6. La punizione

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||Ryn pov

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||Ryn pov.||

Il mio primo giorno di scuola.

Dovevo ammettere che percorrere la strada a piedi con lo zaino in spalla affiancata da Noah, mi faceva quasi sentire come una ragazza normale.

Ero come chiunque altro in quel momento e per qualche strana ragione l'aria quel giorno aveva il profumo della libertà.
Una sola parola che in realtà conteneva un significato ben più grande, profondo che faceva palpitare il mio cuore e pulsare il sangue nelle vene.
L'avevo desiderata così ardentemente e finalmente avevo la possibilità di costruire il mio futuro con le mie mani.
Senza che nessuno decidesse più al posto mio.

Una volta arrivati davanti l'ingresso dell'edificio, una marea di studenti si riunì incuriosita intorno a noi, suscitando in poco tempo il mio disappunto.
Non mi piaceva stare al centro dell'attenzione, preferivo di gran lunga essere lasciata nel mio piccolo angolo, da sola e in santa pace.
Ignorai tutti afferrando Noah per un polso e portandolo con me sul retro della scuola per chiaccherare senza il baccano degli altri studenti e le loro occhiate insistenti.

Parlando e scherzando, facendo di tanto in tanto qualche tiro dalla sigaretta(scroccata a Noah) , persi la cognizione del tempo rendendoci conto di essere in completo ritardo per l'inizio della lezione.
Non che mi importare qualcosa di fare bella figura di fronte agli altri, però era una mia questione di principio.
Era quasi contro il mio criterio stesso essere in ritardo per qualcosa, ma per una volta avrei chiuso un occhio di fronte alla mia etica.
Alla fine entrammo a scuola e ognuno si diresse verso la propria classe.

Dovevo ammettere che mi dispiaceva non essere assieme a Noah, ma forse ci avevano volutamente divisi per evitare che stessimo sempre appiccicati e perdessimo la concentrazione durante le lezioni.
Stronzi.

Spalancai la porta entrando nell'aula e interrompendo di botto la lezione.
Non guardai nessuno.
Non salutai nemmeno. Semplicemente cercai il banco vuoto destinato a me... e mi ci sedetti.
Per mia sfortuna la professoressa che ricordavo fosse la signora Kang cominciò a infastidirmi nell'esatto momento in cui il mio culo toccò la sedia.
Non sapeva proprio che cavolo fare della sua vita quella?
Ero più che sicura di starle antipatica, ma poteva stare tranquilla che il sentimento era fottutamente reciproco.
Con quel suo naso a punta, quelle labbra sottili sempre ferme in una riga di rimprovero...chi si credeva di essere? Era una persona come chiunque altro, e anzi il suo compito era quello di insegnare a tutti gli studenti indipendentemente, dato che eravamo noi a pagare per il suo stipendio.
E invece nulla, anzi!
Aveva persino cercato di farmi bocciare il giorno che io e Noah demmo un esame per controllare che fossimo in pari con la quinta e di conseguenza venire ammessi in quella scuola.

Ero una persona abbastanza vendicativa e rancorosa.
Non avevo fatto nulla di male a quella donna eppure lei aveva cercato di mettermi i bastoni fra le ruote senza un reale motivo, perciò me l'ero legata al dito.
E se la infastidiva che interrompessi la sua lezione e creassi confusione, senza portarle il dovuto rispetto....beh io lo avrei fatto senza alcun ombra di dubbio.
Il suo viso rosso dalla rabbia mi procurava un piacevole brivido che si prolungava per la schiena.
E non ero disposta a rinunciare a quella sensazione.

Daddy || Min Yoongi ||                                    (IN CORSO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora