Vento

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Finalmente a casa.

Voglio riuscire a fregarmene, sia dei miei sentimenti, sia di lui.

Non mi importa se farà male. So che lo faccio per me. So che ho bisogno di starmene nel mio piccolo mondo per un po'. E in quel mondo, lui, non ci deve essere.

A cena mangio tanto perché sento che ne ho bisogno. Ho perso molte energie tra lacrime, urla e ansia.

Mamma: "Forse prima in spiaggia ti sentivi poco bene perché avevi bisogno di mangiare."

Se solo sapesse quello che sto passando dentro di me, capirebbe che quel fottuto cibo non c'entra niente. Vorrei che sapesse quello che vivo. Vorrei che sapesse che non so come parlargliene, ma vorrei che lo sapesse che nascondo qualcosa.

Vorrei un giro di cose con una logica impossibile.

RICORDA!

A-TE-NON-INTERESSA!

Mi dirigo in camera sapendo che dovrò passare una lunga serata.

Non so come iniziare ad odiarlo. Non ho idee semplicemente perché non voglio.

Ho paura.

Se invece gli interessassi?

Se dimostrassi di non essere interessata, lui andrebbe da un'altra e a quel punto non dovrei lamentarmi.

E' difficile dover rinunciare ad un qualcosa che mi piace davvero.

Ma perché devo?

Ho una ragione?

Solo perché l'ho visto abbracciare una ragazza dovrei rinunciare a lui. Ovvio che se stessi con lui e abbracciasse un'altra mi darebbe un po' fastidio, ma solo se la conoscesse da poco...

Basta!

Mi sento confusa. Mi sento impaurita da quello che ho visto e dalla paura che lui non mi voglia più nella sua vita, anche se in realtà, probabilmente, non ci sono mai stata.

Ho un'idea. Finalmente un'idea buona.

Voglio uscire di casa. Non mi vestirò con niente di speciale. Voglio essere nuda di ogni tipo di peso. Mi sono sempre scelta i vestiti quando dovevo vedere lui, motivo per il quale questa volta non li sceglierò.

Esco e appena chiuso il cancello mi soffermo a guardare le persone che passano per la strada. Non mi ero mai accorta che ne passassero così tante.

Guardo il cielo ormai di un nero scurissimo e decido di andare a farmi un giro in centro.

Mi sento come una fuggitiva che cerca riparo dalle insicurezze. Non si tratta di scappare solo da lui, ma scappare anche da me stessa. Voglio uscire dalla mia mente per poter volare nel mondo di quella che io chiamo "felicità".

Solo che c'è un problema. Che non sarà facile. Non sarà facile lasciar perdere tutte le volte che lo vedo o tutti i giorni passati con lui. Sarà impossibile dover ignorare tutti i gesti che dedicherà a qualcun'altra e non più a me.

Io lo amo cazzo. Devo smetterla di essere paranoica. Vorrei dirgli tutto quello che sento e quello che vorrei sentisse lui.

Ma sapete che c'è? Che non lo farò. Non lo farò perché devo ricominciare in qualche modo, ma dentro di me, il mio cuore mi prega di non farlo.

Improvvisamente avverto un bisogno incessante di tornare in tutti i posti in cui mi aveva portata lui.

Corro verso la spiaggia che ci guardava durante quella sera nella quale la sua mano aveva afferrato la mia.

E adesso chi mi sorreggerà?

Corro.

Inizio a piangere.

Mi volto verso il cielo e vedo che c'è la luna piena. È uno spettacolo stupendo.

La fisso con il viso rigato dalle lacrime e sorrido. Mi metto a sedere e decido di osservare per un altro po'.

Amare una persona non è un peccato. Amare vuol dire lottare, e se non te la senti, vuol dire che non stai amando.

Ma tu, Stella, lo ami davvero?

Mi sento a pezzi. Ho davvero creduto di poterlo dimenticare con niente, ma sopratutto ho avuto paura di riuscirci davvero. Non puoi dimenticare chi ti ha fatto stare bene solo perché ha fatto una cosa che non ti sai spiegare nemmeno per te.

Ha semplicemente abbracciato una ragazza. Davvero è un buon pretesto per dimenticare i suoi occhi, le sue mani, il suo sorriso? È davvero un buon pretesto?

Sento la stanchezza che si fa spazio nella mia mente. Decido di iniziare a tornare a casa. Niente paranoie. Niente di niente.

Mi avvio per la strada del ritorno e osservo le stelle nel cielo

*penso* "A proposito di stelle..."

Sono stata davvero stupida a non salutarlo nemmeno. Il mio piccolo Lucas.

Le persone camminano sorridenti per la via, e pensare lo sarei stata anche io... se solo non fossi stata un'idiota.

Ho paura di averlo ferito, e fidatevi, è l'unica cosa che non voglio.

Prima di aprire il cancello di casa mia, penso e decido di osservare il cielo dalla spiaggia.

Arrivo e mi siedo sulla sabbia. È fredda.

Osservo quella miriade di puntolini bianchi... è davvero meraviglioso.

Mi accorgo che mi scende una lacrima.

Ed ecco che improvvisamente sento il suo profumo.

Lucas: "E davvero vorresti piangere di fronte ad uno spettacolo così?"

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