Sole

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Quella fottuta scuola è giunta al termine. Non ne potevo più credetemi. Amo la compagnia scolastica, ma stare a fare ciò che voglio dalla mattina alla sera è molto più gratificante. Avevo preparato la valigia già da settimane. Non vedevo proprio l'ora che quel "carcere" chiudesse. So benissimo che non sarà un'estate meravigliosa, insomma, chi mi conosce sa che non ho mai passato estati incredibilmente belle.

A proposito, tu che ne sai di me?

Mi chiamo Stella. Ho 16 anni. Ho i capelli di un colore molto scuro, che se non viene interpretato come nero, si potrebbe definire un marrone molto cupo. I miei occhi sono azzurri. Molte delle persone odiose che mi trovo intorno, dicono che un colore cosi bello sugli occhi di una ragazza con i capelli neri, sia sprecato. Io non lo credo invece. Ogni persona è bella a modo suo e non importa come sei fatto/a, perché avrai un gran fascino lo stesso dentro di te. Ad ogni modo, pratico la danza da ormai 8 anni, ma non mi interessano le competizioni. Già! Non ne ho mai fatta una e sinceramente non mi interessa nemmeno. Ma perché? La verità è che sono una frana in confronto alle ragazze del corso che frequento. Sono sempre pronte a criticarmi non appena sbaglio qualcosa, ma se provi a criticarle tu, è la fine. "Zitta, idiota. Nessuno è perfetto", ma come spiegare che non sono perfetta nemmeno io e capita di sbagliare anche a me? Semplice: non farlo.

Ormai sono in viaggio da un'ora circa, la musica sul mio telefono mi ha già annoiata e così mi metto a guardare fuori dal finestrino. Potrà sembrarvi strano, ma amo vedere come l'automobile su cui sono, riesca a correre veloce accanto all'inizio della campagna. Mi ipnotizza.

Siamo giunti alla fine del viaggio e finalmente riesco a vedere il paesaggio che avevo sognato di vedere ormai da tempo: mare.

Come sempre siamo arrivati sul tardi ed avendo già cenato, non ci rimane che andare a dormire. Provo una strana sensazione di paura. E se quest'estate fosse monotona come le altre? Credetemi, non è bello tornare a casa con un sorriso spento tutti gli anni, non è una delusione solo per me, ma anche per i miei genitori che tengono alla mia felicità più di quanto ci possa tenere io.

Mi affaccio alla finestra. Il lampione che le sta davanti, illumina la strada dove le macchine corrono ancora. Il bar sul ciglio della strada è pieno di persone che guardano la partita e che esultano per ogni singolo goal. Direi che comunque vada, l'estate è davvero iniziata e c'è solo un modo per scoprire come andrà: viverla.

La mattina seguente

Mamma: "ALZATI IMMEDIATAMENTE, HO INVITATO DEGLI AMICI A PRANZO. PASSEREMO LA MATTINATA CON LORO E SICURAMENTE SARANNO GIA' ARRIVATI. SBRIGATI A PREPARARTI CAZZO!"

Già prevedo l'inferno.

La mattinata passa velocemente e si giunge al pomeriggio in un batter d'occhio. Ho fatto anche una figura di merda per colpa dei figli degli amici di mia madre. Idioti del cazzo. Correvano come paonazzi per la spiaggia e per evitare che si facessero male, dato che sono piccoli, cercavo di star loro vicino. E' stato cosi che sono inciampata nella sedia di uno sconosciuto. Sono caduta a terra come una pera facendo ridere mezza spiaggia

Ad ogni modo. Finalmente l'ora della merenda.

Mi avvio al bar con la testa bassa per evitare di riconoscere persone che avevano riso per la mia caduta idiota.

Io: "Una granita alla menta grazie"

Cameriere: "Arriva subito"

Pago velocemente ed esco nel tentativo di evitare quell'ammasso di gente.

X: "Ehy scusa, posso farti una domanda?"

Io: "Si... Dimmi"

X: "Cosa ti sei fatta sul ginocchio?"

Abbasso lo sguardo e vedo che sul mio ginocchio sta una sbucciatura molto evidente causata dalla caduta. Mi letto la testa tra le mani.

Io: "Sono solo caduta"

X: "Sei sicura di non aver bisogno di essere medicata? Se vuoi posso fare un salto a casa e..."

Io: "Molto gentile, ma non preoccuparti, sto bene"

X: "Va bene Signorina. Ad ogni modo, sono molto lieto di conoscerti. Sono Lucas, tu?"

Davanti al mareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora