Capitolo 11

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“dove diavolo sei stata?”-urlò Zayn venendomi incontro

“io..” –iniziai

“ci hai fatto preoccupare da morire cavolo! Io e Ashley ti abbiamo cercato per ore mi spieghi che stavi facendo?”

“ero da un amico..”

“un tuo amico? Ti dispiacerebbe avvisare la rossima volta che vai da un tuo fottutissimo “amico”? Perché almeno se devi andare a divertirti potresti anche avvisare sai.”- sbaritò lui virgolettando la parola amico.

Non mi sono mai sentita tanto ferita e offesa, le lacrime mi saliro in gola e soffocai un singhiozzo dirigendomi verso la mia porta

Zayn mi corse dietro sperando di affiancarmi ma non fece in tempo a raggiungermi che io gli avevo già sbattuto la porta in faccia.

“ Alaska..sono un fottuto stronzo, non volevo..”-urlò lui da dietro la porta

Corsi verso la mia stanza e quando incrociai Ashley in corridoio mi lasciò passare  senza dire una parola. Deve aver sentito tutto visto quanto aveva urlato. Arrivai in camera e buttai sul letto. Non piansi però, neanche una lacrima. Non ero solo triste ma anche incredibilmente incazzata. Non sapevo che fare, era come se in quel momento avesse preso i miei sentimenti e massacrati in un secondo. Mi sentivo vuota, non sapevo neanche cosa dire. Restai a guardare il soffitto per non so quanto.

Mi alzai solo quando vidi il sole sorgere all’orizzonte. Non dormii niente quella notte, non facevo altro che pensare alle sue parole, poco prima era lì a consolarmi e poco dopo mi stava urlando contro insienuando di essere una sgualdrina.

Lentamente mi diressi sul divano, Ashley era già in piedi e stava preparando l’impasto per i pancake. Non appena entrai in cucina si girò di scatto.

“ dio Alaska, mi hai fatto prendere un colpo”

“scusa…non era mia intenzione”

“non fa niente, sono felice tu ti sia alzata, ti ho fatto i pancake come ti senti?”

“hai sentito tutto vero?”

“credo sia stato impossibile non sentirlo..anche il condominio di fronte credo l’abbia sentito urlare…. Alaska mi dispiace tantissimo, non so che dire davvero. Mi dispiace un casino”

“non fa niente, davvero. Stai tranquilla, non è colpa tua.”

“io…”- iniziò

“ tu non hai fatto niente, passerà tutto vedrai”

Fece per venirmi in contro e mi abbraccio, così forte da spezzarmi le ossa ma riparmi il cuore, non lo faceva dalle superiori, da quando stavo così male da non riuscire nemmeno  a respirare. Mi era mancata così tanto.

Restammo lì per non so quanto,noi ci parlavamo così, abbracciate l’una a l’altra come una cosa sola. Era così che ci aiutavamo a star meglio. Ci staccammo solo quando sentimmo il campanello suonare.

Chi diavolo è poteva essere alle 6.30 del mattino?

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oddio, mi dispiace TANTISSIMO, davvero, non so proprio cosa dire, prometto da oggi in poi aggiornerò una volta ogni settimana o due. vorrei ringraziarvi tantissimo inoltre perchè siete tantissime e spero davvero vi piaccia la mia storia, grazie davvero di tutto. vi adoro, siete fantasiche, scusate per tutto. grazie ancora,

hugs, ally xx

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