☠11. «Che ne dici di lasciarmi?»

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La notte non passò del tutto in bianco e Yoongi rilasciò un lungo sospiro quando vide il sole sorgere ed i raggi trapassare i vetri della finestra

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La notte non passò del tutto in bianco e Yoongi rilasciò un lungo sospiro quando vide il sole sorgere ed i raggi trapassare i vetri della finestra. Non aveva chiuso occhio per la prima parte della nottata, ma alla fine si era abituato al tocco di Jungkook che fortunatamente non si era agitato nel sonno come sempre. Così alle sei in punto, all'alba si alzò, fece un giro per la casa, andando prima in bagno e poi a spizzicare qualcosa in cucina ed infine si buttò di peso sul divano, sperando che nessun altro potesse disturbarlo, aveva bisogno di un po' di solitudine, tutto quell'affetto fisico lo stremava. Si girò su un lato, chiuse gli occhi e rilassò i muscoli.

 «Buongiorno mondo!!» strizzò gli occhi quando la voce di Hoseok arrivò perforante alle sue orecchie e si premette il cuscino sul viso per soffocare il grido di esasperazione.
 «Stai zitto!!» la voce gli ringhiò in gola e il suo collega saltò dallo spavento quando lo vide sull'orlo di un pianto isterico, così dopo aver alzato le mani in segno di discolpa, fece retromarcia e si diresse silenziosamente in cucina, facendo segno di star in silenzio anche agli altri. 

«Non ditemi che abbiamo finito i cereali!» lo sportello venne sbattuto e Hoseok parlò indignato e Yoongi di conseguenza si portò a sedere con le mani tra i capelli.
Seokjin divertito da tutta quella scenetta, posò delicatamente una mano sulla spalla del biondo per provare ad aiutarlo «Se vuoi puoi andare in camera mia e di Namjoon a riposare, non dovrebbero disturbarti là» ma l'altro non volendo invadere il loro spazio personale preferì alzarsi e fare qualcosa di costruttivo «Tranquillo, penso che mi rifugerò tra i computer» portò una mano dietro il collo per stiracchiarselo e poi emettere un lungo sbadiglio.

Si diresse prima in camera e notò così che anche Jungkook si fosse alzato. Indossò un paio di pantaloncini ed una maglietta a maniche corte e con la faccia di chi aveva voglia di isolarsi dal mondo si fece forza ad affrontare anche quella giornata. Ma probabilmente quello non sarebbe stato il suo giorno fortunato perché una volta arrivato in sala controllo, ebbe fin da subito un ospite: Taehyung.

«Non ho bisogno di nessuna riflessione profonda» lo avvertì fin da subito.

«Perché pensi che sia qui per quello?» gli domandò Taehyung accomodandosi per conto suo in una sedia girevole lì di fianco.

«Mi credi stupido? Ho un QI di 180, certi atteggiamenti li noto anche io»

Taehyung annuì compiaciuto ed incrociò le dita delle sue mani sopra il proprio ventre «Bene, allora dimmi cosa hai visto»

Yoongi girò gli occhi al cielo, tornò a guardare il suo computer e a premere quei piccoli tasti stilando un codice «Sono due giorni che osservi Jungkook e so che già solo questo ti sia bastato per esserti fatto un'idea»

Taehyung sorrise, si leccò le labbra «Jungkook è una persona espansiva» incominciò a dire e Yoongi non capì il perché glielo stesse dicendo dal momento che lo aveva notato lui stesso.

«Lo so»

«Invade gli spazi altrui. Sorpassa dei limiti» continuò Taehyung.

«So anche questo»

𝑳𝑨 𝑸𝑼𝑨𝑫𝑹𝑨𝑻𝑼𝑹𝑨 𝑫𝑬𝑳𝑳𝑨 𝑳𝑼𝑵𝑼𝑳𝑨 // ᴷᵒᵒᵏᵍᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora