Stavamo ballando da circa mezz'ora e io stavo morendo di caldo, sia perché mi stavo muovendo come una pazza sia perché avevo Lore alle calcagna.
Non lo sopportavo più, ogni tanto Arianna mi lanciava delle occhiate scocciate, ma discutere in questo momento non avrebbe portato a nulla.
Decisi quindi di prendere una pausa, pregando mentalmente che lui mi lasciasse libera qualche minuto.
«Vado un attimo in bagno.»
Gli sussurrai all'orecchio per farmi sentire, lui mi guardò e aggrottò la fronte.
«Non stai bene? Ti devo accompagnare?»
Disse preoccupato, e io cercai di non alzare gli occhi al cielo infastidita.
«No, sto bene Lore, mi assento solo qualche minuto.»
Così facendo avvertii Arianna e mi allontanai da loro alla ricerca di un angolino libero dove stare un po' da sola.
Il locale era enorme ma era tutto stipato di gente che non stava ferma un secondo e per passare mi presi anche delle gomitate nello stomaco.
Non avevo fatto neanche metà strada che mi sentii prendere dalle braccia e trascinare da un parte indietro tra la folla e i fine in una stanzetta che fu chiusa con un calcio alla porta.
«Ma che cazzo!»
Stavo già imprecando in aramaico pensando che fosse Lore o qualcuno a cui piaceva fare scherzi idioti.
Mi girai e per poco non mi venne un colpo trovandomi davanti l'unica persona che desideravo di vedere veramente da giorni e giorni e che non avevo trovato tra la folla.
«Nico.»
Dissi con una voce appena udibile mentre lui mi guardava con la mascella serrata e con un espressione seria che non gli si addiceva per niente.
«Quel coglione è il tuo ragazzo?»
Aggrottai la fronte, tutto mi sarei aspettata ma non una domanda del genere, senza nessun fondamento oltretutto.
«Che?»
Sbuffò e mi guardò infastidito, mi sentivo come una bambina che veniva rimproverata dalla madre.
«Quello che ti sta appiccicato come una sanguisuga è il tuo cazzo di ragazzo?»
Disse serio ma a me veniva da sorridere per come aveva detto la frase, era sicuramente geloso di Lore.
«Non è il mio ragazzo.»
«Allora perché lui dice che state insieme?»
«Cosa?»
Sbuffai, dovevo immaginarlo, dovevo chiarire al più presto con lui.
«Non è assolutamente vero.»
Dissi guardandolo negli occhi.
«Ma ti piace.»
Grugnì, e suonava più come un'affermazione che una domanda.
«Non mi piace.»
«Mh, non ti piace e non state insieme.»
Disse stampandosi un sorriso malizioso in faccia.
«Esatto.»
Sospirai afflitta e lo guardai negli occhi che sembravano brillare.
«Quindi vuol dire che posso fare questo.»
Sussurrò e andai a sbattere contro la porta, mentre lui iniziò a stringermi per i fianchi e a baciarmi il collo, lasciandosi dietro una scia infuocata.
«E anche questo.»
Continuò il suo viaggio di baci e morsi su fino all'orecchio, strappandomi dei gemiti di piacere.
«E decisamente questo.»
Disse con voce roca baciandomi, prima fu un contatto solo labbra contro labbra poi, dopo avermi guardata negli occhi, si fiondò sulla mia bocca esplorandola con la lingua.
Presa dal desiderio di sentirlo ancora più vicino a me, ricambiai e misi le mie mani tra i suoi capelli scompigliandoli, mentre le sue mani vagavano sempre più su fino a sfiorarmi i seni.
Ci staccammo solo qualche secondo per prendere fiato, e lui mi alzò le gambe fino ad averle attorno ai suoi fianchi e mi posò su uno scaffale che neanche avevo notato.
«Sai, ho avuto istinti omicidi incredibili questa settimana.»
Disse, iniziando a baciarmi la mascella provocandomi dei brividi.
«Volevo spaccargli la faccia perché ti toccava e io non potevo.»
Affermò ancora tra un bacio e l'altro, facendomi genere vergognosamente.
«Ma ora posso recuperare per bene.»
Sussurrò e mi sorrise malizioso prima di tornare a baciarmi con foga, desiderio e rabbia repressa che finalmente venne sfogata su di me.
Gli portai le mani al collo mentre lui mi stringeva sempre di più a sè, facendo scontrare i nostri bacini.
Stavo morendo di caldo, ero pervasa dal desiderio e dall'eccitazione che si stava facendo spazio soprattutto nelle mie parti basse a contatto con le sue.
Non so perché pensai a Lore che sicuramente stava dando di matto visto che non ero ancora tornata e sperai che la porta della stanza fosse sta chiusa bene.
Sembrava che la temperatura si fosse alzata di almeno dieci gradi mentre lui si avvicinava sempre di più, spingendo il suo bacino contro il mio, con spinte sempre più forte e decise, strappandomi gemiti a non finire.
Alla fine mi arresi al caldo che sprigionava dal mio corpo e decisi di togliermi la canotta rimanendo un reggiseno nero di pizzo.
Ci eravamo staccati solo per qualche secondo ma lui continuava a fissarmi.
«Che c'è?»
Chiesi titubante mentre lui mi sorrideva malizioso.
«Non dimentichi qualcosa?»
Rispose alla mia espressione interrogativa alzando le braccia per farsi sfilare la maglia, per un secondo avevo pensato che dovessi slacciargli i pantaloni.
«Ora va meglio.»
Sussurrò mentre tornava a baciarmi ancora più famelico, come se non mangiasse da più di una settimana, e le sue mani salivano sempre di più fino a strizzarmi i seni sorpassando le coppe del reggiseno.
Lo sentivo spingere sempre di più verso di me, quasi riuscivo a sentirlo anche attraverso la stoffa dei pantaloni, le sue spinte mi stavano letteralmente mandando in manicomio e il calore che percepivo sul mio corpo aumentava sempre più.
Stavo gemendo e ansimando rumorosamente mentre gli accarezzavo i pettorali scolpiti mentre lui scendeva a baciare e a mordere il mio collo e le sue mani raggiungevano il mio sedere, per spingermi ancora di più contro di lui.
Strinsi più forte le mie gambe ai suoi fianchi e mi aggrappai ai suoi capelli tirandoglieli, e strappandogli dei mugolii che si accentuarono ancora di più quando diede una spinta più violenta e decisa delle altre che ci fece esplodere di piacere insieme.
Lui si accasciò con il respiro affannato e tornò a baciarmi la bocca mordendomi il labbro inferiore facendomi ansimare di nuovo vergognosamente come una tredicenne in calore.
Si staccò da me ancora ansante e mi guardò negli occhi mentre mi studiava.
«Sei veramente Alice nel paese delle meraviglie, tu.»
Disse, e riprese a baciarmi con passione prendendomi il viso tra le mani.

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Un bacio tra amore e odio
Teen FictionAttratti come due poli opposti, strafatti nei brutti posti. -questa storia è il disagio, non leggetela- [presto o tardi sarà riscritta]