Capitolo tre.
"Sorpresa, piccola?" mi chiese, con un ghigno sul viso.
"Giusto un po'. Potevi dirmi che stavo invitandomi ad un evento di beneficenza--" nemmeno il tempo di finire la frase, che mi interruppe.
"Te l'ho detto." il tono derisorio.
"Fammi finire di parlare! Ho detto-- stavo dicendo, che potevi dirmi che l'evento di beneficenza a cui mi invitavi l'hai organizzato tu." dico, stizzita.
"Ehi, non è chissà cos--"
Stavolta lo interruppi io.
"È chissà cosa, Harry."
"Adesso fai finire tu, me." mi rivolse un'occhiataccia, mentre continuava a parlare.
"Stavo dicendo, per me non è chissà cosa; e poi magari pensavi che io mi stavo vantando. Del genere 'domani c'è un party che ho organizzato io, vieni con me?' andiamo." disse, facendo le virgolette con la mano.
"Okay, hai ragione. Solo... Potevi dirmelo, ecco."
"La prossima volta."
Harr-- Mr Sexy, mi fece l'occhiolino in modo da sembrare ancora più sexy di quanto non lo sia sempre.
"Di cosa vi occupate?" sussurrai, interrompendo la conversazione con i suoi colleghi, ma rivolta solo a lui.
"Skyscrapers." disse semplicemente, l'attenzione rivolta a me.
"E cosa ci fate in questi Skyscrapers? Se posso sapere, naturalmente."
"Certo che puoi. Ci sono nostri Skyscrapers in tutta New York City. Li forniamo alle grandi aziende; alcuni per hotel, altri per aziende di diverso genere, e altri nemmeno io so per cosa. Semplicemente forniamo grattacieli. Però andiamo benone, e stiamo lavorando per una sorta di fusione con le Moore Enterprises di Los Angeles. Hai presente quel coglione che mi interruppe prima mentre parlavo con te?" feci un cenno col capo. "Bene, lui era il capo delle Moore Enterprises, ma sono una vera merda. Per questo stanno cercando una sorta di fusione con noi, naturalmente il 70% del guadagno va a noi, non penserei nemmeno di fare questa merda sennò." finì il suo racconto con un aria strana, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, quella che mi aveva appena raccontato.
"Wow." dissi, solo.
"Già, wow. Apriremo anche delle sedi in California e in Florida, e nei prossimi mesi ci concentreremo sull'aprire delle sedi nello stato di Washington e nella Carolina, nord e sud. Vogliamo espanderlo per tutta l'America, e perché no anche oltreoceano, ma non ci pensiamo per adesso." concluse il suo racconto con un ghigno soddisfatto sul viso.
"Ed hai solo ventiquattro anni." continuai io.
"Già, ma l'età è solo un fottuto numero." affermò facendo spallucce.
"Tutto questo è meraviglioso, Harry."
"Sì, lo so. Però sono sempre fottutamente impegnato. Tra due settimane devo andare a parlare con delle persone in Florida, Miami. E tra tre, in California, Los Angeles. È una noia." disse, spiegando il suo punto.
"Io amo Miami, e Los Angeles è tipo la mia città preferita." dissi con aria sognante.
"Davvero? Comunque anche a me piacciono, solo che lavoro con degli incompetenti e non so a chi lasciare tutto il lavoro, merda."
"Imprechi sempre così tanto?" dissi, ridendo.
"Oh, sì. Anche peggio, a volte." si unì a me.
Dopo quella conversazione, continuò a parlare con i signori del tavolo.
"Harry, andiamo a casa?" chiesi, verso mezzanotte.
"È successo qualcosa?" mi chiese, preoccupato.
"No, assolutamente." negai. "Solo che mi stavo annoiando e sono un po' stanca, per via del vino; sai com'è. E mi chiedevo se potevamo andare a casa, sempre se tu non hai cose di meglio da fare perché posso chiamare un tax--" non finii di parlare che Harry aveva congedato tutti.
"Noi andiamo a casa, buonanotte."
Tutti risposero velocemente, e così salutai anch'io. "Buonanotte. È stato un piacere conoscervi."
Risposero quasi tutti con un 'anche per me' e andammo via.
"Potevi evitare di lasciarli così in mezzo alla conversazione, te l'ho detto non era urgente potevi finire." dissi, spiazzata dal suo comportamento scortese.
"No, mi seccavano ormai. E comunque, li vedo ogni giorno, e non stavamo parlando di niente."
"Sarà, ma è stato scortese da parte tua."
"Krystal, non devo essere cortese con loro. Sono miei dipendenti, la busta paga che ricevono a fine mese, tiene il mio nome ed un assegno, sono tenuto a trattarli come mi pare."
"Come vuoi."
Iniziai a camminare, un po' più veloce di lui.
Ad un tratto mi sentii tirare per il polso, e mi trovai faccia a faccia con lui.
"Dormi da me, stasera." Suonava più come un'affermazione che una domanda.
"Io.."
Mi avvicinò ancora di più a lui, le nostre fronti che si toccavano.
"Dì di sì, Krystal. Passa la notte con me."
"D'accordo." Acconsentii.
"Bene."
N/A:
Bene, questo capitolo è un po' corto, ma abbiamo capito di cosa si occupano le Styles Enterprises.
Nel prossimo capitolo, ci sarà la casa di Harry e tante altre cose che non sto qui a dirvi.
Spero vi piaccia questa storia, se vi va votatela o commentatela.
Un abbraccio.
xx
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Skyscraper.
Teen FictionGrazie ad un servizio fotografico, Krystal ed Harry si sono incontrati di nuovo. Sì, di nuovo. Tornano ad amarsi, dopo anni che non si sono visti. Cosa succederà? Saranno in grado, questa volta, a proteggere il loro amore?