Ch 3

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Keith se ne stava seduto sul letto dell'albergo, con il libro delle favole sulle gambe e una matita in bocca.
Ogni tanto sottolineava qualcosa della fiaba, qualcosa che sarebbe potuto diventare interessante in un suo libro.

Ma la sua mente tornava sempre alla sua fiaba preferita.

Sfogliò le pagine fino ad incontrare le familiari  illustrazioni di una principessa e di un principe che usciva da un granchio.
Accarezzò l'immagine del principe.
Era bianco, con i capelli marroni e un vestito giallo e rosso.
Non era un tritone...

Eppure la leggenda aveva vari punti in comune con quella fiaba...
Che fosse solo un caso?

Pidge gli aveva raccontato di aver visto un tritone con la pelle abbronzata, i capelli bianchi e la coda azzurra...
Ma gli aveva anche detto di averlo visto di mattina e che verso l'ora di pranzo era stato trascinato nel mare da un grosso granchio.

Nella fiaba il principe svaniva con il granchio all'ora di pranzo e di cena, perchè doveva mangiare per forza con la strega del mare.

Quindi avevano stabilito così: Pidge andava alla baia ogni mattina e lui ogni pomeriggio.
Se avvistavano il tritone dovevano comunicarselo.

Guardò il cellulare, ma non era arrivato nessun messaggio da Pidge.
Sospirò e chiuse il libro di fiabe.

Guardò Shiro, che ancora con i vestiti della sera precedente, dormiva beato.
Alla fine avevano finito per bere troppo e Shiro non aveva retto l'alcool. Lo avevano riportato all'hotel lui e Adam, mentre Shiro canticchiava in modo molto stonato.

Fatto sta, che Takashi aveva fatto colpo su Adam. Avevano un'uscita quel pomeriggio.

Se Shiro aveva un appuntamento col suo ragazzo dei sogni, Keith lo aveva con una creatura immaginaria.

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Passò senza fatica attraverso la recinzione, Pidge a quanto pareva, aveva tagliato un buco di almeno un metro per un metro nella rete di metallo.
Sgusciò tra gli scogli e sbucò nella baia.

Il mare quel giorno era calmo e la spiaggia pullulava di conchiglie portate dalla corrente della sera precedente.

Notò subito che non era solo.

Si avviò verso la figura che stava poco lontano da lui, seduto dove il mare baciava la spiaggia.

Era un ragazzo abbronzato e con dei corti capelli castani. Aveva una canottiera bianca e dei pantaloncini azzurri.
Piantata davanti a sè aveva una rudimentale canna da pesca.

  - Ehi.-

Il ragazzo si voltò, rivelando due occhi di un celeste impossibile.

  - Chi sei?-

  - Questo lo dovrei chiedere io a te.- replicò lo sconosciuto alzando un sopracciglio.

  - Sono qui perchè cercavo qualcuno.- spiegò Keith.

  - Non ti ho chiesto *perchè* sei qui. Ti ho chiesto *chi* sei.- sibilò il castano mentre si alzava da terra.

Era più alto di lui e più magro.

  - Cos'è mi vuoi denunciare?-

  - Semplicemente voglio esser sicuro che tu non sia qualche tipo strano. Qui ci vengo solo io... nessuno supera mai i cartelli.-

  - Sono Keith.-

  - E basta? Non hai... che so... un cognome?- rise il castano. - Io sono Lance.- aggiunse poi -Ero qui a pescare prima che arrivassi tu a far paura ai pesci.-

Klance - Il principe granchioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora