A te.
Si, stasera penso a te. Non sei più un pensiero doloroso, non sei più quella lama che affonda nella carne. Non sei più quel disperato bisogno di capire. Potrei dirti che ti penso con rabbia, con rancore e con vendetta.
Non è cosi,mi spiace. Mi spiace, perché so che ti farebbe piacere.
Sapere che soffro. Ma non è cosi. Non soffro più, perché ho capito che non potrò mai più riavere indietro ciò che ho perso. Non potrò più avere indietro l'illusione che tu fossi davvero quello che io avevo creduto. No, non ho smesso di amarti.
Non si smette cosi, a comando.
Forse con il tempo imparerò anche a non amarti più.
Lo so che non si può amare un'illusione. In fondo tu per me sei stato quello.
Hai voluto tu, essere solo quello. Ma alla fine, hai scelto tu il gioco. A me è toccato solo perdere. Ma lo sconfitto rimani tu.