☠14. «Mi ha fatto eccitare»

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Passarono quattro giorni, due lentissimi giorni duranti i quali ci fu una calma piatta in casa

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Passarono quattro giorni, due lentissimi giorni duranti i quali ci fu una calma piatta in casa. Jungkook dormiva e non accennava a svegliarsi, ma le sue condizioni erano visivamente migliorate e ciò fece tirare un sospiro di sollievo a tutti quanti e soprattutto a Seokjin che fremeva per poterlo riabbracciare nuovamente. E Yoongi invece non accennava ad allontanarsi per più di cinque minuti, era preoccupatissimo ma cercava di non darlo a vedere, anche se con scarsi risultati. Hoseok tornava a cambiargli le bende e a disinfettare la ferita due volte al giorno, sotto supervisione di Taehyung e pian piano i primi cenni di cicatrizzazione incominciavano a far capolino.

Yoongi se ne restava seduto al suo fianco, su quel letto matrimoniale che gli sembrava di condividere con un quasi morto, cosa che all'inizio lo fece piuttosto rabbrividire ma poi non resistette e andò a poggiare una mano sul petto di Jungkook e quando sentì il suo cuore battere, tirò un sospiro di sollievo e si rasserenò. Ancora non capiva il perché si preoccupasse così tanto e a volte si sentiva un incoerente totale nell'avere certi pensieri. Si sentiva un incoerente nel posare la mano anche sul proprio di petto e percepire scalpitare quel maledetto che aveva lì dentro.

Il cuore è solo un muscolo incapace di provare emozioni e le emozioni sono solo fantasie da cui tenersi alla larga. Pericolose, ingannevoli, inesatte. Ne era convinto Min Yoongi. Ma allora perché? Perché sentiva di poter piangere nel vedere Jungkook in quelle condizioni? Perché aveva percepito un vuoto incolmabile quando capì che lo avrebbe potuto perdere per sempre?

«Stai facendo i conti con le tue emozioni?»

Yoongi si girò di scatto, trovando Taehyung a braccia incrociate, attaccato al muro. Per la prima volta lo guardava seriamente e non con quel suo sottile sorriso da "so tutto io". 

«Le emozioni non esistono. Sono solo componenti chimici nel cervello» gli rispose tornando ad osservare Jungkook. Era così difficile ammettere che qualcosa in lui stesse cambiando. Da quando aveva incontrato Jungkook si era come sbloccato un ingranaggio arrugginito da tempo.

«Ma quei componenti chimici ti fanno sentire strano, giusto?» 

Incuriosito Yoongi tornò con lo sguardo su Taehyung. Non aveva idea di come nascondergli i suoi pensieri, sembrava impossibile «Io non- non so che fare»

«Dovresti solo lasciarti trasportare» gli consigliò Taehyung ma Yoongi scosse la testa e cavolo, non andava bene perché «Non posso. So che non ragionerei lucidamente se una variabile così grande» guardò Jungkook in quel momento «Incominciasse ad influenzarmi»

Taehyung storse il naso, piegò appena la testa di lato. Adesso era lui quello curioso «Questa che tu chiami variabile. Non dovrebbe influenzarti solo in modo positivo?»

«Il nostro lavoro è fondato sul principio di mettere in primo piano il bene maggiore» Si leccò le labbra secche continuando poi «Si applica un principio di scarto. Eliminare sempre ciò che è più ai margini, ciò che è più superficiale per perseguire l'obiettivo» prese un profondo respiro a pieni polmoni e poi espirò pesantemente «Sacrificarne uno per salvarne molti»

𝑳𝑨 𝑸𝑼𝑨𝑫𝑹𝑨𝑻𝑼𝑹𝑨 𝑫𝑬𝑳𝑳𝑨 𝑳𝑼𝑵𝑼𝑳𝑨 // ᴷᵒᵒᵏᵍᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora