Flashback

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*inizio flashback*
Avevamo 13 anni. Era inverno e qua in Trentino faceva molto freddo.
Era la sera del 13 gennaio quando dopo tanto tempo si iniziavano a vedere i primi fiocchi di neve. Nonostante fosse troppo tardi per uscire chiamai Giovanni, gli dissi di affacciarsi fuori dalla finestra e vide anche lui la neve. Poi improvvisamente mi mise giù. Dopo una decina di minuti il mio citofono suonò. Andai ad aprire la porta ed era lui, tutto imbacuccato per stare tra la neve.
Giovanni:"Su, preparati e usciamo"
Io:"Ma i miei..."
Giovanni:"Ma niente! Domani è il tuo compleanno, non ti puniranno di sicuro."
Io:"E va bene, sappi che qualunque cosa mi accada sarà colpa tua!"
Lui mi regalò un enorme sorriso. Mi misi cappotto, sciarpa, guanti, cappello e chi più ne ha più ne metta. Fu una serata magnifica, piena di divertimento...e neve. Guardai il mio orologio, era tardi ormai: le 11:47.
Io:"Giova senti... io torno dentro casa, fa freddo qui fuori e poi è tardi..."
Giovanni:"Dai Andreaaa, tra qualche minuto è il tuo compleanno, non puoi semplicemente andartene a dormire..."
Sembrava ci fosse rimasto male.
Io:"Giova io qua fuori non resto un minuto di più...se vuoi però puoi venire a casa mia a dormire da me, tanto i tuoi lo sanno che se non sei a casa tua sei nella mia. Che dici?Si può fare o ti sei troppo affezionato alla neve per entrare in una casa?"
Il suo viso si riempì di rinnovata speranza.
Giovanni:"Va benissimo! Però sai che dobbiamo aspettare la mezzanotte, vero?"
Io:"Sì dai, si può fare."
Esultò e mi strinse forte, dopodiché entrammo nella mia dolce, calda casuccia.
Giovanni:"Ok, mancano dieci minuti."
Giovanni:"9 e 59, 58, 57, 56, 55, 54, 53..."
Io:"Dai ti prego Giova! Ok che vuoi fare il countdown, ma da dieci minuti, contando tutti i secondi... io ti caccio fuori di casa!"
Giovanni:"So che non lo faresti mai, TUTTAVIA smetterò, per restare nella tua grazia."
Restammo in silenzio per un po', fu lui a rincominciare a parlare.
Giovanni:"Se per conto tuo stessi annegando e avessi bisogno di una corda per tirarti su, qualcuno te la lancerà. Se avrai paura di essere troppo fragile e avrai bisogno di sentirti forte di nuovo, qualcuno saprà cosa fare.
E anche quando starai malissimo, prova ad avere un minimo di speranza, che qualcuno sarà lì quando meno te l'aspetti. Se vorrai piangere sarò la tua spalla, se vorrai ridere sarò il tuo sorriso, se vorrai volare io sarò il tuo cielo. Qualsiasi cosa di cui avrai bisogno, io sarò. Puoi contare su di me.
Se perderai la testa e lotterai e cercherai di essere te stesso quando qualcuno ti abbandonerà fuori, al freddo, non sapendo dove andare, sentendoti come se nessuno ti possa capire, poi qualcuno arriverà. Quindi inspira ed espira, cerca di avere un po' di speranza perché qualcuno sarà lì quando meno te l'aspetti. Quel qualcuno sono io. Perché noi siamo come una catena che non si rompe mai, come una verità che non si piega, come una colla che prende un cuore spezzato e lo rimette insieme. È la sensazione che ho, il momento in cui so che non importa cosa ti aspetta nel futuro, non sarai mai solo, ci sarò io al tuo fianco.
Per qualsiasi cosa, puoi venire da me, puoi venire da me."
Rimasi sbalordito dalle parole che disse. Nella notte si sentivano solo i nostri respiri, un momento di silenzio indescrivibile, casto e puro. Poi da fuori sentimmo le campane suonare, segno che il 13 gennaio era finalmente finito e che il mio compleanno era arrivato.
Giovanni:"Tanti auguri Andrea."
Io:"Grazie."
Il mio ringraziamento non si riferiva solo agli auguri, si riferiva a lui. Il mio "grazie" era come dirgli "grazie di esistere" o "menomale che ci sei tu".
Nota autore:torniamo al presente, anche se effettivamente nel flashback c'è la narrazione di Andrea, vabbè
Andrea's pov
A quel pensiero un sorriso a trentadue denti compare sul mio viso. Mi giro e vedo accanto a me Giovanni, che ancora dorme. Sembra un angelo.
Lo fisso per un po' (Andrea sei inquietante) e finalmente mi rendo conto di una cosa: amo quel ragazzo, lo amo tanto.
-Spazio autrice-
Salve a tuuuuuuuttiiii
Questo è il capitolo flashback, vi prometto che nel prossimo arriveranno a Palermo😂. Comunque in caso a qualcuno interessasse, il "monologo" di Giovanni è una specie di "arrangiamento" della traduzione della canzone "You can come to me" di Austin e Ally, mi sembrava adatta alla situazione e boh, se volete ascoltarla è quella sopra.
Asganaway!❤️
-Cecilia

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