Ch 9

100 20 3
                                    

Pidge era rimasta ghiacciata per qualche buona ora appena aveva visto Lance nella sua vera forma.
Keith l'aveva portata alla spiaggia verso le 14:00.
Lance tornava proprio a quell'ora dal pranzo con lo stregone. Dalla spuma marina emerse un gigantesco granchio, alto almeno un metro e mezzo. Aprì il guscio e fece uscire il tritone.

La ragazza continuava a fissarlo come se fosse un fantasma.
  - Tu hai la coda...-
Era la ventesima volta che lo diceva e nel mentre passava la mano sulle scaglie viscide del tritone.
Il cubano sospirò - Fa davvero così strano vedermi con la coda?-
Lo scrittore fece spallucce e sorrise.

  - E questo stregone del mare... com'è?- borbottò la ragazza, sempre rapita dai colori cangianti delle squame.
Lance sospirò e alzò un po' di sabbia con le pinne - Beh... è... alto... con la coda da squalo...-
  - Squalo?-
  - Beh, ci sono vari tipi di sirenidi... il suo popolo è uno dei più pericolosi.- tracciò nella sabbia dei disegni, che Keith riconobbe come vari tipi di pesci.
  - Hai detto che è cieco... giusto?-
  - Sì... la sua specie vede solo l'aura... la quintessenza prodotta dalle varie creature.- cerchiò il disegno dello squalo.
  - Dobbiamo escogitare un piano per salvarlo.- asserì lo scrittore, poggiando una mano su quella del tritone - Non possiamo farti vivere così.-
Pidge mollò finalmente la presa sulla coda della creatura - Uhh... non so... mi pare pericoloso... senza offesa Lance, ma non vorrei darti false speranze... dubito che riusciremo a salvarti...- diede un'occhiata a Keith - ... soprattutto se il tuo cavaliere azzurro è lui.-
  - Ehi! Cosa c'è che non va in me?!- sbottò il moro.
  - Uhhh fammi pensare... non sai nuotare... - iniziò a contare sulle dita - non sai usare un'arma... e non hai certo doti magiche...-
  - Beh, so usare un coltellino svizzero... e ho fatto un po' di boxe...- mormorò Keith - Non credo sarà indispensabile saper nuotare, no?- cercò assenso negli occhi del tritone, che però scosse la testa.
  - Il rifugio è sott'acqua... quindi sì... direi che ti servirà saper nuotare.- sorrise con fare di scusa.
Pidge alzò le sopracciglia, fingendosi sorpresa, e l'amico le diede un pugno sulla spalla.
  - Forse... è meglio se lasciate stare...- il cubano si passò una mano sul braccio, come se improvvisamente avesse freddo - È troppo rischioso... e l'ultima cosa che voglio è che vi feriate... per me...-
  - Ma... non puoi continuare a vivere così! Lo stregone prima o poi si accorgerà che tu e la sirena vi siete scambiati di posto!-
Lance toccò la cavigliera, e la sua coda ritornò ad essere un paio di gambe - Probabile... ma è stata una mia scelta... se morirò per lei... sarò felice...- aveva la voce molto insicura.
  - Sei impazzito?-
  - Cosa vorresti dire?- alzò la testa verso lo scrittore.
  - Ti sacrificheresti per una sirena che hai visto due o tre volte?! La stessa che non è tornata a tirarti fuori dai guai?!- lo afferrò per la canottiera, con le mani tremanti dalla rabbia.
  - Ti crea problemi?- sibilò Lance senza distogliere lo sguardo - È la mia vita, ne faccio ciò che voglio.-
Keith non ci vide più dalla rabbia, lo buttò a terra e iniziò a prenderlo a pugni.
Katie si alzò di scatto, cercando di separarli. Ma era piuttosto difficile essendo che erano più forti ed alti di lei.
Due mani forzute presero lo scrittore per il torace e lo tirarono via.
  - Adesso basta! Datevi una calmata!-
  - Grazie Hunk...- mormorò Pidge.
Lance si asciugò del sangue che gli colava dal labbro e guardò ferito il moro, che continuava ad agitarsi per scappare alla stretta di Hunk.
  - Queste cose non si risolvono a pugni.- appena Keith smise di divincolarsi, Hunk lo lasciò andare.
  - Perchè...-
Il cubano notò che Keith aveva gli occhi lucidi.
  - Perchè amare una persona che non tiene a te...?- si strinse la canottiera nel punto in cui aveva il cuore - Perchè lei... e non me?- gli si incrinò la voce.
Lance non disse nulla, ma gli si avvicinò e lo abbracciò.
  - Io ti amo...- singhiozzò lo scrittore nell'incavo del collo del tritone.
L'altro si morse appena il labbro, incerto su cosa rispondergli.
Lui amava quella bellissima sirena... ma poteva dirsi innamorato di qualcuno che aveva conosciuto per poche ore?
Keith... sembrava disposto a sacrificarsi per lui... e lo amava... ed era una persona stupenda, con cui poteva essere sè stesso...
Ma... era davvero innamorato di lui?
O lo aveva incosciamente ipnotizzato...?
Keith si staccò appena da Lance e lo guardò, mentre si passava il dorso della mano sugli occhi - Scusami...- si sforzò di sorridere - ...se con lei... credi di essere più felice... lo capirò...- gli prese le mani -... ma ti giuro che sarò io a liberarti dalla tua prigionia...- si portò le mani del tritone alla bocca e depositò un bacio sui suoi palmi.
Lance arrossì e ritirò le mani di scatto.
  - E dopo tutte queste smancerie...- iniziò Pidge a gran voce, facendo imbarazzare tutti i presenti -... vorrei sapere come ha fatto Hunk ad arrivare qui senza passare dagli scogli.- rivolse un'occhiata indagatrice al ragazzone, che aveva i vestiti completamente bagnati.
  - Diciamo che Lance non è il solo tritone al mondo...- sorrise imbarazzato mentre strizzava la maglietta per asciugarla.
Pidge afferrò una delle sue braccia e lo guardò entusiasta - Un altro esemplare da esaminare!-
  - Ehh... posso rifiutare?-
  - Assolutamente no!-





Ps. Aiutiamo Hunk a scappare dalle grinfie di Pidge. 👼🏼

Klance - Il principe granchioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora