☠15. «Ma è impazzito?»

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«Tutto sommato, possiamo ritenerci fortunati che la ferita non stia sviluppando una qualche infezione» osservò Hoseok dopo averla disinfettata, controllata e riavvolta nella benda

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«Tutto sommato, possiamo ritenerci fortunati che la ferita non stia sviluppando una qualche infezione» osservò Hoseok dopo averla disinfettata, controllata e riavvolta nella benda. Anche il volto di Jungkook sembrava avesse ripreso colore, discostandosi da quel pallore che si era portato dietro per giorni. Per quanto il taglio che avesse sull'addome fosse mediamente fresco, i primi segni di cicatrizzazione non tardarono a farsi vedere «Anche se penso che l'ideale sia che tu rimanga a riposo per un po' di settimane» puntualizzò.

E la reazione che ebbe Jungkook fu proprio come se l'era aspettata «Che vuol dire "un po' di settimane"? Qui siamo in ritardo con la missione, non possiamo perdere altro tempo» asserì, volendo solo poter scendere da quel letto, vestirsi e passare al preparare quella dannata visita al famoso capannone di cui aveva parlato Joshua. 

«Vuol dire che se ti alzi, ti salteranno i punti. Quindi resta fermo e preoccupati solo di guarire» gli spiegò serio Seokjin, fermo sull'entrata della porta. Appoggiato con una spalla allo stipite e con le braccia conserte. Non gli avrebbe permesso di andare in missione, non in quelle condizioni.

Jungkook lo guardò a tratti disperato, già stufo del dover rimanere in quella posizione «Ma, Jin. La notizia del blitz in quella villa si sarà già diffusa. Sapranno già che tipo di informazioni sono trapelate. Dobbiamo muoverci o non li troveremo»

«Hai ragione, lo faremo presto. Ci stiamo organizzando» lo rassicurò Seokjin, eppure subito dopo aggiunse la parte che a Jungkook piacque di meno «Ma ciò non include il fatto che tu possa venire»

«E dai» si lamentò Jungkook e se solo il dolore non fosse stato così tanto, avrebbe scalciato sul letto come un bambino che non aveva ottenuto ciò che voleva.

«Devi guarire e Seokjin ha ragione» andò in supporto Hoseok, riponendo tutto il materiale nella cassetta del pronto soccorso «Non essere testardo, spingerti a guarire troppo in fretta ti farà male. E poi guarda, siamo in sei, perché pensi che non possiamo riuscirci unendo le forze in attesa che tornerai anche tu?» gli rivolse un sorriso come per chiedergli di dar loro fiducia.

Jungkook sospirò ed annuì «Va bene, ma tra una settimana voglio tornare sul campo»

«Due settimane» ribatté Seokjin, lanciandogli un'occhiataccia come monito. Non gli piaceva affatto quella storia dell'accelerare la guarigione. Soprattutto dopo aver sentito il verdetto di Hoseok.

«Due sono troppe, non posso perdere così tanto tempo e non fare niente»

«Ma una è troppo poca» sottolineò Hoseok che come Seokjin non voleva sentire scusanti.

Jungkook alternò sbalordito lo sguardo tra i due. Dannazione, nessuno che lo supportasse «Dieci giorni e non discutiamone più» affermò imbronciandosi.

«Jimin! Park. Jimin!!» 

Tutti si girarono verso l'uscita della stanza, travolti dalla potenza della voce di Taehyung rimbombata dappertutto.

𝑳𝑨 𝑸𝑼𝑨𝑫𝑹𝑨𝑻𝑼𝑹𝑨 𝑫𝑬𝑳𝑳𝑨 𝑳𝑼𝑵𝑼𝑳𝑨 // ᴷᵒᵒᵏᵍᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora