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Mi staccai da quel bacio per riprendere fiato e dire ciò che avrei voluto non dire mai.

«Forse dovremmo tornare di là.»

«Mh, non ancora.»

Mugolò lui e ricominciò a mordermi il collo, facendomi ansimare di nuovo.

«Dico..davvero..Nico..»

Sospirai tra un bacio e l'altro che ora mi stava lasciando sulla mascella.

«Ora va bene, ho svolto il mio compito.»

Disse mostrando il suo sorriso malizioso.

«Cosa?»

Chiesi confusa.

«Sono travestito da vampiro.»

«E quindi?»

Capii dopo due secondi che mi aveva appena lasciato un succhiotto sul collo, fantastico, ora chi lo spiega a Lore?

«Ma sei scemo?»

Gli urlai contro e lui rise, idiota.

«Ti odio.»

Dissi seccata prima di andare a recuperare la canotta che ovviamente non copriva il suo ricordino.

«Mh, quindi ti sei quasi scopato uno che odi?»

Mi schernì lui e mostrò quel sorriso che mi fa sempre andare in coma il cervello.

Sbuffai infastidita e gli lanciai addosso la sua maglietta, anche se sarei stata lì ad ammirarlo per ore, a costo di diventare una ninfomane.

«Vai al diavolo.»

Ero passata da volergli saltare addosso a una ragazzina acida e offesa.

Ero quasi arrivata alla porta che mi sentii girare e di nuovo fui messa di schiena sulla porta.

«Smettila di rompere, tanto lo so che ti è piaciuto.»

Mi sussurrò all'orecchio in tono malizioso, mentre mi accarezzava i fianchi sotto la canotta, di questo passo non saremmo più usciti dalla stanza.

Non che mi dispiacesse, ma lì fuori avrei dovuto affrontare un drago sputa fuoco e super protettivo.

«Mh.»

«Sta per un si?»

Chiese alzando un sopracciglio.

«Mh.»

Ripetei.

«Giuro che se non la smetti di miagolare ti prendo veramente sulla porta!»

E accompagnò la frase rinchiudendomi ancora di più tra la porta e lui, facendomi sentire di nuovo la sua eccitazione che mi infiammò il corpo.

Controllo Alice, ci vuole comando in questi casi, più facile a dirsi che a farsi.

«Allora?»

Chiese furbo.

«Si mi è piaciuto, ora però dobbiamo uscire da qui.»

Mi arresi, altrimenti non ne sarei più uscita viva.

Sbuffò infastidito e mi lasciò libera.

«Se proprio devi, ma aspetta un secondo.»

Disse e mi baciò di nuovo a stampo, leccandomi le labbra.

«Ora ci siamo.»

Sorrise malizioso e si passò la lingua sulla bocca.

Certe visioni dovrebbero censurarle, per la mia sanità mentale, che è già alquanto mal ridotta.

Aprii la porta e la musica mi ruppe di nuovo i timpani, per fortuna nessuno sembrava essersi accorto di noi, tutti erano concentrati a ballare e a scatenarsi in pista.

Mi girai ma lui era già sparito tra la folla impazzita, chissà dove stava andando, avrei voluto seguirlo e stare con lui, ancora e ancora.

Presi un respiro profondo e mi feci il segno della croce, Lore mi avrebbe ammazzata, dovevo inventarmi qualcosa per sviare l'argomento, ma presto gli avrei parlato e chiarito la questione: io non volevo lui.

Un bacio tra amore e odioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora