Maledetto Orione

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Ho ufficialmente fatto la più grande cazzata dell'universo. Non so come altro definire ciò che sta accadendo. È da più o meno un paio di settimane che ogni volta che posso mi vedo con Gwylim. Ed oggi è un giorno speciale perché avremo il nostro primo appuntamento. E lo so, sembro una ragazzina alle prime armi ma adoro passare il tempo con lui. Ogni volta che lo vedo per i corridoi ho le farfalle nello stomaco. Sono troppo emozionato per stasera. Ho anche fatto shopping ieri. Con. Delilah. E. Lily. È stato imbarazzantissimo. Mi hanno portato in tutti i negozi del centro commerciale e mi hanno riempito di commenti sul mio sedere. Stavo per uscire a mani vuote quando ho visto il completo perfetto. Una camicia a maniche corte, blu scuro a pois bianchi minuscoli, quasi non si vedono, ed un paio pantaloni neri, attillati ma il giusto. Sì, questo è l'outfit perfetto. E quindi eccomi qui. In camera mia ad aspettare una sua chiamata. Vedo un messaggio arrivare segno che Gwyl è nel posto stabilito. Non può assolutamente parcheggiare davanti casa mia. Mi sistemo velocemente i capelli e corro al piano di sotto. "Hai un appuntamento?" mi chiede Ben, sdraiato sul divano "No, e anche se fosse non sono affari tuoi." "JOEY STA USCENDO!" grida abbastanza forte da farsi sentire dai nostri genitori mentre ride. Non riesco ad andarmene in tempo che mio padre arriva in soggiorno "Come mai sei vestito così bene?" "Sto uscendo con un amico." dico frettolosamente "Quale amico?" "Luke. Posso andare?" "Luke era malato fino a ieri." "Ma no, non voleva fare il compito di spagnolo, tutti qui." mento in fretta ed esco, o meglio, mi precipito fuori di casa. Vedo la macchina di Gwylim parcheggiata in fondo alla strada. "Scusa se ci ho messo così tanto ma sono stato 'intercettato' da mio padre." lui mi guarda ma non dice nulla. "Che c'è? Ho qualcosa in faccia? La camicia è sbottonata? Ho patta dei pantaloni aperta?" "No, sei bellissimo. Sei... non ho altre parole per descriverti, sei splendido." arrossisco pesantemente "Credo che ci convenga partire prima che mio padre venga a vedere dove sono andato. E fidati non vuoi che ti tiri uno zoccolo in testa. Sa essere molto aggressivo se vuole." ridacchiamo insieme "Lo terrò a mente." il resto del viaggio prosegue tranquillo tra una risatina ed un'altra. Arriviamo in un parco. "So che sicuramente questa non è la tua idea di un primo appuntamento ma stasera dicono che potremmo vedere la costellazione - " "di Orione." concludiamo insieme. Scendiamo dall'auto e lui prende un paio di cestini da picnic ed una coperta. Sta andando tutto bene per ora. Gwylim è davvero fantastico e sta facendo di tutto per farmi sentire a mio agio. Quando inizia a fare buio ci sdraiamo per terra. Lui allunga la mano verso la mia e ce le stringiamo dolcemente. "Sai Joe non credevo che avrei mai avuto l'occasione di fare 'questo' - dice gesticolando tra me e lui - ma mi sta piacendo molto e sono davvero felice di poter stare con te." dice lui, io arrossisco, perché quando sto con lui sembra l'unica cosa di cui io sia capace. La serata trascorre tranquillamente. Ad un certo punto, non so bene come, spingo per sbaglio Gwylim, che rotola come un sacco di patate, mi tira sè, ed in pochi minuti mi ritrovo sopra di lui a riempirlo di baci. Passo poi lungo il collo e mi assicuro di lasciare un segno sulla sua pelle candida. "Joe... siamo in pubblico... qualcuno... potrebbe vederci." in risposta inizio a baciarlo con più foga di prima e lui cambia posizione così da poter essere sopra di me. Ci baciamo finché non ci manca il fiato. Rimaniamo così, sdraiati uno accanto all'altro, sorridenti, per un po'. Poi sento la mia suoneria, è quella di Ben, Brother dei Pearl Jam. Mi allontano un attimo "Benny che succede?" chiedo io preoccupato "Ma si può sapere dove sei? Dovevi tornare a casa un'ora fa! E perché rispondi a tuo fratello ma non a me eh?" 'chi è?' sussurra Gwylim ''Papà, non mi ero reso conto dell'orario. Mi dispiace, non avevo intenzione di tornare tardi." "Ci hai fatto preoccupare Joseph Francis May-Taylor! Torna subito a casa! - 'lascialo stare Bri, dammi quel telefono' 'in realtà lo vorrei io' sento mio padre e poi mio fratello in sottofondo - Ti voglio qui in dieci minuti, niente scuse!" attacca il telefono senza darmi il tempo di rispondere. Spiego brevemente cos'è successo a Gwylim e senza esitare mi riaccompagna a casa. "Mi dispiace davvero tanto Joe, non avrei dovuto farti rientrare così tardi, spero che i tuoi non ti recludano in camera a vita." "Non ne sarei così sicuro, domani ti aggiornerò." dico affranto, gli do un bacio veloce e poi busso al portone. "Ah eccoti! Che cosa stavi facendo di così importante da arrivare non con una ma ben due ore in ritardo?!" grida mio padre "Io... stavo fuori con degli amici. Non ci siamo accorti di quanto tempo fosse passato fino a quando non hai chiamato tu. Mi dispiace." dico andando verso camera mia "Tu non me la conti giusta, sai? Ho chiamato Veronica, e sai cosa mi ha detto? Che Luke, con tu hai detto di essere uscito, era a letto con la febbre a 38. Quindi smettila di raccontare bugie e dimmi perché sei tornato tardi!" "Brian, aveva un appuntamento, con una ragazza, hai presente? Quelle che, per quel che ne so io, piacciono a tutti i ragazzi etero di 17 anni e che tu hai sempre schifato." dice mio padre "Roger non ti ci mettere anche tu! Avrebbe dovuto chiamare!" grida l'altro in risposta "Come se tu non fossi mai arrivato a casa in ritardo! È capitato una volta! Potresti chiudere un occhio!" "Non se ne parla! Joe sei in punizione per una settimana!". Corro in camera e mi ci chiudo. Non voglio più sentirlo.

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