Titolo: The meeting
Parole: 629
Genere: AmoreGiorgio quella notte stava tranquillamente camminando per le vie di Roma, tentando di farsi una passeggiata solitaria, come era solito fare il sabato sera, o meglio, domenica notte.
Erano le due di notte, c'erano i pub aperti e stracolmi di persone ubriache che non avevano niente di meglio da fare, se non bere fino a stare male. Per le strade giravano solo quei poveri ragazzi rimasti sotto dalla droga, era abituato a vedere questi individui particolari.
Ma quella notte fu diversa.
Giorgio ad una certa si scontrò con un ragazzo che, come lui, camminava a testa chinata col cappuccio tirato sopra la testa.
-Scusa- borbottò il ragazzo, che in altezza superava addirittura Giorgio, anche se di appena forse cinque centimetri.
A Mostro parve di essere in balia ad un infarto. Era la sua voce, l'avrebbe riconosciuta tra mille.
Giorgio alzò il capo ed incrociò lo sguardo con quello del ragazzo; ed era proprio lui, il suo Andrea.
-G-Giò- mormorò Shiva. La voce gli morì in gola, anche a lui parve irreale, troppo bello per essere vero. Ferrario annuì, ma non riusciva a dire niente, era sconvolto.
-Scusa- disse ancora Andrea, per poi precipitarsi tra le braccia del suo Giorgio, il quale ricambiò l'abbraccio.
-Va tutto bene- disse quest'ultimo all'orecchio del più piccolo, che già stava piangendo.
-M-Mi mancavi- bisbigliò Arrigoni, continuando a piangere tra le braccia del suo amato.
Tra quei due c'era una fortissima attrazione, c'era un qualcosa che andava oltre l'amore, era qualcosa che nemmeno ha un nome.
Giorgio stava bene. Era finalmente felice, nonostante non fosse niente di che, un solo abbraccio, ma il calore che emanava Andrea, il suo profumo, erano un qualcosa di unico, è solo quella combinazione lo rendevano felice.
Andrea pure stava bene. Gli era mancato da morire il suo Mostro, il ragazzo che ha amato fino a quel preciso momento, che stava amando e che anche ora adesso ama.
-Ti amo Andrea- gli bisbigliò il più grande all'orecchio.
-Anche io Giorgio- rispose, allontanandosi da lui, staccandosi poi dall'abbraccio in cui stavano ancora stretti. Entrambi ne sentivano già la mancanza. Andrea non resistette e tornò tra le sue braccia, con le lacrime agli occhi. Mostro lo stava stringendo forte a sé, come a difenderlo, come se fosse la cosa più importante che avesse avuto in quel momento.
-Mi permetti di fare una cosa?- chiese poi. Shiva lo guardò curioso, annuendo, poi sentì le labbra di Giorgio sulle sue. Fu inizialmente un bacio casto, pieno di amore. Poi si trasformò in un bacio voglioso, pieno di passione. Quel bacio racchiudeva la felicità di quell'incontro improvviso, racchiudeva l'incredibile voglia che avevano entrambi di aversi dopo mesi.
-Giorgio, sei fidanzato, non posso...- disse Andrea, staccandosi leggermente. L'ultima cosa che voleva fare era l'infame e cornificare la ragazza che lo rendeva felice.
-Ho te, fanculo- rispose l'altro, lasciandogli un altro bacio, che naturalmente il più piccolo ricambiò.
-Non posso- continuò lui.
Giorgio si passò la lingua sulle labbra, per inumidirle, ed ad Andrea sembrò di impazzire a quel gesto.
Avevano entrambi un bisogno pazzesco l'uno dall'altro, era innegabile, le lettere scambiate dicevano già tutto, ma le reazioni dal vivo erano impossibili da nascondere.
-Ti ho detto che finché ci sarai tu del resto me ne sbatto, ricordi?- gli ricordò Mostro. L'altro annuì sorridendo al ricordo di quel giorno.
Anche Giorgio sorrise, era finalmente felice, il vuoto che sentiva senza Andrea era finalmente riempito, stava bene, ma solo se stava con lui.
-Quindi che vuoi fare?- gli domandò Shiva.
-Stare con te, non ti lascerò più andare, fanculo tutto- rispose subito l'altro, facendolo sorridere.
-Ti amo- sentenziò Arrigoni, per poi baciarlo. Quel bacio fu uno tra i più desiderati, ma anche tra i più casti, era dolce, non c'era alcun accenno a malizia, solo amore.