Era meglio farsi suora.

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Appena mi sveglio i ricordi di ieri sera riaffiorano più vividi che mai e vorrei solo sotterrarmi. Non sono pronto a vedere mio padre figurarsi a parlarci. Esco dal letto e scendo al piano di sotto, entro in cucina ed eccolo lì, con un giornale in mano, non alza nemmeno lo sguardo. Gli dico buongiorno ma lui non risponde e ciò si rivela alquanto preoccupante, quando faccio qualche cazzata lui ha sempre una ramanzina lunga ore e ore in serbo per me ma stavolta devo averlo deluso profondamente. "Papà... per ieri sera-" iniziò io ma lui si volta verso di me e mi interrompe "Sai in che guaio ti sei cacciato? Non potevi fare come tutti i ragazzi delle tua età ed uscire con un tuo compagno? No, tu hai voluto iniziare una relazione con un tuo insegnante che, per la cronaca, potrebbe finire in prigione. E lui che dovrebbe essere l'adulto della situazione avrebbe dovuto rendersi conto che non poteva stare con te." "Papà, Gwylim ha provato a convincermi che era una cattiva idea ma ci siamo innamorati, così come tu ti sei innamorato di papà e vorrei ricordarti che ai tempi potevate essere arrestati entrambi." se vuole giocare la carta del "è un reato punibile con il carcere" allora la userò anche io. Continua ad insistere sul fatto che sia sbagliato che io frequenti qualcuno più grande ma io gli rispondo che ha 4 anni in più di me e che, dopotutto, non sono così tanti. Discutiamo, o meglio, litighiamo per un po' finché lui non dice "Ti proibisco di vederlo!" "Ma è il mio professore di chimica! Non puoi proibirmi di vederlo!" "Certo che posso! E lo farò! Domani pomeriggio andrò a parlare con il tuo preside e gli dirò di spostarti in un'altra classe!" il trambusto che, evidentemente, abbiamo causato sveglia Ben che è sceso al piano di sotto ancora assonato "Che succede?" chiede mentre sbadiglia 'Niente!' urliamo insieme io e mio padre. Me ne vado in camera mia e mi chiudo a chiave. Proprio quando sembrava che tutto stesse andando bene i miei vengono a sapere della mia relazione nel peggior modo possibile. Poco dopo sento bussare alla porta ed urlo a chiunque ci sia dietro di andarsene via. "Sono io, Joey." mi dice Ben con la voce più dolce che possa usare. Mi alzo e lo faccio entrare. Mi chiede di spiegargli che succede ma io non posso. Non è il momento giusto. Almeno a Benny vorrei dirlo perché voglio e non perché devo. Lui non mi chiede altro, sa che prima o poi gli rivelerò tutto, si limita ad abbracciarmi ed a dirmi che lui ci sarà per me, specialmente nel momento del bisogno. Poi sento il portone principale sbattere simbolo che l'altro mio padre è rientrato. Ben torna in camera sua e dopo nemmeno un paio di secondi sento i miei genitori discutere animatamente al piano di sotto. Probabilmente 'Papa' sta cercando di far ragionare mio padre ma con scarsi risultati, è duro come gli zoccoli che adora portare. La discussione sfuma in breve in una litigata vera e propria e forse è meglio se provo a farli ragionare. Scendo ed appena entro in cucina il silenzio riempie la stanza "Torna in camera tua, tesoro." dice papa "No, voglio capire che sta succedendo. State litigando per colpa mia?" "No, Joe, certo che no." stavolta è mio padre a parlare "Beh io non vi sentivo discutere così da quando è nato Ben, e ricordo che in quel periodo tu - indico mio padre, il riccio - hai dormito a casa di zio Freddie per un po'. Quindi vi prego se state litigando per me smettetela. Non ne vale la pena. Sappiate che un pochino, e solo un pochino, comprendo il punto di vista di papà. Anche se è totalmente sbagliato, ho accettato la mia punizione." "Joe, però, capiscimi. Tu hai 17 anni e lui 22. Non potete stare insieme." "Ma perché no? Zio John e zia Veronica hanno 4 anni di differenza e lei aveva ancora 19 anni quando è rimasta incinta." "Ma John non l'avrebbe toccata neanche con fiore a meno che lei non avesse voluto." "Perché secondo te quello che ho fatto ieri sera l'ho fatto perché obbligato? Se lo credi ti sbagli anzi, l'ho proposto io." mio padre sbianca "Joe è un tuo professore!" "Brian, smettila. Se continui così o scappa di casa o ti odierà a vita. È abbastanza grande per sapere cosa fare con ragazzo, che sì, è più grande di lui e, sì, è un suo professore, ma che sono sicuro lo tratti benissimo. Joe da quanto tempo hai detto che state insieme?" chiede lui rivolgendosi a me "Tre mesi." "Brian io e te dopo quanti ci siamo trasferiti insieme?" "Quattro mesi." "E sappiamo tutti dopo quanto lo abbiamo fatto. Quindi direi che per ora si sta comportando con giudizio." "Sì però ciò non toglie che è un suo professore." "Dillo un'altra volta e davvero prendo in considerazione odiarti per il resto della mia vita. Non sono uno scemo. A scuola il massimo che posso fare è sorridergli se lo vedo per i corridoi. Ci frequentiamo solo in posti riservati ed i miei amici sono pronti a coprirci se mai ce ne fosse il bisogno." "Quindi sei sicuro di star facendo la cosa giusta? Di non star combinando una cazzata colossale? Sei sicuro che lui ti stia trattando bene?" "Sì papà, sono sicurissimo che questo sia quello che voglio." il silenzio regna tra di noi per qualche secondo "Chiamalo e digli di venire a cena stasera. Devo vedere se è quello che io voglio per te." dice papa ed io lo guardo un po' incredulo. Poi chiamo Gwylim e gli riassumo cos'è successo nelle ultime due ore. Invito anche Rami a cena perché ho davvero bisogno di un po' di supporto morale. Dopo questa sera mi procurerò un rosario e mi darò ai testimoni di Geova.







NdA: ragassuoli e ragassuole eccomi qua! Speravate fossi morta eh? Comunque, sono tornata finalmente dopo 4 giorni di influenza passati a deprimermi. Lasciate una stellina o un commentino per farmi sapere se vi è piaciuto. Baiiii

And Love Dares YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora