Ho sempre creduto che basta mettere un punto per andare a capo. Ora so che non è cosi. Forse perché non sono brava a mettere i punti, o perchè la vita è una soprasa continua. Quando sono convita di voltare pagina, capita qualcosa che mi costringe a ripensarci e tornare a soffrire. L'unica cosa che cambia è che questa volta conosco il dolore, si, perché il dolore è come il postino, suona sempre 2 volte. E io gli aprirò come ho fatto già la prima volta. A volte fa comodo cullarsi in un dolore conosciuto piuttosto che voltate pagina e aprire le porte a qualcosa di sconosciuto. Mi sono fatta e continuo a farmi tante domande, per alcune troppe. Domande per riuscire a capire il perché di certi comportamenti, credendo che dietro ad ognuno di essi ci sia sempre una motivazione. Invece ho imparato che spesso le persone agiscono senza pensare. Dietro alcuni comportamenti c'è il nulla. Ho capito che cercare di trattenere la sabbia in un pugno, spesso è uno sforzo inutile. Ci sarà qualche granello che volerà via e non potrai mai più riprendere. E quelle sono le persone che ti sfuggiranno per sempre. Ho capito che il destino si diverte a giocare con le nostre vite, come burattini. Ci fa incontrare, innamorare, allontanare, soffrire, al suo piacimento. E noi non possiamo fare altro che assecondarlo. Perché lui vince sempre.