Adam La Evil Queen

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"Auguri Joey!" è la prima cosa che sento appena entro in cucina. Oggi è il mio diciassettesimo compleanno e sono ancora ufficialmente in punizione. Mi preparo in fretta e, mentre sto per uscire, vede un pacchetto sul tavolo, è da parte dei miei, lo aprirò stasera. Corro fuori e come al solito c'è la macchina di Luke parcheggiata nel vialetto. Mi accoglie calorosamente e mi fa gli auguri. Appena arriviamo a scuola trovo tutti i miei amici vicino al mio armadietto con un paio di cartelloni glitterati (anche se uno è talmente ricoperto di brillantini che non so se ci sia della carta lì sotto). Non aspetto altro che la pausa pranzo per vedermi con Gwyl. E quando finalmente arriva mi precipito nell'aula 104 che si rivela vuota per il mio malcontento. Esco e mi dirigo verso il tavolo dei miei amici in mensa. In corridoio sbatto contro qualcuno non faccio nemmeno in tempo a scusarmi che noto che è Gwylim "Joe! Scusa se non ero in classe ma una mia alunna non aveva capito un argomento ed ho dovuto rispiegarglielo." spiega lui velocemente. Lo trascino nell'aula vuota. Prende il mio volto tra le mani ed mi lascia tanti piccoli baci fermandosi per parlare "Auguri - bacio - al - bacio - ragazzo - bacio - più - bacio -speciale - che - bacio - io - bacio - abbia - bacio - mai - bacio - incontrato." ci baciamo per un po', non possiamo fare molto altro, non in un luogo pubblico come la scuola. Le cose si fanno un po' più accese quando lascio scivolare la mia mano sotto il suo maglione, riesco a sentirlo sorridere mentre continuiamo a baciarci. Mi siedo sul suo grembo e traccio una serie di baci sul suo collo, in risposta ricevo un gemito di piacere. Poi pian piano ci stacchiamo per riprendere fiato. Restiamo abbracciati per qualche minuto, io lo guardo negli occhi, quei fottuti occhi da cerbiatto, così dolci. Mi avvio verso l'uscita dopo un ultimo bacio. Passo il pomeriggio in compagnia di Luke, Delilah e Lily. Verso le 18:30 chiamo mio fratello Ben che dovrà coprirmi mentre starò fuori con Gwyl. Esco dalla finestra e lo trovo al solito posto. Dopo dieci minuti ci ritroviamo davanti ad un locale con una grosso insegna a neon affissa fuori. "Spero ti piaccia, vengo spesso qui e sono sicuro che tutti ti accoglieranno calorosamente.". Entriamo e ci sediamo al bancone. Ma, appena vede il barista, Gwylim sbianca. L'altro ragazzo non sembra notarlo perché lo saluta come se lo conoscesse da una vita. Il barista, Adam, sembra piuttosto arrogante e capisco perché Gwyl non voglia parlarci. Mi da fastidio come si sta comportando con lui, sembra una gatta morta. Sento qualcuno chiamare il mio nome, mi giro ed è Delilah, mi allontano un attimo, felice di non dover star più lì con loro. "Joey! Ma che ci fai qui?" chiede lei curiosa "Sto con tu-sai-chi." rispondo io, continuiamo a parlare per un po' ed per un attimo quasi dimentico di essere lì con Gwylim. La saluto con un bacio sulla guancia. Quanto vorrei non esserermi girato. Appena mi volto vedo Adam, il barista, baciarlo. Credevo di piacergli eppure mi sbagliavo, ero solo il suo passatempo. Non vorrei mai averlo conosciuto. Corro fuori dal locale, lo sento che chiama il mio nome ma entro nel primo taxi che vedo e torno a casa. Vado subito in camera di Ben. "Joe? Come mai sei tornato così presto? Ma perché piangi?" chiede lui preoccupato. Io non dico nulla, lascio le lacrime rigarmi il volto in silenzio, lui mi fa spazio sul letto e mi abbraccia "Non mi interessa se sia stata una ragazza o un ragazzo ma sappi che gliela farò pagare, nessuno tratta così mio fratello." dice arrabbiato, anche se secondo me è più adorabile che minaccioso. Mi accarezza i capelli fino a che non mi addormento.
Pov esterno
Gwylim aveva sentito prima le labbra di Adam sulle sue e poi lo sguardo di Joe su di sè. Lo aveva visto correre fuori. Aveva spinto Adam e lo aveva rincorso ma l'altro era già scomparso. Non sapeva che fare nè tantomeno che dire. La sola persona che avrebbe potuto aiutarlo era l'unica a cui, al contempo stesso, non poteva dirlo. Rami, poteva andare solo da lui. Ed ora eccolo là sul pianerottolo di casa del suo migliore amico, quello con cui aveva fatto le cazzate più grandi, quello a cui aveva tenuto i capelli mentre vomitava ubriaco, quello che aveva quasi baciato quando aveva passato gli esami dell'ultimo anno con voti quasi perfetti. Eccolo là, non ha quasi il coraggio di bussare alla porta, ma lo fa lo stesso, deve parlare con qualcuno. L'amico lo fa entrare e nota subito che c'è qualcosa che non va "Gwylim che cos'è successo?" chiede, quindi, preoccupato. Gwylim non risponde, si siede sul divano in silenzio e fissa il vuoto. Rami non l'ha mia visto comportarsi così ed inizia a chiedersi cosa potrebbe essere successo all'amico. "Gwyl... sai che puoi parlare con me. Ti ricordo che ti ho sempre voluto bene come un fratello, abbiamo sempre condiviso tutto. Non c'è cosa che io non ti direi." l'altro lo guarda a lungo prima di sospirare "Ho rovinato tutto." dice semplicemente, e quelle parole per lui sono così dolorose. "Gwyl, che cosa intendi?" e la domanda è spinta dalla curiosità di Rami, Gwylim si pente di essere andato da Rami e non da qualcun altro "Non posso dirtelo, mi dispiace Rami, ma non ci riesco." "Sono sicuro che qualsiasi cosa tu abbia rovinato si può sistemare." Gwylim vuota il sacco, omettendo qualche dettaglio, tipo il nome del ragazzo che sta/stava frequentando. E poi non ce la fa, si sente così male che scoppia a piangere come un bambino tra le braccia del suo migliore amico.
E così finisce il compleanno di Joe, lui tra le braccia di Ben e Gwylim tra quelle di Rami.

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