho detto a Lupin che mi unisco a voi, ci sono dentro anch'io adesso.» Lei sorride contenta alla mia confessione. «Lo sapevo! Il bell'imbusto ha fatto centro con te.» Mi dice scherzando ma io arrossisco seriamente pensando a quello che è successo ieri sera. E che lei ancora non sa.

«A proposito di questo...c'è un'altra cosa che devo dirti.», le dico e Azzurra mi guarda curiosa. «Dimmi, ti ascolto.» Ma io ci penso qualche secondo prima di parlare. «Ecco...non ti ho detto che ieri sera io e Lupin ci siamo...baciati.» Alle mie parole Azzurra sgrana gli occhi e le sue mascelle per poco non le cadono.

«Che cosa?! E me lo dici come se niente fosse?» Mi fa un sorriso malizioso e io divento paonazza. «Dalila te lo avevo detto che è pazzo di te. State bene insieme secondo me.» Mi fa un occhiolino e io sorrido. «Ancora non so in realtà cosa siamo. Io gli ho detto tutto, che mi sono innamorata di lui e anche lui mi ha detto che ho rubato a casa del ladro...ovvero che gli ho rubato il cuore. Ma non so cosa siamo adesso...mi ha chiesto se fossi sicura di volerlo perché lui è un ladro e se sono disposta a vivere tutto questo per lui.» Le spiego e lei mi lancia un'occhiata seria. «E ovviamente tu gli hai detto di sì, suppongo da come ti guardi i piedi imbarazzata.» Mi fa sorridere con le sue parole e io annuisco, «Ovviamente sì.»
«Senti...perché non ti rilassi ora e ti godi tutto questo? Tanto abbiamo deciso che questa sarà la nostra nuova vita d'ora in poi. Tanto vale godersi ogni cosa fino alla fine, se stai bene con lui non farti preoccupazioni e problemi inutili, ma lascia che sia il tempo a fare la differenza.» Le sue parole sono un balsamo per me e corro ad abbracciarla, felice di aver trovato una migliore amica come lei, non avrei potuto chiedere di meglio.

«E tu con Stéphan?» Le domando e lei mi fa un occhiolino furbetto. «Ci sto lavorando.» Scoppiamo a ridere quando William ci viene a chiamare. «Io e Stéphan andiamo a comprare qualcosa da mangiare, avete bisogno di qualcosa?» Ci domanda lui facendo capolino dalla porta e Azzurra sorride. «Vengo anch'io! Devo vedere alcune cose.» Poi si volta a guardarmi, «C'è Stéphan...» mi dice sottovoce appena la guardo con un sorriso malizioso e scuoto la testa divertita. «Ho capito furbona. Dai vai e divertiti eh?» Le lancio un occhiolino e lei per un attimo arrossisce, mentre esce chiudendosi la porta alle spalle e io resto a finire di disfare i miei bagagli.

Finito tutto, decido di andare a rilassarmi sul divano e appena apro la porta trovo Lupin intento a studiare una mappa, un'altra planimetria, seduto al tavolo. Non si è accorto di me e vederlo così concentrato mi fa restare incantata ad osservarlo, ci starei per ore, è come se fosse un'opera d'arte: l'espressione concentrata con le sopracciglia leggermente accigliate, lo sguardo fisso sul suo studio, la schiena dritta e le braccia posate sul tavolo con una mano sotto il mento mentre si perde nei suoi ragionamenti.

Sorrido dentro di me e mi avvicino. «Che planimetria stai studiando stavolta?» Appena si accorge di me si volta e mi sorride largamente. «Uno yacht, in cui sarà fatta un'asta e sarà messo in vendita anche un diamante...l'Occhio del Drago.» Mi spiega mentre mi avvicino per scrutare quella mappa. «E perché ti interessa questo Occhio di Drago?» Gli domando e lui fa un ghigno malizioso.

«Quando è il tuo compleanno Dalila?» Alla sua domanda resto accigliata un momento prima di rispondergli. «L'8 Luglio...perché?» Ma appena capisco la sua espressione sgrano gli occhi. «Non vorrai...», «Sarebbe un ottimo regalo non trovi? Consideralo un piccolo anticipo.» Mi fa un occhiolino e io resto senza parole per qualche istante.

Ho Derubato Il Ladro [IN REVISIONE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora