Noi due

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Spawn's pov
Mi trovo a casa di Andrea, come ogni giorno dall'età di cinque anni. In realtà caratterialmente non ci assomigliamo molto. Le volte che mi fa innervosire sono molte e ogni tanto mi domando perché sono ancora suo amico. Perché non l'ho mandato a quel paese e non mi sono fatto una nuova vita. Ma poi il motivo lo trovo: lui c'è sempre stato e sarà sempre così. C'era quando mi sono preso la varicella. Quella mattina mi aveva telefonato dicendomi che sarebbe venuto a trovarmi, gli dissi che non ce n'era bisogno, ma lui insistette e dopo due minuti me lo ritrovai dentro casa. Parlammo tutta la mattinata e restò da me anche a pranzo. A fine giornata anche lui aveva la varicella e mi sono sempre domandato se non fosse stato quello il suo obiettivo. Fatto sta che da malati abbiamo passato 4 giorni insieme bellissimi, pieni di risate. In compagnia non pesava a nessuno dei due la malattia. E le nostre mamme erano contente perché i loro figli avevano trovato un vero amico a due metri dalla propria casa. Avevamo solo 8 anni. Pensando a ciò sorrido, è sempre stato il mio migliore amico. C'era anche quando a 12 anni mi ruppi il braccio, nonostante avessimo un anno di differenza eravamo nella stessa classe ( Andrea ha fatto la primina ) e ogni giorno, quando la campanella segnava la fine delle lezioni, mi aiutava a rifare lo zaino e se lo metteva sulle spalle per tutta la via del ritorno. Facendo spallucce mi diceva "Tanto io ho il trolley, non mi pesa più di tanto il tuo zaino". Io gliene ero infinitamente grato, anche se mi trovavo quasi in imbarazzo, non credo di averlo mai ringraziato. Una smorfia triste intanto si disegna sul mio viso. Ci sono stati tantissimi altri momenti in cui io sono stato vicino a lui e viceversa, ma quello più importante per me è la morte di mia madre. Avevo quattordici anni quando la mia mamma scoprì di avere una malattia del sangue. Provò moltissime cure, ma non riusciva a migliorare. Morì due giorni dopo il mio quindicesimo compleanno. Per quel compleanno non volevo festeggiare, ma lei decise di invitare a casa Andrea e la sua famiglia. Mi sembrava quasi fosse Natale. Quello è stato l'ultimo giorno che l'ho vista veramente felice. Mi fece anche il regalo più bello che potessi mai ricevere, una specie di monologo: "Giovanni, io so che sei ancora un ragazzo, ma ti farò un discorso un po' maturo, ok? Dunque, io sto per andarmene, le forze mi abbandonano ogni giorno di più, ma tu non devi disperarti, io la mia vita l'ho vissuta ed è stata bellissima. Devi promettermi che dopo la mia morte resterai sempre quel ragazzo gioioso e dolce e simpatico e anche un po' timido. Resta così come sei e non permettere alla mia morte di fermare la tua vita perché questa andrà avanti anche senza di me. E poi io resterò sempre nel tuo cuore, ricordatelo. Detto questo, promettimi anche che non ti ubriacherai che non prenderai droghe e che non ti farai del male, ti prego. E, ultima cosa, metti l'amicizia con Andrea sopra ogni cosa. Vi ho visti crescere mano nella mano, abbracciare ogni volta che vi salutate e fare regali l'un l'altro a Natale e compleanni. Giovanni, il vostro rapporto è fortissimo e bellissimo, fa che nel tempo continui a resistere perché una persona con cui sei così affiatato non la troverai più. Promesso?"
E io, con le lacrime agli occhi le risposi:"Sì mamma, promesso, tutto quanto. Ti voglio tanto bene.", poi l'abbracciai.
Sento qualche lacrima bagnarmi le guance e una voce che mi chiama.
Andrea: "Giova, tutto bene? In cinque minuti il tuo viso è passato dall'esprimere gioia a tristezza, fino a piangere. In più ti ho chiamato svariate volte senza ricevere una risposta, a che stavi pensando?"
Io: "A quanto sono fortunato ad averti come amico." Mi asciugo le lacrime e gli sorrido. Lui inizialmente ha uno sguardo confuso, ma poi ricambia il sorriso e mi abbraccia forte.
A: "Beh, come sempre noi due contro il mondo, giusto?"
Io: "Sì, noi due."
-Spazio autrice-
Allora, che dire, è la prima storia che pubblico e spero che sia piaciuta a te, caro lettore, fatemi sapere con un commento se vi è piaciuto oppure cliccate la stellina!
P.s.: credo che cambierò la copertina della storia. La foto dove Andrea abbraccia Giovanni non è mia, giusto per dirlo.
E boh, asganaway!❤️
-Cecilia

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