Capitolo 4 - Omicidi inquietanti (il caso Mary Lou)

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Buonasera a tutti, questa è una nuova puntata di FutureIsNow. Presentiamo subito la nostra ospite di oggi. Molti di voi la conosceranno perché  balzata prepotentemente agli onori della cronaca.

Immagino sappiate di chi stia parlando: lei si chiama Courtney Dark e le diamo il benvenuto.

Buonasera.

Le faccio subito una prima domanda: nei giorni scorsi si è scritto e detto molto. Perché solo ora ha deciso di dire la sua versione?

Perché fino adesso nessuno me l'ha chiesta.

Sinceramente volevo starmene zitta nel mio dolore. In una stanza a ricevere al massimo pochi intimi. Poi però la macchina mediatica è riuscita a penetrare persino tra le pareti in cui mi ero rinchiusa. E' stato troppo: mi sono decisa a parlare; a dire la mia.

Sono qui per fare tacere le malelingue, per far smettere tutto questo gettare fango sulla memoria di Mary e Timoty.

Vuole iniziare raccontando chi era Mary Lou, oppure aveva intenzione di seguire un altro percorso?

Mary Lou è stato l'amore della mia vita. Ci siamo conosciute intorno all'anno 2070 – quasi dieci anni fa. Al tempo io ero con un'altra compagna, lei con un marito sposato per procura. Ci presentarono amici comuni. Quasi litigammo per un fraintendimento.

Poi?

Poi ci tememmo comunque in contatto. Entrate in confidenza, lei mi raccontò del suo matrimonio infelice mentre io le parlavo della crisi che stavo passando con la mia compagna. Questo fu l'inizio del nostro amore.

L'ufficializzazione quando avvenne?

Pochi anni dopo, nel 2074 ci siamo sposate. Abbiamo acquistato casa, un cane, il desiderio di un figlio.

Cosa avete fatto a questo punto?

Abbiamo fatto come molte altre coppie prima di noi: raggiunta una rassicurante stabilità economica, ci siamo rivolte alla banca mondiale del seme per sapere chi delle due era più idonea all'impianto.

A quanto mi risulta, fu lei a risultare la più idonea.

Si.

Quale fu la reazione di Mary a questa notizia?

Rimase in parte delusa: era stata lei la prima a chiedere di avere un figlio, quindi in un certo senso in lei vi era un più forte desiderio di maternità. Per fortuna un bravissimo esperto riuscì a farle comprendere che in realtà questa scelta era stata fatta per motivi estemporanei. Nel caso un giorno avessimo voluto avere un secondo figlio, ambedue avremmo avuto la medesima probabilità di essere scelte come madri di sangue.

Questo la risollevò?

Si. Per renderla più partecipe, le lasciai la piena libertà nella scelta dell'etnia del bimbo.

Che cosa scelse?

Al tempo si preferiva avere bimbi asiatici. Una moda. Scelse un seme di etnia bantu. Che poi è la moda odierna. Mary ha sempre avuto un fiuto speciale per le tendenze che sarebbero venute.

Lei personalmente ebbe da ridire verso questa sua scelta?

A me bastava che tutto andasse per il verso giusto.

Il bimbo quindi nacque.

Era un maschio. Lo chiamammo Benson; Benson Dodge. Di lui la prima cosa che colpiva erano gli occhi; enormi, talmente grandi, sinceri e desiderosi di vita da mettere quasi in soggezione. Aveva due deliziose mani paffute con cui tentava di afferrare tutto.

Senza ombra di dubbio era il regalo più importante che potessimo chiedere dalla nostra unione.

Come accettò Mary Lou questa nuova presenza?

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