CAPITOLO 8
Alle 8.59 aravamo davanti alla porta delle ragazze pronti per partire. Non facemmo in tempo a suonare il campanello che Ashley si era già catapultata fuori dalla porta. Alaska arrivò dopo poco e ci mettemmo in macchina.
Non avevo mai notato quanto fosse magra fino a quel momento, le braccia era sono sottili, da sotto la canottiera si potevano intravedere le ossa, le scapole erano ben in evidenza e le gambe non avevano un filo di grasso. Mi soffermai più del dovuto sul suo viso, collo magro e viso scavato. Faceva quasi impressione
“ ragazzi che ne dite se ci fermiamo a fare colazione da qualche parte?” – propose josh
Acconsentimmo tutti fuorchè Alaska.
Appena entrati nel bar prendemmo posto e ordinammo, Ashley e Josh presero una ciambella, io una fetta di torta e Alaska un misero pasticciono alla frutta.
“ Alaska, quel misero pasticcino ti farà restare scheletrica a vita”- osservò Josh
L’espressione della ragazza cambiò radicalmente, le labbra formarono una linea sottile e gli occhi le si riempirono di lacrime. Ashley diede una gomitata a Josh ma lui non fece in tempo a scusarsi che Alaska si era alzata ed era corsa verso parcheggio.
Alaska’s pov
Lacrime salate mi pizzicavano il volto, non potevo credere che Josh lo avesse detto davvero. Era pienamente consapevole del mio stato, mi vergognavo di quello che ero diventata, delle ossa evidenti che spuntavano sotto ogni capo, del fatto che le persone si spaventavano quando mi guardavano, della vergogna che provavo quando mi guardavo allo specchio e del dolore che sentivo ogni volta che toglievo il bracciale e vedevo la mia cicatrice. La prova indelebile del mio passato, quella che mi avrebbe ricordato tutti i miei errori e le mie debolezze.
Una mano si posò sulla mia spalla, alzai lo sguardo e trovai Zayn con il respiro affannato che mi guardava.
Tentai velocemente di asciugarmi le lacrime ma i miei sforzi risultarono invani.
“ Alaska va tutto bene? Ma stai piangendo?”
Non risposi, mi limitai ad abbassare il volto e a lasciar scorrere le lacrime
“ vieni, ti porto a casa”
“ gli altri come faranno?” – domandai debolmente
“ penso riusciranno ad arrangiarsi, e poi la macchina è mia, salta su”
Mi tese la mano ma non la presi, salii silenziosamente in macchina e fu così tutto il viaggio, Zayn qualche volta mi guardava ma distoglievo immediatamente lo sguardo.
“ io..io non ho le chiavi..” – balbettai
“ se vuoi poi restare da noi finchè gli alltri non tornano”
“ non voglio disturbare”
“ Alaska”- si fermò un secondo in modo da incrociare il mio sguardo- “ tu non disturbi mai” – terminò sorridendo
Incerta entrai nell’appartamento, Zayn si sedette sul divano facendomi segno di sedermi vicino a lui.
“ ti ho rovinato la giornata..”
“ non hai fatto proprio niente, io non ci volevo nemmeno venire a dire il vero, e poi l’unico che dovrebbe scusarsi qui è Josh, non aveva il diritto di..” – non terminò la frase, si limitò ad abbassare lo sguardo
“ non fa niente, lui lo fa’ di continuo, ormai è un abitudine, ma fa sempre male allo stesso modo..”
Zayn’s pov
Non potevo farcela, era lì con quell’aria triste intenta a fissare il vuoto.
“ che ne dici se ci guardiamo un film? Ashley e Josh staranno fuori ancora un po’ e qui non c’è molto da fare”
“ Va bene” – acconsentì e sorrise, un minuscolo sorriso le si formò sulle labbra, era così bella.
Guardammo una commedia, e intanto parlammo del più e del meno, pranzammo con i pop corn, Alaska li adorava. Dopo pochi si appoggiò sulla mia spalla, dormiva, darei rimasto lì per sempre.
Rimasi a guardarla ancora un po’ e alla fine mi addormentai anche io
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This is me
RandomAlaska, dove si infrange il mare. Zayn, colui che la aiuterà a cambiare.