☠25. «Lui è un genio»

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«Mi ascolti per favore» Seokjin venne interrotto nuovamente, forse risultava sgarbato ma non ne poteva più, non gli dava ascolto

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«Mi ascolti per favore» Seokjin venne interrotto nuovamente, forse risultava sgarbato ma non ne poteva più, non gli dava ascolto.

«No, mi ascolti lei...Qui c'è in ballo la vita del mio collega, io esigo il suo aiuto. Adesso!» rendendosi conto che la situazione non poteva essere risolta solo da loro sei, decise di recarsi nell'ufficiale militare a capo di quelle zone. Vi era di mezzo la vita di un agente investigativo Americano e loro erano tenuti a dover agire per garantire la sua salvezza.
Il piano delineato nella sua mente era quello di organizzare un vero e proprio blitz in quella specie di miniera-covo. Tanti delinquenti vi erano lì dentro e non sapeva neanche con certezza con quante armi. Namjoon aveva fatto una stima approssimativa, aveva detto che come minimo lì vi erano dai trenta ai quaranta uomini. E questo era un dato assai preoccupante...Se non avessero dato loro supporto militare non avrebbero mai potuto farcela.

«Ho capito...Capisco le sue ragioni, ma io posso entrare in campo solo durante arresti sicuri. Qui c'è di mezzo una vita e noi non ce ne assumiamo la responsabilità. Dovrebbe richiedere aiuto alle truppe sudcoreane o a quelle statunitensi, veda un po' lei» gli ridisse l'uomo mentre si appoggiava nella sedia dietro la sua scrivania.

«Ma ci metterebbero secoli ad arrivare, non ho tutto questo tempo a disposizione» disse Seokjin esasperato camminando per la stanza.

«Mi dispiace, ma io non posso fare niente, trovi un modo per cavarsela da solo, ed ora per favore esca dal mio ufficio» gli ordinò il capitano indicando con la penna, che aveva in mano, la porta. Dio, lo stava facendo esasperare. Uscì e se la richiuse alle spalle trovandosi di fronte la faccia ancora più stufa ed esasperata di Yoongi e quella un po' più speranzosa di Namjoon e quella da -ovviamente me lo aspettavo- di Taehyung

«Non ci vuole aiutare, non so più che fare» disse loro buttandosi a sedere con la testa tra le mani sulla fila di sedie appoggiate contro il muro.

«Deficiente» borbottò Yoongi a denti stretti.

Tutti lo fissarono, Namjoon scioccato, Taehyung annuendo. Sì, Yoongi era così tanto nervoso e sovraccarico di emozioni negative, che sembrava potesse esplodere da un momento all'altro.

«Va bene, ho capito, gli parlo io...Qui solo i miei metodi funzionano» SeokJin alzò così di scatto la faccia verso Taehyung e lo guardò con aria preoccupata, non si poteva prevedere quello che avrebbe fatto.

«Dimmi che non stai per fare una stronzata» lo supplicò con sguardo stanco mentre Namjoon si andò a sedere accanto a lui facendogli appoggiare la testa sulla sua spalla. Quella situazione li stava distruggendo tutti. I ragazzi a casa erano preoccupatissimi.

«Oh ne faccio anche mille di stronzate se possono servire a salvare Jungkook» e dopo avergli risposto così, entrò in quell'ufficio lasciando la porta aperta, non ci fu neanche bisogno di origliare perché la voce di Taehyung sovrastò qualunque suono. In ogni caso si sporsero a guardare.

𝑳𝑨 𝑸𝑼𝑨𝑫𝑹𝑨𝑻𝑼𝑹𝑨 𝑫𝑬𝑳𝑳𝑨 𝑳𝑼𝑵𝑼𝑳𝑨 // ᴷᵒᵒᵏᵍᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora