Capitolo 12

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Capitolo dodici.

Era passato quasi un mese dalla chiamata di Sophie, ed oggi è il suo diciottesimo compleanno.

Eravamo tornati da due settimane io ed harry dalla nostra vacanza a Parigi, e adesso mi trovavo a casa mia con Ann.

Le avevo spiegato tutto quello che era successo con Sophie, e da circa mezz'ora sto girando per casa in attesa di una sua chiamata o qualcosa del genere.

"Merda, Krystal, siediti. Rilassati, fatti una camomilla, ragazza. Non puoi continuare così." mi guardò torva la mia coinquilina, nonché migliore amica, per tipo la decima volta.

"Non c'è la faccio, non posso nemmeno chiamarla quindi--" non potei finire di parlare che suonò il campanello.

"Merda, è qui. Come sto? Vado io? O vai tu--"

"KRYSTAL! APRI QUELLA DANNATA PORTA E FALLA FINITA!" urlò, perdendo le staffe.

Andai ad aprire la porta, e mi trovai davanti Harry.

"Vaffanculo." mormorai, andandomene lasciando lui alla porta.

"Certo Krystal, sto bene. Sì, anch'io sono felice di vederti." disse, ironico.

"Cazzo!" urlai, a nulla in particolare.

"Che ha?" sentii harry bisbigliare ad Ann.

"Oggi dovrebbe venire o almeno chiamare sua sorella, perché è il suo diciottesimo compleanno." spiega lei, sempre sussurrando.

"Smettetela di parlare tra voi, come se io non esistessi." li guardai assassina: se uno sguardo potesse uccidere, sicuramente loro starebbero già tre metri sotto terra.

"Tesoro calmati; che ne pensi se la chiamiamo?" disse harry, calmo.

"No! No, no, no, no. Se è con mio padre ed io la chiamo, solo Dio sa cosa succederebbe. Assolutamente no!" mi affrettai ed andai da lui, gesticolando e mandando le mani in aria.

"Okay, allora ci facciamo una cioccolata calda e guardiamo un film. Tu tieni il telefono accanto e--" non poté finire di parlare, che il campanello suonò di nuovo.

Andai ad aprire, dicendo: "Ann, se è Louis io te la faccio-- SOPHIE!" Urlai, vedendo il volto di mia sorella davanti alla porta di casa mia.

Non sembrava tanto cambiata, stessi capelli lisci e biondi, forse ora un po' più lunghi, mentre la sua corporatura magra era la stessa.

La travolsi in un abbraccio, mentre Harry ed Ann si affrettarono alla porta.

"Oh mio dio, auguri Soph, sei una donna!" dissi, staccandomi dall'abbraccio.

"Dio Krys, mi sei mancata tantissimo!" disse lei.

Poi si spostò e vide Harry ed Ann che ci guardavano contenti.

Prima guardò Ann e poi il suo sguardo si spostò su Harry. "Oh mio dio, s-sei Harry?" chiese Soph, a lui.

"Sì." sorrise lui, avvolgendola in un abbraccio.

Appena entrò, notai una figura esile davanti alla porta con, oltre le valigie di mia sorella, quelle che sembravano le sue.

"Ciao!" tubai, alla ragazza che ci guardava timidamente.

"Ciao.." rispose.

"Soph? Non mi presenti la tua amica?" chiesi rivolta a mia sorella, che stava amabilmente parlando con Harry.

"Oh, lei è la mia migliore amica, si chiama Cher."

Era una ragazza bionda, proprio come mia sorella, però lei li aveva ricci, e gli occhi azzurri e mia sorella li aveva lisci, e gli occhi castani. Era davvero magra, e molto carina.

"Oh, ciao Cher, io sono Krystal, sua sorella. Lei è Ann," presentai la rossa, "e lui è Harry." finii, e lui sorrise.

"Vivrà anche lei qui, ti dispiace Krystal?" mi chiese Sophie, facendo entrare in casa Cher, e dirigendoci verso la cucina.

"Oh, no. La casa è parecchio grande e ci sarà spazio per tutte." sorrisi. "Vi va una cioccolata calda o qualcos'altro?" chiesi, e mi fecero cenno di no. Solo harry si versò un bicchiere d'acqua.

"Bene, Harry?" chiese Sophie.

"Mmh?" rispose lui quasi annoiato, sorseggiando l'acqua.

"Quindi, tu e Krystal state ancora insieme?"

Iniziò a tossire, sputacchiando acqua ovunque.

Io diventai rossa in viso, ed iniziai a battere la mano sulle sue spalle.

Ann iniziò a ridere rumorosamente, seguita da Sophie e Cher che ridacchiava.

"Lo prendo per un sì." sorrise, ridendo ancora.

"Quindi, è il mio diciottesimo compleanno. Si va a fare festa?"

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